| 4 Settembre 2025

GEKO partner dell’avventura di Daniele Vicario alla NorthCape4000

Nell’anno del suo sessantesimo compleanno, Daniele Vicario ha deciso di farsi un regalo davvero speciale: percorrere in bici gli oltre 4.000 chilometri della mitica NorthCape4000, un’avventura “unsupported” che mette alla prova corpo e mente. Un’impresa titanica, affrontata con preparazione scientifica e un pizzico di sana incoscienza. Lo abbiamo “incontrato” e conosciuto in una “call” organizzata dal suo partner per l’abbigliamento GEKO per farci raccontare questa straordinaria esperienza.

Daniele Vicario, supportato da GEKO nella sua lunga avventura verso Capo Nord
Daniele Vicario, supportato da GEKO nella sua lunga avventura verso Capo Nord
Daniele, la NorthCape4000 a 60 anni. Una scelta decisamente non convenzionale. Cosa ti ha spinto a intraprendere questa sfida?

È stato un desiderio che ho coltivato per un po’. Volevo regalarmi qualcosa di unico per il mio sessantesimo compleanno. La NorthCape4000 è un viaggio decisamente molto impegnativo, e l’idea di affrontarla mi affascinava. Mi sono iscritto a dicembre 2024, per non perdere l’opportunità di essere tra i 500 partecipanti. Sapevo che sarebbe stata dura, ma il richiamo dell’avventura era più forte di ogni dubbio.

Parliamo di numeri. Oltre 4.000 chilometri in 18 giorni e 13 ore. Una media impressionante di oltre 200 chilometri al giorno, senza assistenza. Come si affronta un’impresa del genere?

È vero, ho percorso più di un Giro d’Italia, senza giorni di riposo e senza alcun tipo di assistenza. L’organizzazione ci ha fornito solo una traccia GPS e dei “check point” obbligati. Ho passato in media 10-12 ore al giorno in sella. I primi giorni, fino a Monaco di Baviera, sono stati i più difficili per via del maltempo. Anche gli ultimi chilometri prima di Capo Nord sono stati impegnativi. Ma la preparazione è stata fondamentale.

A proposito di preparazione, hai parlato del ruolo cruciale di Alagen-io. Ci racconti di più su questo aspetto?

La fase preparatoria, sia fisica che nutrizionale, è stata curata nei minimi dettagli dalla Alagen-io di Roberto Vano. Quando mi sono iscritto, pesavo 93 chili. Alla partenza ero 80, e al rientro dal viaggio ero 78. Alagen-io è una realtà che raggruppa professionisti, medici e fisiologi di primissimo ordine, specializzata nella preparazione a 360° per imprese sportive. Il loro approccio, basato su benessere, nutrizione scientifica e un metodo rigoroso, mi ha permesso di arrivare all’appuntamento nelle migliori condizioni. Presto renderanno noti molti dei dati fisici e fisiologici che hanno raccolto monitorando la mia impresa “minuto dopo minuto”.

Quasi 5.000 chilometri per raggiungere la meta. Le soluzioni tecniche di GEKO sono state un grande aiuto
Quasi 5.000 chilometri per raggiungere la meta. Le soluzioni tecniche di GEKO sono state un grande aiuto
C’è stato un momento in cui hai pensato di mollare?

Sì, in Finlandia, vicino a Tampere, ho avuto un problema muscolare, una contrattura piuttosto dolorosa. Ho seriamente pensato di ritirarmi. Ma l’assistenza che ho ricevuto da remoto mi ha aiutato a superare quel momento di difficoltà in modo intelligente e veloce. Mi ha permesso di continuare e di concludere questa meravigliosa esperienza.

Oltre alla preparazione fisica, c’è un altro elemento che ti ha accompagnato per tutti i 4.000 chilometri. Ci riferiamo al tuo abbigliamento, in particolare al brand GEKO.

Esatto, un ringraziamento speciale va a GEKO, un brand veneto che mi ha fornito un abbigliamento tecnico ottimale. In particolare, il loro pantaloncino con il brevetto GEKO è stato una vera e propria rivelazione. Il sistema brevettato applica uno speciale inserto in silicone all’esterno del fondello, mantenendo una posizione costante in sella. Il risultato? Maggiore potenza e minor dispersione di energia, ma anche un miglior controllo e maggiore sicurezza nella guida della bici. Questo mi ha permesso di affrontare ore e ore in sella con una stabilità e un comfort che non avevo mai provato.

Il timbro dell’avvenuto passaggio attraverso uno dei check point sparsi sul percorso
Il timbro dell’avvenuto passaggio attraverso uno dei check point sparsi sul percorso
Come è nato questo prodotto?

L’idea alla base del brevetto è geniale, ed è nata da una semplice intuizione che si è sviluppata in un progetto ambizioso durato oltre due anni. L’obiettivo era superare i limiti dei sistemi antiscivolo convenzionali e puntare anche sulla sicurezza, un aspetto spesso sottovalutato. Il team GEKO ha lavorato a stretto contatto con due grandi nomi del ciclismo, Gianni Bugno e Stefano Zanatta. La loro esperienza è stata fondamentale per perfezionare il prodotto, rendendolo un vero alleato per ogni ciclista. Entrambi hanno creduto fin dall’inizio in questo progetto, diventandone i primi e più autorevoli testimonial.

Qual è il bilancio finale di questa avventura? E la rifaresti?

Assolutamente sì, magari cambiando itinerario. E’ stata un’esperienza meravigliosa che mi ha insegnato tanto. Mi ha fatto conoscere nel profondo; sentimenti come la fatica e la solitudine hanno reso l’impresa altamente significativa. E’ stato uno step di crescita a sessant’anni. Ho dimostrato a me stesso che con la giusta preparazione, la passione e la giusta attrezzatura si possono raggiungere obiettivi straordinari, indipendentemente dall’età.

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