| 21 Novembre 2024

Discesa off road: i consigli per principianti (e non solo) di Pirazzoli

La fetta dei nuovi appassionati delle bici cresce sempre più, specie nell’off road, che sia mtb o gravel. E in particolare le e-bike sono protagoniste di questo boom. E a cercarle molto spesso sono i nuovi utenti. Già qualche tempo fa vi avevamo parlato di quanto fossero numerose quelle viste in vacanza in montagna. La e-bike è un mezzo alla portata di tutti, perfetto per esplorare sentieri di montagna o tranquille strade di campagna (in apertura foto Trailguide-Wallis).

Ma attenzione, guidare una bici elettrica, e non solo quella chiaramente, non è così semplice come sembra, soprattutto per chi è alle prime armi. Per evitare inconvenienti e godersi appieno l’esperienza, abbiamo chiesto qualche consiglio a Mirko Pirazzoli, ex campione di mountain bike e oggi istruttore esperto con la sua Piraz Coaching Academy.

Mirko Pirazzoli con la sua Acedemy propone una serie di appuntamenti mensili su tutto il terriotrio italiano
Mirko Pirazzoli con la sua Acedemy propone una serie di appuntamenti mensili su tutto il terriotrio italiano

La bici giusta

La scelta della bici giusta, e quindi anche della e-bike, è il primo passo verso un’uscita sicura e piacevole. «Per un neofita – spiega Pirazzoli – consiglio una bici con escursione da 150 millimetri, il format più diffuso tra le e-bike. Questo tipo di mezzo è adatto a percorsi di varia difficoltà, garantendo sia stabilità in salita che controllo in discesa. La dimensione delle ruote è altrettanto importante: quelle da 29 pollici offrono maggiore comfort e maneggevolezza, specialmente per chi ha poca esperienza. E badate bene che siano da 29”… ed entrambe». Non è poi così raro trovare ancora qualche e-bike 27,5”. Mentre nel gravel la misura è decisamente più standard.

Fondamentale è scegliere una bici della taglia corretta. Chi è alto fino a 1,65 metri dovrebbe optare per una taglia S; chi misura tra 1,65 metri e 1,80 metri per una M. Oltre è meglio una L. «Una bici della misura sbagliata non solo è difficile da guidare, ma può anche causare problemi fisici, come dolori alla schiena o alle ginocchia», sentenzia il Piraz.

La scelta della gomma e del “salsicciotto” (l’inserto in verde) sono utilissimi ai fini della tenuta e delle forature
La scelta della gomma e del “salsicciotto” (l’inserto in verde) sono utilissimi ai fini della tenuta e delle forature

Settaggio e preparazione tecnica

Ma la bici non deve essere “solo” della misura giusta. Anche se si è dei novellini, per godersi l’uscita, un settaggio minimo va fatto. Banalmente parliamo della corretta altezza di sella, nulla di cui spaventarsi!

«Una bici ben scelta richiede un minimo di preparazione tecnica. Ruote tubeless con inserti anti-foratura sono un must, anche nel gravel. Anche perché – avverte Mirko – un neofita rischia di bucare facilmente, non avendo ancora la capacità di schivare gli ostacoli. Investire in copertoni di qualità e sistemi anti-foratura può evitare brutte sorprese, soprattutto se non si è in grado di riparare una gomma bucata sul momento».

Altro aspetto cruciale è l’ergonomia, specie per quel che concerne la zona del manubrio. La regola dice che leva del freno deve allinearsi al prolungamento del braccio per non affaticare i polsi: in pratica il polso una volta che fa presa sul manubrio non deve essere ruotato né verso il basso, Nè verso l’alto.

«Molti negozianti posizionano i manubri delle e-bike come se fossero moto da cross, ma è un errore – dice Pirazzoli – Così facendo si inarca la schiena e si perde la capacità di controllo. Anche le sospensioni meritano attenzione: regolarle in modo che affondino del 30 per cento sotto il peso del ciclista garantisce un equilibrio tra comfort e stabilità». Sono accorgimenti davvero banali per un negoziante o un noleggiatore, ma possono cambiare i connotati della vostra uscita e del vostro approccio al ciclismo in generale. Sono passaggi super consigliati per partire con il piede giusto.

La regola madre: si frena con un solo dito (foto Reb Bull Content Pool)
La regola madre: si frena con un solo dito (foto Reb Bull Content Pool)

La preparazione fisica

Una e-bike riduce lo sforzo fisico rispetto a una bici muscolare, ma questo non significa che non si debba essere preparati o che non si faccia fatica. 

