| 21 Agosto 2025

Abbiamo strapazzato la Olympia Sled, ma si è difesa alla grande

USSITA – Dovevamo restare per giorni in giro lungo sentieri, sterrati e stradine dei Monti Sibillini, seguendo il filo dei Cammini (religiosi e non) nell’area del cratere del sisma del 2016. L’offerta di provare una Olympia Sled è parsa così azzeccata. Si trattava anche di capire se fossimo alle prese con tracciati aperti a tutti o riservati a biker dalle elevate capacità, per cui provarli con una e-gravel ha messo in fuga parecchi dubbi.

La geometria da approfondire

La Sled è stata una delle principali novità nel catalogo Olympia del 2024 e già nel tirarla fuori dal voluminoso imballo abbiamo avuto la sensazione di una gravel particolare. La geometria è stata infatti studiata per garantire al ciclista il miglior comfort. La scelta di una forcella così marcatamente alta consente un assetto super comodo, con la posizione di guida più vicina a quella della mountain bike che alla bici da strada. Scendendo lungo sentieri pietrosi o infilandosi in risalite strette e sconnesse, è parso evidente che lo stack elevato (644 mm nella misura S/M), il grande reach (434 mm) e l’inclinazione accentuata della forcella (67 gradi) consentono un eccellente controllo della bici. Sul fronte dei materiali, si segnalano il telaio in alluminio idroformato 6061 e la forcella in carbonio.

Motore Polini, assistenza immediata

Sarà per l’assistenza puntuale e potente, anche nei tratti più sconnessi e dalle pendenze importanti, la Sled ha svolto brillantemente la sua parte.

Il motore scelto per equipaggiarla è il Polini E-P3+ da 250 Watt e 75Nm di coppia, che è potente ma anche leggero. E’ vero che il peso non è la prima delle voci cui si guarda nello scegliere una e-bike, ma se la scelta dei percorsi è tecnica, allora la leggerezza conta.

Il Polini E-P3+ eroga la sua potenza in base alla forza applicata sui pedali, fornendo una risposta istantanea quando si inizia a pedalare e l’interruzione altrettanto immediata quando si smette di farlo. L’assistenza è attiva fino a 120 pedalate al minuto, l’accensione avviene tramite un pulsantino nella parte superiore sinistra della batteria.

Le mappature sono 5: Touring, Dynamic, Race ed altre due personalizzabili tramite l’app per smartphone. Se per giocare si sceglie di impostare la modalità Race, basta sfiorare i pedali e la bici va via da sé.

Cablaggio dieci e lode

Il motore E-P3+ dispone di un ridotto sistema di cablaggi basato sulla tecnologia Canbus. E’ lo standard di rete seriale utilizzato sulle auto per agevolare la comunicazione tra diverse unità elettroniche, come sensori e centraline. In questo modo si riesce a trasmettere una grande quantità di dati in modo rapido e preciso.

Il controllo remoto Switch Controller è semplice da usare, grazie a due pulsanti posizionati nella parte alta del manubrio, mentre il display è integrato nel telaio.

Il cambio di passo quando si decide di cambiare la mappatura è sensibile: non è mai capitato di trovarci in difficoltà per un aumento inatteso della pendenza.

Carica in 5 ore

Quel che serve soprattutto in questi casi è anche la lunga durata della batteria. Le prestazioni del motore Polini vanno di pari passo con la grande autonomia della batteria Olympia PowerSlim 8 da 820 Wh.

Si tratta dell’evoluzione di PowerNine, già progettato da Olympia per aumentare il livello delle prestazioni e l’autonomia delle sue bici. Essa è costruita utilizzando celle agli ioni di litio ad alta densità, che esprimono una capacità complessiva di 820 Wh in uno spazio veramente ridotto.

Il carica batterie da 4 Ampere in dotazione permette di completare una ricarica in sole 5 ore.

Scegliete le gomme giuste

Ma pur sempre di una gravel si tratta (prodotta in due misure: S/M ed Lm nella colorazione nero/verde) e deve essere in grado di accompagnare il ciclista anche in un eventuale viaggio. Per questo, Sled viene concepita con i supporti per portapacchi e parafanghi e all’occorrenza rende possibile il montaggio di un reggisella telescopico. La dotazione della Sled che abbiamo ricevuto prevede il gruppo Shimano GRX a 11 velocità, freni a disco Shimano e ruote con pneumatici di sezione 50 mm.

Probabilmente il punto debole della Sled utilizzata è stata proprio la scolpitura degli pneumatici. Se e quando si decidesse di affrontare i Cammini del Centro Italia sarà meglio dotarsi di gomme più artigliate per avere un grip più efficace: un aspetto da noi sottovalutato. Il fango e le piogge recenti hanno reso sdrucciolevoli le CST Convoy, che grazie alla protezione antiforatura EPS, garantiscono comfort e sicurezza su ghiaia e sterrati compatti. Rimanendo in abito CST, la scelta del modello Pika sarebbe stato già più pertinente col tipo di percorso tecnico che abbiamo affrontato.

La Olympia Sled è stata affidata a Giovanni Visconti, ex professionista di gran nome e palmares
La Olympia Sled è stata affidata a Giovanni Visconti, ex professionista di gran nome e palmares

Una vera allround

Tornando alla Sled di OIympia, si può dire che abbia superato a pieni voti il test. E’ stato necessario qualche chilometro proprio per convertirsi dall’assetto del corridore a quello del gravellista comodo, poi ogni cosa è filata alla grande. Precisione di guida, rapidità nel cavarsi d’impaccio nelle discese veloci e scassate, grande sicurezza in salita quando alle gambe si è unita la potenza del motore.

Per chi cerca nel cicloturismo un momento di sfogo e anche di svago e non ha le possibilità fisiche o di tempo per allenarsi a fondo, una bicicletta di questo tipo rappresenta una soluzione da valutare. Quando si va in montagna, è meglio avere un equipaggiamento superiore alle necessità che ritrovarsi sperduti, senza quel che serve per venirne fuori.

Cicli Olympia

TUTTE LE CATEGORIE DEL MAGAZINE