Canyon OG, ovvero l’acronimo di “Original Graveller”, la versione della nuova Grizl che punta soprattutto ad essere una bici tanto versatile, quanto divertente e a noi piace aggiungere, pronta a tutto. Perché? Perché nella versione da noi provata, ovvero la CF8 Di2, diventa il punto di connessione perfetto tra il gravel e la mtb, adatta a chi proviene dalla strada e man mano vuole spingersi un po’ oltre, adatta al biker che si tuffa a piè pari nel gravel.
Cosa trasmette una bici del genere con questa configurazione? Tanta sicurezza e stabilità prima di tutto, ovviamente su asfalto e anche nell’ambiente off-road, anche quello piuttosto scassato, tenendo ben presente che è una gravel con i muscoli, ma non è una mtb. In dotazione ci sono le gomme “ciocciotte” da 45, ma si possono montare anche le 54. Ci sono la trasmissione con la monocorona ed un pacco pignoni (12 velocità) di matrice XT che permette di pedalare facile, o di avere sempre un margine di sicurezza anche su pendenze davvero toste. In ottica viaggio, avventura e bikepacking è una bicicletta che può essere caricata come un mulo e offre tanti spunti interessanti in fatto di utilizzo ed interpretazione. E poi è una bici bella da osservare. Entriamo nel dettaglio della Grizl e della nostra prova.

La “nostra” Canyon Grizl CF8 Di2 OG
Per essere precisi abbiamo provato una taglia S, perfettamente in linea con le nostre esigenze e stile di guida. Forse, troppo corto lo stem da 60 millimetri in dotazione, ma è pur sempre vero che è possibile fare un cambio. Il telaio della nuova Grizl CF è completamente in carbonio ed è di matrice CF. Non è super tirato in fatto di leggerezza e spessori ultra ridotti, perché si è preferito indirizzare la resa tecnica nel rapporto ottimale tra peso, rigidità e robustezza. Segue il medesimo concetto anche la forcella. Quest’ultima ha lo stelo con diametro tradizionale (non maggiorato), che permette un eventuale montaggio della forcella ammortizzata specifica per il gravel. Ai lati dei foderi sono presenti delle asole dove è possibile ancorare delle borse, oppure altri supporti per le borracce.
Il profilato obliquo è mediamente voluminoso ed integra un vano dove è possibile alloggiare un astuccio con un kit di primo intervento/riparazione. Sotto il coperchio è presente un mini-tool Canyon (ottima soluzione).
La tubazione orizzontale è più magra e scende in modo importante nel punto di connessione con il piantone, ricordando il modello Inflite (per il ciclocross). Sopra l’orizzontale c’è spazio per un piccolo bag, sotto invece sono presenti quattro pod dove si aggancia la borsa Canyon Load sviluppata con la soluzione FidLock magnetica. Quest’ultima segue perfettamente la forma dell’orizzontale, ha tanto spazio e distribuisce bene il peso del contenuto e adotta un’aerodinamica funzionale, che serve anche per non snaturare completamente la linea della Grizl.
Il carro posteriore è sfinato. Deve assecondare le vibrazioni che inevitabilmente arrivano dal basso, completando il lavoro del reggisella Canyon VCLS 2.0. E’ in carbonio ed ha la particolarità di essere sdoppiato, il medesimo che porta in dote la Endurace.
Et voilà, le nuove ruote Canyon…
Trasmissione con pacchetto completo Shimano, corona singola anteriore da 40 denti, bilanciere posteriore XT e pacco pignoni con scala 9-45, manettini del nuovo GRX Di2. GRX anche l’impianto frenante, con dischi da 160 per anteriore e posteriore. Manubrio e attacco Canyon in alluminio, sella Fizik, tubeless Schwalbe G-One RX già pronti all’uso con il liquido anti-foratura. E sorpresa, le nuove ruote Canyon con cerchio in carbonio (mozzi DT Swiss). Pagano l’occhio e sono tanta roba quando si usano, ben equilibrate per altezza, qualità e tensione dei raggi, scorrevoli e non troppo secche nelle risposte, adatte un po’ a tutti ed a tutto. Altezza da 30 e canale interno da 27.
Qualche anno fa (neppure troppi) le avremmo categorizzate come ruote da mtb, ora sono gravel a tutti gli effetti, permettono di fare molto, aiutano nelle fasi di guida complicate e sono davvero ben costruite. Il prezzo ed il peso della Grizl appena descritta? 5.149 euro e qualche grammo superiore ai 9 chili, una bici alla quale non manca nulla.
Come si pedala questa Grizl?
Non solo con le gambe e non è una battutaccia! Se valutiamo la geometria nel complesso, la nuova Grizl si avvicina molto ad alcune mtb, grazie ad un orizzontale allungato, beneficiando di angoli, inclinazioni e di un valore stack che hanno l’obiettivo di non sacrificare nulla in fatto di comodità. La forcella è tanto aperta in avanti e lo si percepisce ad occhio nudo una volta in sella.
La parte lombare non è mai completamente distesa. Il muscolo del diaframma non è schiacciato e compresso, la cassa toracica è sempre aperta. Le braccia restano morbide, sempre leggermente piegate ed è più facile spostare i pesi del corpo adattando lo stile di guida nei diversi contesti ambientali. Anche quando è necessario fare delle correzioni all’ultimo istante, magari in velocità, proprio la geometria ed il comfort funzionale aiutano, non poco. Una bici che si guida con tutto il corpo.
Cosa fa realmente la differenza?
Difficile identificare un componente o una sezione della bicicletta che si mostri come un gamechanger, è tutta la bici ad essere ben sviluppata ed equipaggiata. Ci piace l’allestimento con il reggisella VCLS 2.0 che è un vero filtro, ci è piaciuto tanto l’avantreno che è simbolo di stabilità e precisione. Ottimale la scelta della configurazione della trasmissione, che allarga ulteriormente il delta di utilizzo di una bici gravel del genere. Una volta di più, menzione di merito alle ruote, anche se in ottica off-road è sempre bene adeguare al meglio la pressione degli pneumatici. La nuova Grizl regala un feeling immediato, bici facile fin dai primissimi istanti.
Durante il test ci è piaciuto fare un accostamento con le mtb 26 degli anni Novanta. Con una bici come la Grizl del test, a parità di percorsi e situazioni, siamo stati nettamente più veloci e con un dispendio di energie inferiore. Mica poco, per chi come noi ha vissuto l’età d’oro delle ruote grasse.
In conclusione
Partiamo dal prezzo. 5.149 euro di listino per questa super bici gravel a nostro parere sono ben spesi e soprattutto non c’è da aggiungere nulla, per un mezzo sicuramente pronto per l’off-road mediamente impegnativo, capace di regalare comfort, fluidità e una grande versatilità. La nuova Grizl non è una bici che nasce per fare le gare. O meglio, non è una bicicletta da sparo come può essere la Grail, ma nell’ambito delle ultra-race, dei contesti “adventure unsupported”di più giorni e trail bikepacking, la Grizl può offrire dei vantaggi non secondari ed essere tecnicamente superiore.