| 16 Giugno 2024

Il viaggio di Salvo a Roma, per farsi beffe del destino

Di viaggi in bici si legge ogni giorno, sui media come sui social e anche su queste pagine abbiamo spesso dato spazio ad avventure su due ruote. Accade però che alcuni viaggi emergano con forza per il messaggio che lanciano, per le motivazioni alla loro base, per la storia che ogni chilometro di quel viaggio racconta. E’ il caso di Salvatore Messina, che ha affrontato il lungo tragitto che separa Palermo da Roma in bici dando idealmente un calcio al destino che voleva metterlo in ginocchio attraverso un brutto male. La sfida è ancora aperta, ma ora è Salvo ad avere l’iniziativa…

Il suo è un racconto in presa diretta perché le emozioni vissute solo qualche giorno fa sono ancora ben presenti nella mente come anche nel cuore dell’ultrasessantenne palermitano, da sempre innamorato della bici.

Battaglia a suon di pedalate

«La mia passione è sbocciata nel 1993 e per anni mi ha portato a girare l’Italia come biker, ho partecipato anche ai campionati italiani da amatore e sono finito secondo ai regionali. Poi l’agonismo ha lasciato spazio alla curiosità del turista, così, quando due anni fa mi hanno scoperto un brutto melanoma, ho trovato proprio nella bici quell’appiglio utile per lottare. Mi sono detto «se guarisco, prendo la mia bici e vado a Roma per farmi la foto sotto al Colosseo con un centurione romano”. Era diventato il mio chiodo fisso, lo strumento che mi impediva di pensare e di piangermi addosso.

«I mesi della chemioterapia sono stati lunghi e difficili. Quando ho finito sono rimasto tre mesi a riposo perché la malattia è una brutta bestia, che influisce su tutto, t’impedisce di lavorare. L’attesa era tanta, volevo riuscirci con tutte le mie forze. A fine maggio ho fatto la tac per sapere se la battaglia era vinta, ma non ho voluto aspettare l’esito: il 27 dello stesso mese saluti a casa e via, verso Roma, non sapendo che cosa avrei trovato. In sella a una Cannondale FS1000 del 2002, con 29 chili da portarmi dietro e per questo ho scelto di usare un carrello dietro la bici, con una sola ruota, più semplice da guidare perché segue le traiettorie della bici. Montando una ruota da 26” invece del tradizionale ruotino. Mi guardavano tutti, incuriositi…».

Messina insieme a Paolo Porcelli, il ristoratore conosciuto per caso, un incontro che lo ha molto segnato
Messina insieme a Paolo Porcelli, il ristoratore conosciuto per caso, un incontro che lo ha molto segnato

Niente app, bisogna parlare…

«Se c’è un aspetto del viaggio che mi ha colpito è stato proprio quello dell’attenzione della gente. Non ho trovato persone, ma angeli. Non viaggiavo tramite telefono e app varie, ma alla vecchia maniera, usando la voce, la parola, la richiesta d’informazioni. E ogni occasione portava a contatti umani, veri. Ho incontrato cicloturisti di ogni provenienza, americani come austriaci, tedeschi come italiani di ogni regione. Ogni volta che chiedevo informazioni trovavo accoglienza.

«Un giorno, sulla Pontina, piove a dirotto. Il disagio dell’acqua si unisce alla noia di un tracciato lungo e diritto, pianeggiante, senza attrattive. A un certo mi appare un ristorante, come un miraggio. Sono quasi renitente a chiedere di entrare, sono zuppo. «Prego si accomodi, non si faccia problemi» mi accoglie il proprietario. «Due piatti di pasta prima possibile, sto morendo di fame e di freddo». Vedo sulla parete una sua foto in sedia a rotelle con 15 persone intorno e la scritta “Cammino di Santiago”, così iniziamo a parlare».

Davanti al Colosseo con l’elmo da centurione: la missione di Salvo Messina è compiuta
Davanti al Colosseo con l’elmo da centurione: la missione di Salvo Messina è compiuta

Gli angeli lungo la strada

«Mi racconta la sua esperienza di persona affetta da sclerosi multipla, del suo desiderio di effettuare quel viaggio, degli amici che lo hanno portato tirandolo per tutto il tragitto. Gli ho raccontato la mia, ci siamo intesi fin quasi alle lacrime, si è creato un legame forte, rimasto vivo anche dopo. Arrivato a Roma, chiedo un’informazione a un passante per trovare un B&B: «Ce l’ho io, venga», mi risponde e mi porta a casa sua. «Cara – fa alla moglie – ti presento Salvo, l’ho appena conosciuto ma ha una faccia che m’ispira simpatia e l’ho invitato a bere una birra e ad alloggiare da noi». E’ questo che intendo quando parlo di angeli trovati sulla strada…

«Quando sono arrivato a Roma sono andato al Colosseo, ma di centurioni neanche l’ombra. Ho aspettato un po’, niente… Incontro un vigile urbano che mi dice come siano stati rimossi tutti. Non nascondo che ci sono rimasto male, poi però girando per il centro, mi è venuta un’idea: sono entrato in un negozio di souvenir e ho chiesto se avevano un elmo da centurione romano. «Certo!» è stata la risposta, così l’ho preso e la foto l’ho avuta. Missione compiuta».

La trafficatissima Pontina, non l’approdo ideale per raggiungere Roma in bici
La trafficatissima Pontina, non l’approdo ideale per raggiungere Roma in bici

E la battaglia ricomincia

«Squilla il cellulare proprio mentre giro intorno al Colosseo. E’ il medico con il risultato della tac: c’è un nodulo di 5 millimetri che va monitorato. Mi rincuora, mi dice che non è paragonabile a quel che ho passato, ma la rabbia e la delusione sono tante, giro per la città inc… nero. Volevo tornare in bici, ma lo scoramento è tanto, così con treno e nave ritorno a Palermo. Parlo con mio figlio che vive ad Aalborg, in Danimarca e mentre siamo al telefono e gli racconto quel che ho fatto e qual è la situazione, capisco che devo sfidare il destino un’altra volta. Se vinco, andrò da lui in bici, un viaggio enorme, ma che già mi sta intrigando tantissimo. Palermo-Roma.

«Di posti bellissimi ce ne sono tanti da vedere, già tutta la parte da Palermo a Messina è fantastica, lungomare pianeggiante salvo il passaggio per Tindari, con le Eolie sullo sfondo. Poi la Costiera Amalfitana, straordinaria con tutto che l’ho affrontata sotto l’acqua, ma è uno spettacolo imperdibile. A chi volesse imitarmi due soli consigli: 1) non affrontare la Pontina, noiosa e troppo trafficata, meglio la costa tirrenica verso Ostia. 2) lasciate da parte il telefono, Google Map, tom tom… E’ così bello chiedere indicazioni e essere social. Nel vero senso della parola…».

TUTTE LE CATEGORIE DEL MAGAZINE