MILANO – Sul perimetro del Velodromo Vigorelli, più precisamente sul lato destro del suo ingresso principale, è nato da pochi mesi il Vigo Store di Specialized. Una finestra nuova che si sposa con il fascino antico di una struttura simbolo di una Milano sempre più inghiottita dalla modernità. A qualche metro Piazza Tre Torri, con il complesso di City Life propone grattacieli con vetrate immense che sfiorano le nuvole grigie. Chissà cosa pensano le persone, dall’alto di quegli uffici, quando affacciandosi vedono il legno del Vigorelli.
Specialized è stata chiamata alla sfida, accettata due anni fa, di far vivere insieme il vecchio e il nuovo. Lo spazio che ora è occupato dal Vigo Store del marchio americano prima era la palestra Ravasio, al suo interno si allenavano pugili e atleti di diverse specialità. Le forme dello store sono caratterizzate dalla struttura del velodromo, si vedono le arcate e il retro dei gradoni, e alcune scritte sono state conservate. Una è quella che campeggia sopra i camerini di prova e recita “sala massaggi”.




Passaggio di testimone
Il progetto del Vigo Store è stato proposto a Specialized quando l’amministratore delegato era ancora Ermanno Leonardi. La chiamata era arrivata direttamente da Cordiano Dagnoni, presidente della Federciclismo.
«La volontà era di far vivere e rinnovare questo spazio», ci racconta Gerardo Francabandiera, Market Leader di Specialized che nel frattempo ha preso il posto di Ermanno Leonardi e ha portato avanti il progetto fino alla sua inaugurazione lo scorso giugno. «Abbiamo mantenuto intatte le mura, per il resto ci siamo occupati dell’allestimento e dell’impiantistica. La sfida che ci è stata proposta era di ricreare, utilizzando la forza del brand Specialized, un polo attrattivo per il ciclismo milanese».




Creare in armonia
In meno di sei mesi dalla sua inaugurazione il Vigo Store Specialized ha trovato ora il suo equilibrio, con obiettivi chiari e l’interesse di portare un nuovo modo di vivere la bicicletta nella città di Milano. La strada è lunga, ma i primi passi sono serviti a prendere le misure con il pubblico e la realtà che circonda il Vigorelli.
«All’interno dello Store – prosegue Gerardo Francabandiera – abbiamo dapprima portato i prodotti della linea S-Works, ovvero l’alta gamma di Specialized. Con il tempo ci siamo resi conto delle potenzialità di questi spazi e siamo arrivati a creare un’esposizione complementare alla rete vendita. Sulla città di Milano siamo già presenti con due rivenditori, non vogliamo togliere spazio a loro, questo spazio deve essere l’emblema di quello che vogliamo dai nostri negozi».




Attirare e valorizzare
La disposizione all’interno dello store è realizzata con cura ai dettagli, con un allestimento che strizza l’occhio alla storia di Specialized e allo stesso tempo propone le novità (non solo tecniche) del marchio. I curiosi non mancano e il gravel rappresenta l’argomento capace di scatenare la curiosità di chi varca la soglia.
«L’idea è di cercare qualcosa di qualitativamente bello – spiega ancora Francabandiera – e che possa rappresentare un punto di riferimento per gli appassionati e i curiosi. La clientela è variegata, complice la vicinanza a City Life abbiamo clienti assolutamente nuovi rispetto al brand Specialized e che guardano alle nostre e-bike da commuting. Arrivano anche persone interessate alle riparazioni o al bike fitting. In futuro ci piacerebbe far diventare il Vigo Store un luogo di ritrovo».


Una rete che lavora
Dall’interno del Vigo Store Specialized, attraverso una porta è possibile accedere alla pista. E’ sufficiente salire due brevi rampe di scale per ritrovarsi sulle tribune del Vigorelli, tra seggiolini rossi e il parquet (appena rinnovato) dell’anello.
«E’ nostra intenzione – conclude Gerardo Francabandiera – lavorando insieme al Comitato Velodromo Vigorelli, di creare qualcosa di consistente. In questo sarà importante il supporto di Milano Sport. Il nostro sogno è che si vengano a creare delle situazioni in cui la gente può girare in pista, riportando ancora più in vita un simbolo di questa città».







