| 14 Dicembre 2024

Il minitool sempre in tasca, perché e cosa bisogna considerare

Minitool, multitool o multiattrezzo, chiamiamolo in diversi modi, ma bisogna averlo sempre a portata di mano. Il mercato offre diverse soluzioni, in base alle esigenze, da considerare le capacità meccaniche soggettive e anche la tipologia di bici che si utilizza, minimale ed essenziale per la strada, con qualcosa in più se andiamo sullo sterrato.

Cosa è necessario sapere quando si acquista un minitool? Quali sono gli aspetti tecnici da considerare e gli accessori che non devono assolutamente mancare? Qualche consiglio utile.

L’essenziale in pochissimi centimetri da mettere nel borsello sotto sella (foto Topeak)
L’essenziale in pochissimi centimetri da mettere nel borsello sotto sella (foto Topeak)

Minitool, come un salvagente

Il minitool è uno di quegli attrezzi che non dovrebbe mai mancare nella… saccoccia del ciclista, nella falsa borraccia, o nelle tasche del porta smartphone. E’ una piccola officina, un kit meccanico di pronto intervento che ci può salvare l’uscita in bici e mettere al riparo da inconvenienti (e dalle lamentele della moglie, quando si ritarda il rientro a casa). Chiavi a brugola e torx, piccoli cacciaviti e leva copertoni. Perché no, anche uno smaglia catena non guasta, soprattutto in ottica mtb e gravel (off-road in genere).

Il minitool deve essere uno strumento semplice, poco ingombrante e leggero e non deve complicare la vita al ciclista con strumenti ed integrazioni che risultano scomode e controproducenti. Il minitool serve prima di tutto per tamponare un’inconveniente che talvolta si risolve con alcuni brevi passaggi, in altre occasioni è necessario l’intervento approfondito del meccanico (o della moglie che funge da rimorchio).

L’evoluzione torx

Le punte torx in passato erano quasi del tutto assenti. I minitool erano composti (in parte lo sono tutt’ora) prima di tutto da brugole di tre o quattro misure (anche oltre per i multiattrezzo più grandi) dedicate alla regolazione della sella, del manubrio e per il registro del cambio. Sempre presente un piccolo cacciavite (almeno uno) a punta piatta, spesso utile anche per altri interventi (ad esempio rimuovere un piccolo ramo dal bilanciere posteriore del cambio o dai pignoni). Usata anche per rimuovere qualche detrito dallo pneumatico prima di applicare una pezza, passaggio poco ortodosso, ma efficace. Quelli più evoluti ed in ottica mtb, avevano e hanno un mini smagliacatena, parecchio utile e neppure troppo complicato da usare.

Ora le viti con la sede (e testa) torx sono le più utilizzate e di conseguenza cambia anche la struttura degli stessi minitool. Si usano per i supporti delle pinze dei freni a disco, per i reggisella integrati e per le bussole che bloccano la sella al seat-post. Si usano per le viti della serie sterzo, molto più sollecitata che in passato per via della potenza dei freni a disco.

120 grammi e non manca nulla
120 grammi e non manca nulla

Una chiave e una vite per tutto è possibile (o quasi)

Canyon e Scott, su un paio di ultimi modello di bici hanno adottato una soluzione comoda ed interessante, tanto semplice, quanto mai usata in precedenza. Tutto quello che riguarda il frame-kit, adotta la viteria e minuteria con una singola matrice T25.

Significa risparmiare sul peso, significa limitare quel ginepraio di viti, chiavi ed attrezzi con i quali ci eravamo “abituati a convivere”. Cambia e deve cambiare anche il concetto minitool, che non potrà più fare a meno della punta torx 25.

Smagliacatena sì, oppure no

La risposta corretta è nel mezzo. Un minitool con lo smagliacatena inserito è più pesante e le catene di ultima generazione “obbligano” a tenere con se delle false maglie in caso di intervento. E poi non tutti sanno utilizzare in modo corretto questo strumento.

Quindi è bene valutare il grado di manualità e corretto approccio alla meccanica, così come il peso di quello che mettiamo in tasca. A nostro parere è uno strumento che non può mancare al biker, a chi usa la gravel e la e-mtb (e la e-gravel).

Una delle operazioni più comuni, aggiustare l’altezza sella (foto Topeak)
Una delle operazioni più comuni, aggiustare l’altezza sella (foto Topeak)

Occhio al tiraggio delle viti

Ogni vite e parte della minuteria della bici dovrebbe essere tirata con la chiave dinamometrica, soprattutto quando si lavora con componenti super alleggeriti e con il carbonio. Quando si è in bici? Difficile portare con se una dinamometrica.

Un consiglio utile, ad esempio quando è obbligatorio regolare l’altezza sella è contare quanti giri di vite sono necessari per svitare. Lo stesso numero verrà utilizzato per ri-avvitare e successivamente controllare la qualità del serraggio con la dinamometrica. E’ una soluzione temporanea, ma utile, che preserva ed è efficace.

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