Minitool, multitool o multiattrezzo, chiamiamolo in diversi modi, ma bisogna averlo sempre a portata di mano. Il mercato offre diverse soluzioni, in base alle esigenze, da considerare le capacità meccaniche soggettive e anche la tipologia di bici che si utilizza, minimale ed essenziale per la strada, con qualcosa in più se andiamo sullo sterrato.
Cosa è necessario sapere quando si acquista un minitool? Quali sono gli aspetti tecnici da considerare e gli accessori che non devono assolutamente mancare? Qualche consiglio utile.
Minitool, come un salvagente
Il minitool è uno di quegli attrezzi che non dovrebbe mai mancare nella… saccoccia del ciclista, nella falsa borraccia, o nelle tasche del porta smartphone. E’ una piccola officina, un kit meccanico di pronto intervento che ci può salvare l’uscita in bici e mettere al riparo da inconvenienti (e dalle lamentele della moglie, quando si ritarda il rientro a casa). Chiavi a brugola e torx, piccoli cacciaviti e leva copertoni. Perché no, anche uno smaglia catena non guasta, soprattutto in ottica mtb e gravel (off-road in genere).
Il minitool deve essere uno strumento semplice, poco ingombrante e leggero e non deve complicare la vita al ciclista con strumenti ed integrazioni che risultano scomode e controproducenti. Il minitool serve prima di tutto per tamponare un’inconveniente che talvolta si risolve con alcuni brevi passaggi, in altre occasioni è necessario l’intervento approfondito del meccanico (o della moglie che funge da rimorchio).
L’evoluzione torx
Le punte torx in passato erano quasi del tutto assenti. I minitool erano composti (in parte lo sono tutt’ora) prima di tutto da brugole di tre o quattro misure (anche oltre per i multiattrezzo più grandi) dedicate alla regolazione della sella, del manubrio e per il registro del cambio. Sempre presente un piccolo cacciavite (almeno uno) a punta piatta, spesso utile anche per altri interventi (ad esempio rimuovere un piccolo ramo dal bilanciere posteriore del cambio o dai pignoni). Usata anche per rimuovere qualche detrito dallo pneumatico prima di applicare una pezza, passaggio poco ortodosso, ma efficace. Quelli più evoluti ed in ottica mtb, avevano e hanno un mini smagliacatena, parecchio utile e neppure troppo complicato da usare.
Ora le viti con la sede (e testa) torx sono le più utilizzate e di conseguenza cambia anche la struttura degli stessi minitool. Si usano per i supporti delle pinze dei freni a disco, per i reggisella integrati e per le bussole che bloccano la sella al seat-post. Si usano per le viti della serie sterzo, molto più sollecitata che in passato per via della potenza dei freni a disco.
Una chiave e una vite per tutto è possibile (o quasi)
Canyon e Scott, su un paio di ultimi modello di bici hanno adottato una soluzione comoda ed interessante, tanto semplice, quanto mai usata in precedenza. Tutto quello che riguarda il frame-kit, adotta la viteria e minuteria con una singola matrice T25.
Significa risparmiare sul peso, significa limitare quel ginepraio di viti, chiavi ed attrezzi con i quali ci eravamo “abituati a convivere”. Cambia e deve cambiare anche il concetto minitool, che non potrà più fare a meno della punta torx 25.
Smagliacatena sì, oppure no
La risposta corretta è nel mezzo. Un minitool con lo smagliacatena inserito è più pesante e le catene di ultima generazione “obbligano” a tenere con se delle false maglie in caso di intervento. E poi non tutti sanno utilizzare in modo corretto questo strumento.
Quindi è bene valutare il grado di manualità e corretto approccio alla meccanica, così come il peso di quello che mettiamo in tasca. A nostro parere è uno strumento che non può mancare al biker, a chi usa la gravel e la e-mtb (e la e-gravel).
Occhio al tiraggio delle viti
Ogni vite e parte della minuteria della bici dovrebbe essere tirata con la chiave dinamometrica, soprattutto quando si lavora con componenti super alleggeriti e con il carbonio. Quando si è in bici? Difficile portare con se una dinamometrica.
Un consiglio utile, ad esempio quando è obbligatorio regolare l’altezza sella è contare quanti giri di vite sono necessari per svitare. Lo stesso numero verrà utilizzato per ri-avvitare e successivamente controllare la qualità del serraggio con la dinamometrica. E’ una soluzione temporanea, ma utile, che preserva ed è efficace.