Come abbiamo visto, l’arrivo del freddo porta con sé anche i malanni di stagione. Tra i rimedi su cui si può fare affidamento c’è l’aerosol, il comune dispositivo che si tiene in casa (in apertura, immagine depositphotos.com). Può essere un valido alleato per i ciclisti, come ci spiega il dottor Carlo Guardascione, medico del team professionistico Jayco AlUla: «Per chi fa attività sportiva all’aperto – introduce – come chi va in bicicletta, nel periodo invernale le esposizioni alle basse temperature ed agli sbalzi termici sono il primo fattore causale delle problematiche respiratorie. Per le vie respiratorie alte, soprattutto, si parla di faringiti, tonsilliti, laringiti fino ad arrivare alle bronchiti e, in casi per fortuna molto rari, polmoniti».
Ovviamente la terapia di un fatto infiammatorio acuto delle vie respiratorie non può mai essere empirica, fai-da-te, ma necessita almeno di un consulto dal proprio medico di famiglia o eventualmente dallo specialista.
Quando praticare l’aerosol
La terapia con aerosol può essere molto indicata, soprattutto in due casi: «In primo luogo – spiega il dottore – quando ci sono delle forme catarrali, quindi con una grande produzione di muco. In tal caso, l’aerosol con sostanze fluidificanti all’interno può aiutare a rendere questo muco più fluido, più acquoso e quindi anche più facilmente riassorbibile. In secondo luogo, quando abbiamo forme più complicate, caratterizzate anche da broncospasmi o laringospasmi. La terapia aerosolica con farmaci un po’ più potenti (cortisonici o talvolta anche antibiotici) può essere veramente la prima terapia da fare in questi casi»
Tralasciando gli aerosol in forma di spray, parliamo del classico dispositivo con la macchinetta. Vediamo qual è l’occorrente per una seduta ottimale.
«L’importante – prosegue Guardascione – è avere almeno una mascherina che copra il naso e la bocca. In questo modo il farmaco che viene volatilizzato può venire respirato e assorbito dal paziente. In alcuni casi, ad esempio di sinusite, può essere sufficiente soltanto il nasello. Una cosa molto importante che magari alcuni trascurano è che dopo la terapia aerosolica è sempre necessario sciacquare la bocca con un po’ d’acqua. Ovvero fare una specie di gargarismo, perché possono rimanere dei residui di farmaco all’interno della bocca, quindi non aspirati o assorbiti. Bisogna lavare anche l’ampollina, quando c’è, lavare la mascherina e farla asciugare molto bene. Insomma, tenere il tutto molto igienizzato e sterilizzato, specialmente le parti che vanno a contatto con le mucose del paziente».
Più si pedala veloci, più il freddo aumenta
Il dottor Guardascione ci dice che ormai in commercio ci sono dispositivi per aerosol ad ultrasuoni, grandi come un pacchetto di sigarette: «Sono molto pratici ed anche noi nel ciclismo li usiamo all’occorrenza, per aiutare l’atleta che magari ha preso del freddo. Oppure è uscito in allenamento con degli sbalzi termici molto importanti. Nonostante oggi si abbiano capi tecnici oramai molto evoluti dal punto di vista della protezione termica, voglio ricordare che la percezione della temperatura esterna diminuisce di un grado ogni 10 chilometri all’ora in più. Per cui, pedalando a 30 all’ora con 0 gradi, se aumento a 40 la percezione è di meno 1 grado. E quindi anche l’aria che l’atleta respira diventa sempre più fredda. Questo è il “primus” delle patologie delle vie respiratorie alte».
I farmaci da diluire nel dispositivo
Vediamo ora quali farmaci mettere nell’aerosol. «Soprattutto i dispositivi ad ultrasuoni – continua Guardascione – hanno la necessità di essere sempre veicolati da una soluzione fisiologica, per cui in farmacia ci sono delle ampolline da 2 ml che servono a diluire ulteriormente il farmaco. I farmaci più utilizzati come fluidificanti sono la N-acetilcisteina e la carbocisteina. Mentre, quando abbiamo delle patologie un po’ più serie, va usato un cortisonico come il beclometasone. Se poi abbiamo la necessità anche di combattere un broncospasmo, un laringospasmo oppure una tosse stizzosa secca, si va sui broncodilatatori come il salbutamolo (per gli atleti è richiesta un’esenzione, dato che il farmaco rientra fra le sostanze a rischio doping, ndr)».
Da evitare la sera
Il dottore sconsiglia la pratica dell’aerosol in orario serale: «La sera non è molto consigliato – conclude – perché ci potrebbe essere un aumento della diluizione delle secrezioni e di conseguenza, quando ci si sdraia, un aumento della tosse. Inoltre, ovviamente, se si usano prodotti cortisonici, farli in tarda serata può avere un effetto eccitante e disturbare il sonno notturno. In generale è meglio praticare l’aerosol in mattinata o, al massimo, in giornata».