Gianna Amenti, prima iscritta Eroica 2026Gianna Amenti, prima iscritta Eroica 2026

| 11 Dicembre 2025

Eroica 2026: chi si è iscritto per primo? Due storie incredibili

Ieri mattina alle 9, a poco meno di 10 mesi dalla prossima edizione, si sono aperte le iscrizioni per L’Eroica 2026. Uno si chiede: chi vuoi che si iscriva così presto? Non avete idea. Alle 17 in punto, proprio mentre stavamo scrivendo questo articolo, gli iscritti erano già 2.432. E allora un po’ per scommessa e un po’ per grande curiosità, abbiamo chiesto agli amici di Gaiole se fosse possibile avere il recapito della prima donna e del primo uomo del già lunghissimo elenco. Loro li hanno contattati, hanno chiesto l’autorizzazione e poi li hanno consegnati alle nostre amorevoli… cure.

Il fascino dell'Eroica sa sedurre anche chi inizialmente è digiuno di ciclismo (foto Paolo Penni Martelli)
Il fascino dell’Eroica sa sedurre anche chi inizialmente è digiuno di ciclismo (foto Paolo Penni Martelli)
Il fascino dell'Eroica sa sedurre anche chi inizialmente è digiuno di ciclismo (foto Paolo Penni Martelli)
Il fascino dell’Eroica sa sedurre anche chi inizialmente è digiuno di ciclismo (foto Paolo Penni Martelli)

Gianna Ammenti, prima al traguardo

Il primo iscritto assoluto all’Eroica 2026 è una signora di Chiavari. Si chiama Gianna Ammenti e ha 60 anni: un dato che ha fornito senza che glielo chiedessimo, perché dopo tanti anni a questo mondo, almeno le basi le abbiamo imparate.

«E’ divertente questa cosa – ride dall’altro capo del telefono, sulla riva del Mar Ligure – quando mi hanno chiamato stamattina mi sono messa a ridere. L’Eroica è una di quelle esperienze un cui negli ultimi chilometri ti dici che non la farai mai più. Poi tagli il traguardo, ti guardi intorno e chiedi: quand’è che dobbiamo iscriverci alla prossima? E’ nato tutto per caso, perché io non sono una ciclista. Nel senso che vado in bicicletta in città, ma fatica zero. Invece grazie a un mio amico di Foligno, perché come origine sono umbra, ho scoperto questo mondo.

«Lui si chiama Fabio ed è un fanatico dell’Eroica. Mi ha fatto conoscere Brocci, mi ha fatto conoscere un sacco di gente, ma il primo anno andai solo a fare fotografie. Poi ho iniziato a iscrivermi e ormai da anni la faccio in tandem con lui. Diciamo che lui pedala e io faccio quello che posso. Il giorno prima Fabio fa una delle prove più lunghe, mentre il giorno dopo poi si sacrifica per me, ma si diverte. Anche perché ci vestiamo sempre in maniera un po’ bizzarra, per cui anche la preparazione diventa divertente».

Gianna Amenti, prima iscritta Eroica 2026
Gianna e l’amico Fabio si sono sfidati ieri mattina per chi si si iscriveva prima
Gianna Amenti, prima iscritta Eroica 2026
Gianna e l’amico Fabio si sono sfidati ieri mattina per chi si si iscriveva prima

Gaetano Putaturo, il secondo

Il primo uomo iscritto all’Eroica si chiama Gaetano Putaturo, vive a Siena e racconta anche lui di avere sessant’anni. Di mestiere fa l’informatico, per cui la velocità nell’iscriversi la dà quasi per scontata, al pari della sua passione per le strade bianche.

«Sono anni che faccio l’Eroica – spiega – e ogni anno mi iscrivo tra i primi. Non è stato per caso. Voglio essere certo di avere il posto e mi fa anche piacere avere un numero basso. L’anno prossimo saranno 17 anni consecutivi che partecipo, a parte quello del Covid. E con me già da un po’ di anni partecipa anche mia moglie Monica, iscritta anche lei. Diciamo che io sono ciclista da sempre, lei si è appassionata tantissimo al ciclismo eroico più di recente.

«All’inizio, siccome ero più allenato, ho tolto il cambio alla bici e quindi ho fatto tante Eroiche a quel modo. Nel 2010, in particolare, poiché lei non stava bene, partecipai da solo e feci la 205 chilometri senza cambio. Fu una giornata fantastica. Partenza all’alba, arrivo col buio. Sai quando le cose vanno tutte lisce? Mi divertii tantissimo».

Nel 2010, Gaetano ha partecipato da solo al lungo dell'Eroica, arrivando al traguardo dopo il tramonto: il giorno perfetto!
Nel 2010, Gaetano ha partecipato da solo al lungo dell’Eroica, arrivando al traguardo dopo il tramonto: il giorno perfetto!
Nel 2010, Gaetano ha partecipato da solo al lungo dell'Eroica, arrivando al traguardo dopo il tramonto: il giorno perfetto!
Nel 2010, Gaetano ha partecipato da solo al lungo dell’Eroica, arrivando al traguardo dopo il tramonto: il giorno perfetto!

Gianna, libri per bambini

Gianna ama i bambini. A vent’anni lasciò Foligno per insegnare a Milano e poi, quando nacque suo figlio, assieme al marito decise che la città non andasse più bene e si trasferirono a Chiavari. Lui era un agente di viaggi, ma cambiò vita e insieme comprarono un negozio di libri e giocattoli per bambini. Solo dopo un po’ però si è accorta di quanto l’Eroica le sia entrata nella testa.