«Andare su una bici elettrica coinvolge tutto il corpo – riprende Pirazzoli – ed è bene arrivarci con un minimo di tono muscolare. Come per lo sci, l’ideale è fare un po’ di allenamento pre-stagionale. Bastano 20′ di esercizi funzionali due o tre volte a settimana per migliorare forza e coordinazione. Questi esercizi non solo prevengono infortuni, ma aiutano anche a sviluppare la reattività necessaria per affrontare gli imprevisti del percorso».

Sempre ai fini della guida, ma in questo caso della mobilità in bici, Mirko suggerisce anche un esercizio pratico e divertente: disporre due borracce a terra a circa tre metri di distanza e allenarsi a fare un otto attorno a loro. «È incredibile quanto possa migliorare l’equilibrio e la padronanza della bici».

Un computerino Gps aiuta a conoscere le tracce quando non si è esperti del territorio (in foto il Garmin Edge 840)
Un computerino Gps aiuta a conoscere le tracce quando non si è esperti del territorio (in foto il Garmin Edge 840)

Accessori utili

Non si può affrontare un’uscita senza un minimo di equipaggiamento. Tra gli strumenti fondamentali: un multitool, un kit di riparazione per le forature e, per chi vuole esplorare nuovi percorsi, un semplice dispositivo GPS come un Garmin, un Bryton, uno Wahoo... Avere con sé una mappa digitale evita di perdersi e consente di concentrarsi solo sul divertimento.

«Non dimenticate mai di portare con voi acqua e uno snack energetico – dice Pirazzoli – Anche se la bici è elettrica, la fatica può sorprendere, soprattutto in salita o su terreni difficili. Può capitare di dover spingere la bici a mano per qualche tratto e senza energia si rischia di trovarsi in difficoltà».

E’ bene conscere i percirsi per evitare su tracciati troppo complicati per le proprie capacità
E’ bene conscere i percirsi per evitare su tracciati troppo complicati per le proprie capacità

La guida

Infine ecco la parte più delicata e al tempo stesso intrigante: la guida. Con qualche “dritta”, uscite o percorsi che ci sembrano difficili o, come si dice in gergo, troppo tecnici, potrebbero diventare un’opzione in più… anche piuttosto divertente.

«Quando si è in sella – spiega Mirko – la tecnica fa la differenza. Quando si guida non bisogna pensare solo all’equilibrio o alle tempistiche di una staccata per entrare in curva, ma anche ai rapporti da utilizzare. Una regola d’oro è mantenere una cadenza di pedalata tra le 70 e le 80 pedalate al minuto. Molti principianti pedalano troppo lentamente. Contare mentalmente il numero di giri del pedale (magari ogni 10” osservando l’orologio del computerino, ndr) aiuta a capire se si sta andando troppo piano o troppo veloce.

«Questo discorso della cadenza si lega anche a quello dell’utilizzo dei rapporti. Per migliorare le prestazioni: imparare a usare il cambio in modo efficace. Avere il rapporto giusto non solo rende la pedalata più efficiente, ma aiuta a risparmiare la batteria, aumentando l’autonomia».

«Per quanto riguarda la posizione da assumere in bici quando si è in discesa possiamo dire che abbassare il reggisella telescopico permette di spostare il peso all’indietro, migliorando la stabilità e l’aderenza. Contrariamente a quanto avviene sugli sci, in bici per avere aderenza devi spostare il baricentro indietro».

In più, aggiungiamo noi, se non ci sente sicuri, le prime volte è meglio entrare in curva più lentamente e poi magari far scorrere la bici... ogni volta un po’ di più. Insomma, inchiodare non serve! E poi ricordiamoci che si frena con un dito. Quell’incurvatura della leva dei freni, che sono più corti della manopola, serve proprio a quello. 

In commercio non mancano maglie intime con protezioni incorporate
In commercio non mancano maglie intime con protezioni incorporate

E sicurezza?

Le e-bike possono essere pesanti e, in caso di caduta, causare traumi importanti. Mirko consiglia di indossare ginocchiere, una pettorina con protezione per la schiena e un casco con copertura della nuca, soprattutto su terreni accidentati. 

«Non sottovalutate l’importanza delle protezioni, perché vi danno anche sicurezza psicologica – conclude Pirazzoli – in commercio ce ne sono ormai di molti tipi, alcune sono incorporate nella maglia intima, come supporti per le spalle e pettorina. Come per le gomme si tratta di un piccolo investimento, ma che può fare una grande esperienza».

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