Il power meter (di buona qualità e costruito a regola d’arte) è uno strumento utile, divertente e capace di completare l’esperienza in bicicletta, anche in ambito gravel e off-road in genere.
Un misuratore di potenza ci aiuta a gestire lo sforzo e la fatica e non è un’esclusiva degli agonisti. I numeri possono diventare un ulteriore boost a favore del divertimento e della condivisione con il gruppo di amici. Un power meter e le sue chiavi di lettura ci mettono alla prova, e diventano uno stimolo ulteriore votato a migliorare le performance personali. E’uno strumento moderno che è entrato a fare parte della dotazione base del ciclista, anche in ambito off-road e nel gravel.
Ecosistema bici, il power meter ne è parte integrante
La bicicletta e soprattutto il modo in cui si vive il ciclismo oggi, sono cambiati in modo esponenziale. Al centro c’è sempre il mezzo meccanico, ma è anche tutto quello gli ruota intorno a creare stimolo, interesse e voglia di pedalare. Un ecosistema per l’appunto, fatto di numeri, device gps e power meter, fascia per le rilevazione dei battiti del cuore, terminali che analizzano la nostra quotidianità. Il misuratore di potenza è un fulcro, non solo se contestualizzato nell’ambiente agonistico, ma anche per chi utilizza la bici per semplice diletto e per mettere alla prova se stesso.
La percezione di un eventuale miglioramento dello stato di forma, oppure di un calo lo percepiamo quando affrontiamo uno sforzo attraverso la lettura dei dati che compaiono sullo schermo del computerino. I watt.
Il misuratore è uno strumento di carico esterno
Mentre la rilevazione cardiaca è uno strumento che legge il carico interno del nostro motore, il power meter è da classificare come strumento per il carico esterno (la combinazione tra i due è il segreto per valutare in modo preciso il benessere fisico e lo stato atletico).
Il misuratore di potenza non mente, quando è ben fatto, i suoi dati sono sovrapponibili e ripetibili, non lascia spazio al nostro stato emotivo, oppure alle variabili legate ad alimentazione, caldo etc. I freddi numeri sono il primo riferimento ed il più facile da interpretare.
Come si sceglie un rilevatore della potenza per il gravel
Robustezza e costruzione eseguita con materiali di primissima qualità. Rispetto alla categoria strada un misuratore di potenza utilizzato sullo sterrato è soggetto ad una maggiore usura, polvere, fango, umidità e acqua. Deve resistere a shock continui.
Ripetibilità dei dati e rilevazione ad hoc. Sono due aspetti fondamentali per l’agonista che affronta degli allenamenti specifici (le ripetute) e ha bisogno di precisione per confrontare e sovrapporre i dati. Sono fattori importanti anche per chi non gareggia, ma ama quantificare le proprie uscite attraverso i watt espressi. La ripetibilità è sinonimo di una qualità elevata e cura costruttiva. Il wattaggio non deve essere stimato. Un power meter per la categoria gravel e off-road in genere deve essere semplice da utilizzare, facile da pulire e da manutendere qual’ora fosse necessario, con una compatibilità estesa.
Assioma Pro MX, power meter integrato in un pedale
Prendiamo ad esempio i pedali Assioma Pro MX con power meter integrato nel perno. Dal punto di vista estetico sono dei pedali sviluppati in modo specifico per il contesto off-road, con doppia faccia per l’aggancio del pedale e predisposizione SPD.
Assioma Pro MX è anche uno strumento di lavoro che protegge le parti delicate e più sensibili (tutte le componenti elettroniche, gli estensimetri e le batterie ricaricabili che sono all’interno dell’asse del pedale, nessuna componente elettronica è esterna), costruito da un’azienda, Favero Electronics che è leader della categoria.
Manutenzione facilitata
Assioma Pro MX non richiede manutenzione, è stato disegnato e sviluppato anche in quest’ottica. E’ giusto considerare che l’utilizzo off-road è severo e lo strumento è soggetto alle incurie di utilizzo e dell’ambiente. Nel caso fosse necessario un intervento è da sottolineare che non è necessario avere doti da meccanico professionista. Due attrezzi ed un pedale. Non serve altro se non un po’ di buon senso e un velo di grasso lubrificante da applicare alle componenti interne.
La batteria ricaricabile (nascosta all’interno del perno ) è una garanzia, oltre ad avere una durata di 60 ore operative con una singola ricarica. E’ complice nell’elevata qualità della rilevazione del wattaggio, è ben protetta e di conseguenza permette allo strumento di essere più affidabile.
Senza limiti di associazione
Assioma Pro MX di Favero Electronics è dotato di Bluetooth e Ant+. Il primo è dedicato alla app Favero Favero Assioma e permette anche l’associazione ad app di terze parti, ad esempio quelle social cycling (Zwift e Rouvy solo per fare due esempi). Ant+ è dedicato all’associazione con i computerini e smart watch presenti in commercio che portano in dote questo stesso protocollo.
Rapporto qualità/prezzo al top
Lo strumento non deve essere troppo costoso, o per lo meno deve avere la giusta proporzione tra la qualità ed il prezzo. Nel caso di Assioma Pro MX il valore aggiunto è lo sbilanciamento verso la qualità, costruttiva e legata ad una serie di plus. Oltre ai materiali c’è una serie di finestre che allargano la qualità dei dati disponibili. Ad esempio l’RP, acronimo di rider position, che fa vedere quanto tempo è passato in piedi sui pedali e seduti. Oppure la PP (power phase) che ci aiuta ad analizzare per intero la nostra pedalata, arrivando a capire dove è possibile migliore il gesto. O ancora la PCO (platform center offset) che può aiutare noi ed eventualmente anche un biomeccanico a posizionare correttamente le tacchette e sfruttare maggiormente il piatto di battuta del pedale.
Il power meter Assioma Pro MX è dotato della funzione di calibrazione automatica (zero off-set). E’ un algoritmo sofisticato che considera i vari aspetti nel tempo ed esegue in autonomia calibrazioni periodiche del power meter. La calibrazione manuale è necessaria dopo la prima installazione, oppure ogni volta che si spostano i pedali da una bici ad un’altra.
Il power meter cambia il gioco
Il misuratore di potenza è un gamechanger ed ha contribuito (insieme all’elettronica in senso generale) a far entrare il ciclismo in una dimensione differente. Più moderna ed attuale, aperta a differenti tipologie di utenza che vede il ciclismo con diverse ottiche. Dalla più agonistica ed esasperata, fino ad arrivare a chi utilizza la bici per puro divertimento.
Il power meter non è il giusto o lo sbagliato. Arricchisce e completa la dotazione di chiunque abbia ambizioni di miglioramento, ma non per forza affronta gare e competizioni. E’ uno strumento sviluppato per chi si vuole allenare meglio sotto il profilo qualitativo o semplicemente vuole tenere sotto controllo le uscite in bici con l’ausilio dei numeri. Il gravel non è esente da questa chiave di lettura, anzi. Per natura e considerando l’ampio delta di utenza, proprio il gravel è stato complice nel totale sdoganamento dei power meter specifici per l’off-road.