Avete presente cos’è l’onda verde? Per fare un esempio, chi è di Roma ricorda bene come fino ad alcuni anni fa si poteva percorrere tutta la Cristoforo Colombo, dalle Mura Aureliane fino all’Eur riuscendo a evitare tutti i semafori rossi. Bastava regolare la velocità e cogliere al verde il primo dei tanti semafori posti lungo il suo tragitto per arrivare al successivo ancora con la libertà di passaggio. A Berlino hanno pensato a qualcosa di simile, ma riservato ai ciclisti.
La capitale tedesca è stata scelta come tester per il nuovo sistema VeloFlow. Una modalità in grado di permettere ai ciclisti di evitare le soste ai semafori. Qualcosa che rappresenta sempre oltre che un fastidio dettato dall’interruzione della loro azione, anche un ulteriore momento di pericolo. Il sistema prevede l’installazione di schermi digitali che verranno posizionati a 200 metri da ogni incrocio e che saranno direttamente collegati al successivo semaforo.
Semaforo rosso? Non è più un problema…
Questi display hanno un leggero differimento rispetto al semaforo stesso. Questo significa che il ciclista può sapere in anticipo se troverà rosso o verde al semaforo. Mantenendo una velocità costante che è stata identificata nei 20 chilometri orari, potrà trovare il verde e proseguire il suo cammino. Proseguendo alla stessa velocità succederà lo stesso ai semafori successivi.
Nei propositi degli ideatori, VeloFlow ha il particolare vantaggio di ridurre gli arresti improvvisi. Ma anche evitare le accelerazioni brusche e soprattutto limitare le infrazioni di passaggio con il semaforo rosso che sono purtroppo una costante per molti ciclisti. I primi esperimenti hanno anche dimostrato che questo sistema è ideale soprattutto nel caso di utilizzo di e-bike, proprio perché si basa sul mantenimento di una velocità media costante.
Funzionamento semplice ma efficace
Il sistema VeloFlow non nasce dal nulla, ma si basa sul protocollo Glosa (Green Light Optimal Speed Advisory) che ha già avuto buoni riscontri anche in altre città del Vecchio Continente. Tecnicamente, il sistema funziona attraverso uno specifico segnale che celle apposite poste sul semaforo trasmettono in tempo reale ai display posizionati lungo il percorso. L’icona di bicicletta illuminata in verde segnala che, mantenendo la velocità suggerita, il ciclista troverà il verde all’incrocio successivo, o altrimenti il rosso.
Questo sistema rende la regolazione della velocità più semplice e precisa rispetto a quello che avviene in base alla luce arancione del semaforo vero e proprio, che dura pochi secondi, anche perché permette un progressivo adeguamento della velocità. A Berlino questo sistema, in voga da settembre, deve nei propositi delle autorità cittadine essere la base per nuovi sviluppi tesi a una mobilità più intelligente, sicura, scorrevole. Si sta pensando infatti a iniziative simili rivolte direttamente agli automobilisti.
Costi di applicazione molto ridotti
Per il momento la sperimentazione è stata pensata e attuata in 4 delle principali strade della capitale tedesca: Invalidenstrasse (quella più lunga e per questo più importante per i suoi risultati, avendo ben 10 postazioni previste), Stargader Strasse, Handjeystrasse e Kreuzbergstrasse. I costi di attuazione sono anche abbastanza modici se si pensa che ogni display ha un prezzo intorno ai 3.000 euro, a cui vanno aggiunti i costi di alimentazione e digitalizzazione degli impianti semaforici. Il costo è sostenuto quasi interamente dal Ministero Federale dei Trasporti.
Nei propositi delle autorità cittadine, questa scelta dovrebbe dare maggiori benefici alla circolazione di quella del limite orario cittadino dei 30 all’ora, che era stata introdotta negli ultimi anni ma che in questo 2025 è stata parzialmente abrogata, riportando il limite ai “soliti” 50 in quanto alla realtà dei fatti si era notato come con la velocità ridotta fossero aumentate le code e i rallentamenti nelle arterie principali, questo a dispetto del miglioramento della qualità dell’aria riscontrato negli ultimi anni.
Lo vedremo anche in Italia?
Attenzione però, abbiamo detto “parzialmente”. Le autorità cittadine tedesche hanno infatti deciso che in alcune strade, vuoi per il tasso d’inquinamento locale ancora alto, vuoi per la presenza di presidi scolastici, il limite resta in vigore. Inoltre, su ben 230 chilometri di strade, il limite ridotto resta in vigore dalle 22 alle 6 del giorno successivo. Tornando a VeloFlow, la sua sperimentazione è già sotto la lente d’ingrandimento di molte città europee, anche le metropoli italiane, Milano in testa, seguono da vicino il suo sviluppo in vista di una possibile adozione futura del sistema, se mostrerà di avere, a fronte di costi di montaggio e gestione giudicati sostenibili, un reale influsso positivo sulla circolazione.