Il bikepacking è una pratica che sta prendendo sempre più piede tra gli amanti della bicicletta e dei lunghi viaggi in sua compagnia. Non si tratta però di montare qualche borsa sul telaio e iniziare a girare, serve organizzazione. Anche perché le possibilità sono talmente diverse, da non avere praticamente una fine. Per imbarcarsi in queste avventure servono tuttavia dell’organizzazione e un metodo per risparmiare spazio e peso. Non è sempre necessario portare dietro grandi quantità di oggetti, ma lo stretto necessario. Esperti di questo sono i ragazzi di Gusoline, oltre a realizzare telai dedicati al bikepacking vivono questo mondo e lo frequentano. Sono loro che hanno accompagnato Jovanotti nelle sue avventure in giro per il mondo.
«Abbiamo iniziato qualche anno fa – ci racconta Augusto Baldoni, fondatore di Gusoline – con i viaggi che io stesso ho fatto insieme a Jovanotti. Nei primi bikepacking agganciavamo sul portapacchi posteriore borse da 20 litri l’una. Questo aumentava considerevolmente il peso delle nostre bici, che arrivavano fino a 40 chili, che poi bisognava portarsi dietro. Ed è tutta fatica che si fa in più nel corso dei vari giorni».
Bikepacking? Leggeri!
Nel viaggiare è importante trovare il giusto equilibrio tra leggerezza e quante cose si riescono a mettere all’interno delle borse.
«Il bikepacking – spiega ancora Baldoni – precede di attaccare le borse alla bici, ma senza portapacchi. Una borsa sul manubrio, l’altra sul telaio e l’ultima agganciata al tubo sella. La vera differenza la fanno le dimensioni di tali sacche da viaggio. Se si sta in giro per tre giorni, si parte con tutto quello che abbiamo detto ma di dimensioni ridotte. Tutte sacche nell’ordine dei 6 o 12 litri. Di solito la prima borsa che si guarda, per volumi e capacità, è quella da attaccare alla sella. Più è lungo il viaggio, maggiori saranno le sue misure.
«Cosa si mette al suo interno? Facile. Il cambio “normale” ovvero qualcosa da indossare una volta arrivati a destinazione. Poi qualcosa per la bici: maglietta, pantaloncini e altro vestiario. Anche se, va detto, la maggior parte delle volte nel bikepacking la divisa con cui si parte si lava la sera per indossarla ancora al mattino. E’ soprattutto un fatto di comodità, pensate di aver trovato i pantaloncini con il fondello giusto per voi, non lo cambiereste mai. In particolare durante un viaggio di giorni e giorni».
Perché meglio la borsa da sella anzi che le sacche laterali?
Per un motivo di equilibrio. Le due sacche da agganciare al portapacchi tendono a sbilanciare la bici e rendere la guida meno sicura e agevole. Poi in curva o in spazi ristretti si rischia di toccare o rimanere incastrato in qualche ostacolo, in particolare nel fuoristrada.
Ora si vedono borse da sella di dimensioni davvero notevoli…
Anche nell’ordine dei 20 litri. Viene una “coda” notevole che però diventa gestibile grazie alle nuove soluzioni. Ci sono dei supporti in metallo che ti stabilizzano. Avere tanto peso nella parte posteriore non è un problema, se questo però è ripartito bene e in asse con il telaio.
Contano molto le temperature e il clima nello scegliere cosa portare con sé?
Se si fa un viaggio estivo, è molto più semplice. Al contrario pedalare in zone remote e con climi tanto diversi è difficile. A me è capitato in Pakistan e Cina, dove arrivi ad altitudini in cui la temperatura va sotto zero o trovi magari dei giorni di pioggia. In quei casi sei costretto ad avere un cambio o un allestimento più complesso.
Quanto è importante avere tutto a portata di mano?
Fondamentale, per questo nella borsa da manubrio di solito si mettono i documenti, il telefono e tutto quello che può essere utile durante il viaggio. Si possono mettere anche delle barrette o dei gel, per non riempire eccessivamente le tasche. Il motivo è semplice: durante un sosta la sacca da manubrio si stacca facilmente e si può portare con sé al bar o in qualsiasi altro luogo.
Ma anche diviso per scomparti.
Il viaggiatore deve sapere sempre dove sono le cose. Ad esempio: la mantella per il vento o la pioggia è dietro. Mentre sulla forcella si attaccano dei portaborracce aggiuntivi o delle borse dove mettere cose più piccole.
La cosa più importante qual è?
Avere sempre dietro un buon quantitativo d’acqua. Per questo il consiglio è di avere almeno tre o quattro portaborracce montati sul telaio. Per il resto ognuno con l’esperienza capisce di cosa ha bisogno e si attrezza per averlo. I primi viaggi servono sempre per prendere le misure, anche se io non ho ancora imparato a calibrare i cambi, porto sempre troppi vestiti!