USSITA – Dovevamo restare per giorni in giro lungo sentieri, sterrati e stradine dei Monti Sibillini, seguendo il filo dei Cammini (religiosi e non) nell’area del cratere del sisma del 2016. L’offerta di provare una Olympia Sled è parsa così azzeccata. Si trattava anche di capire se fossimo alle prese con tracciati aperti a tutti o riservati a biker dalle elevate capacità, per cui provarli con una e-gravel ha messo in fuga parecchi dubbi.
La geometria da approfondire
La Sled è stata una delle principali novità nel catalogo Olympia del 2024 e già nel tirarla fuori dal voluminoso imballo abbiamo avuto la sensazione di una gravel particolare. La geometria è stata infatti studiata per garantire al ciclista il miglior comfort. La scelta di una forcella così marcatamente alta consente un assetto super comodo, con la posizione di guida più vicina a quella della mountain bike che alla bici da strada. Scendendo lungo sentieri pietrosi o infilandosi in risalite strette e sconnesse, è parso evidente che lo stack elevato (644 mm nella misura S/M), il grande reach (434 mm) e l’inclinazione accentuata della forcella (67 gradi) consentono un eccellente controllo della bici. Sul fronte dei materiali, si segnalano il telaio in alluminio idroformato 6061 e la forcella in carbonio.
Motore Polini, assistenza immediata
Sarà per l’assistenza puntuale e potente, anche nei tratti più sconnessi e dalle pendenze importanti, la Sled ha svolto brillantemente la sua parte.
Il motore scelto per equipaggiarla è il Polini E-P3+ da 250 Watt e 75Nm di coppia, che è potente ma anche leggero. E’ vero che il peso non è la prima delle voci cui si guarda nello scegliere una e-bike, ma se la scelta dei percorsi è tecnica, allora la leggerezza conta.
Il Polini E-P3+ eroga la sua potenza in base alla forza applicata sui pedali, fornendo una risposta istantanea quando si inizia a pedalare e l’interruzione altrettanto immediata quando si smette di farlo. L’assistenza è attiva fino a 120 pedalate al minuto, l’accensione avviene tramite un pulsantino nella parte superiore sinistra della batteria.
Le mappature sono 5: Touring, Dynamic, Race ed altre due personalizzabili tramite l’app per smartphone. Se per giocare si sceglie di impostare la modalità Race, basta sfiorare i pedali e la bici va via da sé.
Cablaggio dieci e lode
Il motore E-P3+ dispone di un ridotto sistema di cablaggi basato sulla tecnologia Canbus. E’ lo standard di rete seriale utilizzato sulle auto per agevolare la comunicazione tra diverse unità elettroniche, come sensori e centraline. In questo modo si riesce a trasmettere una grande quantità di dati in modo rapido e preciso.
Il controllo remoto Switch Controller è semplice da usare, grazie a due pulsanti posizionati nella parte alta del manubrio, mentre il display è integrato nel telaio.
Il cambio di passo quando si decide di cambiare la mappatura è sensibile: non è mai capitato di trovarci in difficoltà per un aumento inatteso della pendenza.
Carica in 5 ore
Quel che serve soprattutto in questi casi è anche la lunga durata della batteria. Le prestazioni del motore Polini vanno di pari passo con la grande autonomia della batteria Olympia PowerSlim 8 da 820 Wh.
Si tratta dell’evoluzione di PowerNine, già progettato da Olympia per aumentare il livello delle prestazioni e l’autonomia delle sue bici. Essa è costruita utilizzando celle agli ioni di litio ad alta densità, che esprimono una capacità complessiva di 820 Wh in uno spazio veramente ridotto.
Il carica batterie da 4 Ampere in dotazione permette di completare una ricarica in sole 5 ore.
Scegliete le gomme giuste
Ma pur sempre di una gravel si tratta (prodotta in due misure: S/M ed Lm nella colorazione nero/verde) e deve essere in grado di accompagnare il ciclista anche in un eventuale viaggio. Per questo, Sled viene concepita con i supporti per portapacchi e parafanghi e all’occorrenza rende possibile il montaggio di un reggisella telescopico. La dotazione della Sled che abbiamo ricevuto prevede il gruppo Shimano GRX a 11 velocità, freni a disco Shimano e ruote con pneumatici di sezione 50 mm.
Probabilmente il punto debole della Sled utilizzata è stata proprio la scolpitura degli pneumatici. Se e quando si decidesse di affrontare i Cammini del Centro Italia sarà meglio dotarsi di gomme più artigliate per avere un grip più efficace: un aspetto da noi sottovalutato. Il fango e le piogge recenti hanno reso sdrucciolevoli le CST Convoy, che grazie alla protezione antiforatura EPS, garantiscono comfort e sicurezza su ghiaia e sterrati compatti. Rimanendo in abito CST, la scelta del modello Pika sarebbe stato già più pertinente col tipo di percorso tecnico che abbiamo affrontato.
Una vera allround
Tornando alla Sled di OIympia, si può dire che abbia superato a pieni voti il test. E’ stato necessario qualche chilometro proprio per convertirsi dall’assetto del corridore a quello del gravellista comodo, poi ogni cosa è filata alla grande. Precisione di guida, rapidità nel cavarsi d’impaccio nelle discese veloci e scassate, grande sicurezza in salita quando alle gambe si è unita la potenza del motore.
Per chi cerca nel cicloturismo un momento di sfogo e anche di svago e non ha le possibilità fisiche o di tempo per allenarsi a fondo, una bicicletta di questo tipo rappresenta una soluzione da valutare. Quando si va in montagna, è meglio avere un equipaggiamento superiore alle necessità che ritrovarsi sperduti, senza quel che serve per venirne fuori.