«Da quei primi passi in punta di piedi, da curiosa ma non da ciclista – sorride – mi si è aperto un mondo. Ho iniziato a scrivere racconti per bambini. Il primo libro è intitolato a Gastone Nencini, poi ne ho fatto uno per Scarponi. Entrando nell’Eroica, a me è cambiato completamente il mondo. Ho anche scoperto che mio suocero aveva il passaporto di Fausto Coppi. Suo padre aveva un bar a Varese e Coppi passava sempre a bere il caffè da lui prima di andare in Svizzera. Non si sa come mai, glielo lasciò per ricordo e da questo è nato un premio internazionale intitolato proprio al Passaporto di Fausto Coppi.

«La cosa che posso dire è che la passione che mi ha sempre mosso sono stati i bambini. Per loro vado a portare i libri agli eventi con FIAB Tigullio e faccio tutto per beneficienza con il motto #iopedaloconilcuore. E ho anche scoperto che la pista ciclabile di Sestri Levante è intitolata a Gastone Nencini, me l’ha detto la figlia che ho conosciuto indirettamente tramite il libro. Sono una che se parte la passione, parte bene sempre. Ci vado proprio a fondo e tiro dentro sempre il mondo».

Gaetano: l’incontro con Brocci

La prima bici eroica di Gaetano fu una Colnago Sport della misura sbagliata, tanto che poi la diede a sua moglie. Successivamente, quando si sono appassionati sul serio, hanno comprato due Alan, che sono anche più leggere. La sua prima partecipazione è del 2010, non sapeva occuparsi della bici, che immancabilmente montava i tubolari.

«Arrivato alla fine della salita di Brolio – racconta – mi accorgo di aver bucato. Non mi ero portato niente, non avevo esperienza di Eroica e non sapevo nemmeno cambiare i tubolari. Sconfitto e scornato, mi metto sulla strada tornando verso Gaiole, quando una famiglia con moglie, marito e bambino, si impietosisce, mi carica in auto e mi riporta in paese.

«Qui trovo un signore e gli chiedo se può darmi una mano. E quello mi dice che al tubolare ci pensa lui e che pensa anche al meccanico. A quel punto, con la bici sistemata, riparto e finisco la mia prima Eroica da 135 chilometri. E solo in seguito seppi che quel signore era Giancarlo Brocci che mi ha dato una mano incredibile».

Gianna, prima al mondo

Quando ha saputo che alle 9 del mattino sarebbero state aperte le iscrizioni per la prossima Eroica, Gianna ha cominciato a scambiare messaggi e sfottò con il suo amico umbro. E quando è venuto fuori che è stata la più veloce al mondo nel fare l’iscrizione e noi volevamo farle un’intervista, quasi si è scusata per non essere il prototipo dell’appassionata di ciclismo.

«La sera mi ha mandato un messaggio lui – ride – dicendo che si sarebbe messo d’impegno per essere il primo iscritto. E visto che il numero 1 lo danno comunque d’ufficio, lui avrebbe avuto il 2. Così quando si è iscritto, mi ha mandato un messaggio dicendo di aver già fatto. Solo che quando ci siamo scambiati gli screenshot della conferma, si è visto che io ho fatto prima di lui.

«Come è stato possibile? Alle 9 mi sono messa lì e ho fatto l’iscrizione. La prima volta qualcosa non è andato, infatti ho pensato subito che lui mi avrebbe battuto. Invece anche lui ha avuto un intoppo e a quel punto l’ho spuntata io. Così, quando stamattina mi avete contattato per l’intervista, ho girato anche a lui il messaggio. E gli ho scritto: “Non ci posso credere, credevo che fosse una gara tra me e te, invece è stata una gara tra me e il mondo, chi l’avrebbe detto?”.

Gaetano, un premio per Coppi

Gaetano fa l’informatico da tutta la vita, per cui dice che iscriversi fra i primi non è mai stato un problema. La dimensione Eroica ha cambiato anche la sua vita. Racconta dei chilometri pedalati anni fa assieme a Luciano Berruti che a un certo punto aveva così fame che si fermarono per dargli una barretta. E poi accenna al fatto che a lui e sua moglie capita spesso di pedalare su quelle strade nei giorni comuni e di amarne ogni scenario. Durante uno di questi allenamenti sulla via Cassia, trovarono una gattina. Lui la prese, la mise nello zaino e la portarono a casa. Dice che l’hanno chiamata Eroica: e come sennò?

«E’ una cosa che ci ha preso entrambi tantissimo – dice – ha preso tanto anche mia moglie Monica, che scrive poesie e testi di canzoni anche per cantanti abbastanza famosi. Quest’anno ha partecipato al Premio di Poesia Città città di Legnano – Giuseppe Tirinnanzi. Il dubbio era sul tema da trattare e ci siamo concentrati sulla bici Legnano su cui Coppi vinse il primo Giro d’Italia, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. L’opera l’ha intitolata “L’ora delle decisioni irrevocabili” ed è piaciuta tantissimo, tant’è che siamo andati a Legnano per ritirare il premio». 

Ci salutiamo pensando che magari alla prossima Eroica li andremo a salutare. Gianna, la prima, autrice di libri per bambini, ispirata dai campioni delle strade bianche e con l’incredibile storia del passaporto di Coppi. Monica, moglie di Gaetano, autrice di poesie e quel premio vinto grazie allo stesso Campionissimo. Chissà se si incontreranno e avranno voglia di scambiarsi racconti e opinioni. Quel che hanno lasciato a noi è il senso di una grandissima passione e la conferma che L’Eroica porta con sé contenuti dal forte valore letterario. E che Brocci, ma questo lo sapevamo da un pezzo, l’ha proprio vista giusta.

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