| 26 Marzo 2024

Come si diventa bike hotel? L’esperienza dell’Onda Marina

Tra un mese l’Hotel Onda Marina di Misano Adriatico acquisirà la qualifica di “bike friendly”. Non è qualcosa di comune, intanto perché conferma la profonda trasformazione che la città romagnola sta vivendo: non più “moto dipendente”, ma sempre più coinvolta nel mondo ciclistico, agonistico e non. Poi perché rappresenta un primo traguardo raggiunto dalla sua titolare Vanna Villa, che voleva fortemente questa trasformazione della sua struttura logistica, fondata nel 1965 e da sempre a gestione familiare, prima dei genitori e poi dei fratelli.

Vanna non è una titolare qualsiasi. E’ una profonda appassionata di ciclismo, molte domeniche si mette in viaggio e va a gareggiare nelle gran fondo nazionali e questa sua passione ha voluto metterla a disposizione degli altri, ma soprattutto del suo lavoro.

Vanna Villa (a sinistra) è una granfondista provetta. Seconda di categoria all’ultima GF Città di Fara Sabina
Vanna Villa (a sinistra) è una granfondista provetta. Seconda di categoria all’ultima GF Città di Fara Sabina

«Il nostro è un hotel di media grandezza, vicino al mare, che tradizionalmente era dedito al turismo balneare. Pian piano abbiamo cominciato a interessarci al ciclismo venendo coinvolti soprattutto dalla Granfondo degli Squali, come struttura logistica a prezzi convenzionati (e infatti quest’anno siamo già sold out) e più parzialmente per la Nove Colli che è un po’ più lontana geograficamente parlando. Da lì abbiamo iniziato a farci coinvolgere sempre di più lavorando proprio sulla struttura in funzione dei ciclisti».

Come si trasforma un hotel?

E’ un discorso complesso. Va premesso che c’è differenza fra bike friendly e bike hotel, diciamo che è uno step intermedio adatto a una struttura come la nostra, piuttosto piccola e che quindi alcuni servizi non può garantirli, come una vera e propria bike room o avere guide permanenti. Avere una qualifica simile significa però dare un supporto a chi vuole pedalare, non solo in termini di strutture ma anche di competenza specifica. A me questa idea è piaciuta subito proprio per il fatto di poter parlare con altri di un argomento comune, di una passione forte. Inoltre andiamo a coprire una fetta di mercato che diventa sempre più importante.

Tante le escursioni possibili nella zona di Misano, fra Romagna e Marche
Tante le escursioni possibili nella zona di Misano, fra Romagna e Marche
Il fatto di avere una struttura non tanto grande influisce anche sul target al quale vi rivolgete?

Sicuramente. Noi ci rivolgiamo di base al ciclista singolo, al cicloturista italiano che non ha le esigenze del gruppo di cicloturisti proveniente dall’estero e che vuole tutto organizzato. Noi ci rivolgiamo al cicloturista che vuole un appoggio, ma anche un confronto, che magari viene con la compagna o l’amico che ha altri interessi. Anche se devo dire che ormai le coppie che vengono condividono anche la voglia di pedalare.

Su che cosa avete dovuto lavorare dal punto di vista strutturale per trasformarvi in versione ciclistica?

Intanto abbiamo messo insieme una piccola officina nella quale si possono fare riparazioni di base, ma abbiamo anche una rete di meccanici ai quali ci si può rivolgere in caso di bisogno, per interventi un po’ più complessi. Vicino all’officina abbiamo posto anche una zona di lavaggio bici, importante soprattutto per chi fa escursioni in mtb. Poi abbiamo un servizio di lavanderia, provvediamo noi direttamente a ripulire il vestiario di chi fa le escursioni. Inoltre siamo a disposizione dei cicloturisti per indicare escursioni, fornire tracce, insomma cerchiamo di andare loro incontro. Chi viene da noi può vivere un’esperienza veramente ciclistica, confrontandosi.

Quanto tempo serve per ridisegnare una struttura come la vostra?

E’ difficile dirlo, dipende da che cosa si ha a disposizione. Qualche settimana sicuramente, non è molto complicato, l’importante è avere gli spazi. Noi ad esempio vorremmo avere un vero e proprio magazzino ma non possiamo. Diamo però a tutti i nostri clienti la possibilità di portare la bici in camera, fornendo anzi un apposito cavalletto e questo è un servizio molto apprezzato considerando il valore dei mezzi e i furti che spesso vengono compiuti. Inoltre abbiamo a disposizione anche una serie di bici da passeggio per girare in città che mettiamo a disposizione a titolo assolutamente gratuito.

Questa vostra trasformazione come ha cambiato il mercato?

E’ un processo ancora in essere, ma sicuramente rispetto a qualche anno fa i numeri sono aumentati come clientela e sono cambiate molto le proporzioni. Per noi importante è soprattutto il passaparola. C’è un rapporto fiduciario, non ci si affida all’agenzia che fa tutto come avviene per i normali bike hotel, qui spesso si arriva su consiglio dell’amico, ci si racconta, ci si confronta. E’ importante il fatto che io sia ciclista nell’anima e quindi chi viene si trova a parlare con chi fa la stessa attività.

Chi viene da voi quali mete può puntare con la propria bici?

C’è solo l’imbarazzo della scelta. Chi ha maggiore spirito ardimentoso, vuole mettersi alla prova andrà sicuramente ad affrontare il Cippo, la scalata del Carpegna tanto cara a Pantani. Poi ci sono mete molto battute come San Marino e San Leo. C’è poi tutta la panoramica da Pesaro che si può fare in qualsiasi modo, dall’amatore schiavo del computerino al più tranquillo dei cicloturisti e con qualsiasi tipo di bici, su strada o offroad. Ci si può spingere verso la Valle del Conca, con i suoi borghi ricchi di storia oppure dirigersi verso la Valmarecchia se si vuole fare un’escursione più lunga. C’è di che divertirsi…

Hotel Onda Marina

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