La Granfondo Squali – Cattolica e Gabicce Mare, con partenza da Cattolica e arrivo a Gabicce Mare, rappresenta uno degli eventi più attesi del panorama cicloturistico italiano. Non è solo una competizione sportiva: è una celebrazione del territorio, della sua bellezza e della sua cultura.
Questo evento, che si svolge a maggio, si inserisce in un contesto geografico unico, tra l’Emilia Romagna e le Marche, terre intrise di tradizione e vocazione turistica. Filippo Magnani, patron della manifestazione, lo descrive come una «Vera tre giorni di sport e divertimento». Una granfondo aperta a tutti, dagli amatori evoluti agli appassionati alle prime armi, senza dimenticare le famiglie. Ma qual è il segreto del suo successo e il segno che lascia sul territorio? Scopriamolo insieme.
Evento inclusivo
«Non mi piace chiamarla gara – sottolinea Filippo Magnani – La Granfondo Squali – Cattolica e Gabicce Mare è un’esperienza, una festa per tutti. Questo spirito inclusivo si riflette nella struttura stessa dell’evento, con tre percorsi adatti a ogni livello di preparazione: il lungo di 128 chilometri, il medio di 85 chilometri e il percorso speciale Valentino Rossi VR46, di 46 chilometri, appunto, pensato per chi vuole godersi il territorio senza l’assillo della prestazione».
La partenza dall’Acquario di Cattolica è già un segnale: non è solo un punto di ritrovo per i ciclisti, ma un luogo accogliente per le famiglie. Durante il tragitto, i partecipanti possono immergersi in panorami mozzafiato, dalle dolci colline romagnole alle viste spettacolari sull’Adriatico. Il percorso lungo, pur impegnativo, regala emozioni uniche, soprattutto negli ultimi 15 chilometri, dove si pedala a picco sul mare. «Quando arrivi al ristoro finale e senti l’odore dei sardoncini appena grigliati,” racconta Magnani, “capisci che è valsa la pena».
Motore per il turismo
La Granfondo non è solo un evento sportivo, ma un vero e proprio volano per l’economia del territorio. Con oltre 3.200 partecipanti nell’ultima edizione, è diventata un punto di riferimento per il cicloturismo in Italia. «Abbiamo creato un circuito di oltre 40 hotel – spiega Magnani – che offrono pacchetti dedicati con iscrizioni comprese o scontatissime. Molti ciclisti tornano anche dopo l’evento per trascorrere le vacanze, magari portando la famiglia».
Il legame tra ciclismo e ospitalità si concretizza nei servizi offerti: i bike hotel in questo scorcio di Romagna (e anche di Marche, visto che Gabicce è già provincia di Pesaro Urbino) sono una realtà consolidata. L’Hotel Ancora di Gabicce Mare, dello stesso Magnani, per esempio mette a disposizione non solo alloggi confortevoli, ma anche dei servizi ad hoc per i ciclisti. Pasti specifici, noleggio di biciclette, guide esperte e persino le tracce GPS. «Molti arrivano senza bici, e noi forniamo tutto: casco, scarpe, abbigliamento e, se serve, una guida». Questo approccio rende la Granfondo un’esperienza a tutto tondo, che valorizza il territorio e lo rende accessibile a ogni tipo di ciclista.
Eredità per tempo e spazio
Il vero successo della Granfondo degli Squali risiede nella sua capacità di lasciare un’impronta duratura sul territorio. Non si tratta solo di un weekend di sport, ma di un evento che crea connessioni profonde con la comunità locale e con chi vi partecipa. Magnani sottolinea che circa il 50 per cento dei partecipanti torna negli hotel del circuito per ulteriori soggiorni, contribuendo a mantenere viva l’economia turistica anche oltre la stagione estiva.
Grazie alla collaborazione con enti come l’APT dell’Emilia Romagna e alla passione di chi organizza l’evento, la Granfondo è riuscita a consolidarsi come esempio virtuoso di cicloturismo sostenibile. «È un’occasione per scoprire il territorio in modo autentico, pedalando tra bellezze naturali, tradizioni culinarie e accoglienza calorosa», ha concluso Magnani.