C’è un Piemonte che pedala sempre più forte, e questa volta non è un modo di dire. Con un investimento complessivo di 58 milioni di euro, la Regione ha messo in moto il più grande piano di sviluppo ciclabile della sua storia recente, chiamato “PieMonta in Bici”. Si tratta di una visione strutturata, multilivello e soprattutto a lungo raggio, capace di incidere sia sulla mobilità quotidiana sia sul cicloturismo. A raccontarcelo è Marco Gabusi, assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture, che sta guidando l’intero percorso amministrativo.


Due linee di finanziamento
All’interno di “PieMonta in Bici” convivono due linee di finanziamento distinte ma entrambe riconducibili al FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale). La prima, da 30 milioni di euro, è dedicata alla realizzazione di tre ciclovie, selezionate direttamente dalla Regione per il loro valore turistico e paesaggistico: la ciclovia delle Residenze Sabaude, quella dei territori Unesco dei paesaggi vitivinicoli delle Langhe tra Alba e Canelli e una tratta del Lago Maggiore, tra Stresa, Baveno e la connessione con Verbania.
«Sono le tre piste – spiega Gabusi – che abbiamo individuato come le più iconiche per la nostra regione. Ognuna riceverà 10 milioni e ognuna avrà caratteristiche infrastrutturali di alto livello. Non semplici strisce sull’asfalto, ma tracciati in sede propria, recupero di strade secondarie e persino tratti a sbalzo sul lago».


Altri 28 milioni per i Comuni
La seconda linea di investimento, inizialmente pensata da 10 milioni e poi ampliata, con ulteriori 18, fino a 28 milioni grazie alla rimodulazione dei fondi europei, sostiene invece progetti presentati dai territori, con l’obiettivo di finanziare interventi ciclabili diffusi, spesso in ambito urbano o periurbano. Essi riguardano i Comuni di Cuneo e Vercelli, quattro comuni del Cuneese (Bra, Borgo San Dalmazzo, Dronero e Saluzzo) e tre della Provincia di Torino (Collegno, Rivalta di Torino e Settimo Torinese) con in più in progetto che interessa l’Unione dei Comuni del Ciriacese e del Basso Canavese.
«Avremo una dozzina di piste finanziate con i primi 22 milioni. Poi – precisa l’assessore – gli ultimi 6 milioni del FESR verranno assegnati tra circa un anno, completando così il quadro degli interventi. E’ il finanziamento più importante degli ultimi vent’anni per la ciclabilità piemontese».
La filosofia alla base del piano è chiara: costruire infrastrutture sicure, perché senza sicurezza non ci sarà mai una vera mobilità ciclabile. «Regalare biciclette (con gli incentivi, ndr) è solo l’ultimo asset di finanziamento – afferma Gabusi -. Per promuovere la ciclabilità serve, come prima cosa, una rete che permetta alle persone di muoversi in sicurezza, soprattutto nei centri abitati, perché la bici ha già i suoi vantaggi: sostenibilità, economicità, benessere. Ma il fattore sicurezza è decisivo».


52 chilometri da Venaria a Stupinigi
Tornando alle tre ciclovie, dal punto di vista operativo, la Regione finanzia ma non impone i progetti: ogni ciclovia è affidata agli enti locali più competenti per territorio. «Il Comune di Alba è capofila della ciclovia Alba–Canelli, la Città Metropolitana di Torino sta seguendo quella delle Residenze Sabaude, mentre per il Lago Maggiore il ruolo centrale è della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Lasciamo ai territori la scelta dei tracciati migliori».
Le prime stime parlano di 9 di chilometri per la ciclovia del Lago Maggiore, 32,5 chilometri per la Alba-Canelli e circa 52 chilometri per la ciclovia che collegherà la Reggia di Venaria con quella di Stupinigi. E le tempistiche? «Nel 2026 si concluderanno le progettazioni. Nel 2027 partiranno i lavori veri e propri e tra il 2027 e il 2028 le ciclovie saranno realtà».


Tra le regioni più ciclabili d’Italia
Con questo doppio investimento, il Piemonte vuole dunque affiancarsi alle regioni italiane più avanzate sul fronte cicloturistico e della mobilità attiva. Una scelta strategica, sostenuta da una crescente sensibilità interna e dall’esigenza di offrire alternative reali all’uso dell’auto.
«Abbiamo avuto un indirizzo chiaro dal governatore Cirio – conclude Gabusi – e tutti noi, essendo stati sindaci, conosciamo bene le esigenze dei territori. Il Piemonte ha tutte le potenzialità per diventare una delle regioni più ciclabili d’Italia».
Adesso, con 58 milioni già messi a terra con Piemonta in Bici, si attende la trasformazione di questa visione in infrastrutture vere.







