La chiamano “l’isola più ciclabile del Mediterraneo”. Non è un caso se Favignana è l’unico Comune siciliano ad avere la bandiera gialla Fiab, risultando quasi un’oasi in un panorama regionale (ma non solo, considerando la situazione in quasi tutto il Sud) dove c’è ancora molto da fare a livello di ciclabilità. A Favignana, piccola isola delle Egadi posta proprio di fronte a Marsala, nella provincia di Trapani, d’altronde la bici ha gioco facile. E’ il territorio stesso a farne il mezzo privilegiato per girare: prendendo il traghetto da Marsala o da Trapani, con la bici si può fare il periplo dell’isola, senza farsi mancare un bagno nelle sue acque che hanno ben poco da invidiare, per limpidezza, ai paradisi dei Mari del Sud.
Tanti noleggi a disposizione
Il traghetto ha il tempo giusto per avvicinarsi all’isola godendosi il viaggio, tra una chiacchiera e un caffè. Si approda al paesino che ha tutti i servizi a disposizione e che è il vero centro motore delle Egadi, anche se può capitare che il maltempo o il mare molto mosso rendano impossibili i collegamenti. Per questo è bene scegliere i giorni di trasferta con attenzione guardando le previsioni meteo. Avere la propria bici è un’opzione, ma altrimenti ci sono molti punti di noleggio ed è a uno di questi che abbiamo chiesto notizie più specifiche.
«La bici è il mezzo più utilizzato – spiega Fabrizio Donato titolare di Noleggio Speedy – ma se parliamo della bandiera gialla della Fiab, che è un orgoglio per tutti noi, è giusto specificare che qui non si parla di piste ciclabili. E’ la conformazione stessa dell’isola che privilegia e richiede le bici, anche se mezzi a motore ci sono, soprattutto scooter. La bici è comoda, veloce, permette di girare per tutta l’isola, soprattutto permette di godersi ogni escursione, visitare anche meandri altrimenti irraggiungibili, piccole calette. Ma non si parla di piste ciclabili».
In bici per un bel tuffo
Considerando quindi le caratteristiche del territorio, quali sono le bici che vengono maggiormente utilizzate? «Principalmente le city-bike, anche perché l’isola è pianeggiante quasi dappertutto e ha fondi di terreno abbastanza facili. Altrimenti si scelgono le bici da strada, molto meno le mountain bike a dispetto di quanto si possa pensare proprio perché i terreni sono più adatti alla superleggera, diciamo almeno il 90 per cento. In grande evoluzione ci sono però anche le e-bike, la clientela le richiede con sempre maggiore frequenza anche se presentano qualche problema».
Qui entriamo in un aspetto particolare, perché ci sarebbe bisogno di una rete di punti di ricarica: «Io, e come me tutti coloro che noleggiano bici nell’isola, ho spesso fatto richiesta di dotarla di attrezzature adatte, senza mai trovare risposta in Comune. Favignana non è collegata alla terraferma, l’energia viene data dal gasolio e quindi razionata, non si ritiene utile porre punti di ricarica. Bisognerebbe dotare l’isola di una rete, ma soprattutto intervenire in maniera diversa su tutto quel che riguarda l’approvvigionamento dell’isola considerando la distanza dalla terraferma».
Il problema delle ricariche
Tornando al discorso cicloturistico, di luoghi da visitare ce ne sono molti e anche questo ha spinto la Fiab a premiare l’isola, dispiace però che le autorità politiche (e non c’è un’identificazione da sottolineare, anche perché da queste parti destra e sinistra sono termini che politicamente lasciano molto il peso che trovano…) non si mostrino attente allo stesso modo di quando richiedono coccarde da segnalare ai media.
«Il problema è che servirebbe un salto culturale, capire che bisogna andare incontro a chi viene da fuori, invece si dà spesso tutto per scontato, si guarda all’immediato, all’interesse dei pochi locali non pensando che invece l’afflusso di gente porta denaro per tutti. Le colonnine di ricarica sarebbero un investimento, ma non si riesce a farlo capire ai politici di turno.
Niente bici a Levanzo e Marettimo
«Noi comunque ci adoperiamo per dare risposta a un afflusso turistico sempre molto alto, soprattutto nei mesi estivi – riprende Donato – di itinerari ce ne sono tanti, basti pensare che dal centro bastano 3 chilometri per raggiungere Cala Azzurra, 4,5 per Lido Burrone, 6 per Cala Rossa. Oppure pedalando per una ventina di chilometri si va dietro la montagna, sempre con guide del luogo o fornendo app di segnalazione del percorso».
Ben diverso è il discorso legato alle altre due isole Egadi, ossia Marettimo e Levanzo: «Quelle sono proibite alla circolazione di bici come anche di mezzi a motore. Si possono girare solamente a piedi o con mezzi a traino animale, o altrimenti con la barca arrivando direttamente nelle varie cale. Quelli sono paradisi naturali che una strettissima tutela ed è giusto che sia così».