Un giorno, un giovane prete lasciò la confusione e il gigantesco sfarzo della metropoli di Chicago, prese un aereo è iniziò un lungo viaggio, alla volta del Sudamerica, del Perù. Si ritrovo catapultato nel nord del Paese, a Chiclayo, capoluogo della Regione di Lambayeque. Era un giovane missionario e ripensandoci oggi dice che è stato il volere di Dio a proiettarlo in quella dimensione fatta di forti contrasti sociali, di natura incontaminata, di una vita completamente diversa da quella che aveva conosciuto fino allora. Quel prete si chiamava Robert Francis Prevost, oggi è Papa Leone XIV.
Un territorio entrato nell’anima
In quelle terre, Prevost è rimasto molti anni, entrando nella comunità al punto da prendere anche la cittadinanza peruviana. Nel 2014 è stato nominato vescovo di Chiclayo, poi ha dovuto lasciare la sua nuova terra ma non l’ha mai dimenticata, tanto che, quando si è affacciato per salutare la folla dopo il conclave, ha voluto salutare la “sua” gente rivolgendosi loro in spagnolo.
In quelle terre, anche padre Prevost si spostava spesso in bici, anche se meno rispetto al suo amato cavallo. Un legame, quello con le due ruote, che aveva coinvolto anche il suo predecessore Francesco. Chiclayo, detta anche “Città dell’Amicizia”, è infatti un luogo dove la bicicletta è un mezzo primario per spostarsi, utilissimo alla popolazione locale, ma bisogna considerare che un po’ in tutte quelle terre, oggi assurte a una clamorosa notorietà, il viaggio su due ruote è considerato una bellissima prerogativa e sono tanti i cicloturisti che stanno prendendo in considerazione l’idea. Per merito del suo fascino naturale, di paesaggi straordinari proprio perché diversi da quelli a cui siamo abituati, ma soprattutto per la dimensione spirituale e la carica di umanità che la popolazione locale trasmette. Un patrimonio che fece breccia nel cuore del futuro Papa e di tantissimi altri prima e dopo di lui.
In Perù i fasti dell’antica Grecia…
Nel raccontare quelle terre non si può non partire dal cuore della città, la maestosa Cattedrale Santa Maria con colonne doriche e capitelli corinzi di antica fattura che già lasciano interdetti, se si pensa a dove ci si trova e a quale distanza dalla storia dell’arte che abbiamo studiato a scuola. Tutto il centro città è davvero affascinante, come la Plaza de Armas e il Paseo de las Musas, con statue e colonnati neoclassici e figure femminili che richiamano alle antiche Muse.
Il santuario della Santisima Cruz de Motupe, sul Cerro Chalpòn, è meta ogni anni di imponenti peregrinazioni religiose verso la croce di legno ritrovata in circostanze miracolose alla fine dell’Ottocento. Prima si parlava degli influssi dell’antica Grecia: chiaramente qui abbondano anche i richiami alla cultura Sicàn e Inca, attraverso quel che è rimasto dopo le terribili incursioni predatorie della dominazione spagnola di secoli fa.
Una cucina semplice e molto speziata
Chiclayo regala emozioni che toccano ogni senso. Ad esempio attraverso la sua cucina fatta di piatti semplici ma ricchi di spezie e quindi di sapore. Oppure per i locali dove si suona musica dal vivo e si balla al ritmo di generi folkloristici. Un consiglio? Un giro per il mercato locale, prendendosi il tempo per una sosta con chinguirito, un piatto a base di pesce essiccato e latte di cocco da mangiare insieme a freschi succhi di frutta tropicale, per poi girare tra le bancarelle alla ricerca di coloratissimi prodotti artigianali.
Muovendosi da Chiclayo, non si può dimenticare che siamo vicini all’Oceano Atlantico. Pimentel, meta balneare fra le più rinomate in Perù, è a soli 11 chilometri dalla città offrendo ai villeggianti una sabbia finissima e acque tiepide. A molti non sfuggirà il richiamo del suo molo in legno, il più lungo del Perù con i suoi quasi 700 metri, che al tramonto diventa meta di romantiche passeggiate mano nella mano.
Ci sono alberi addirittura millenari
Parlando della città e della regione nel suo complesso, abbiamo detto come la bici abbia sempre avuto un ruolo molto importante nella cultura locale e il Ministero del Turismo del Perù sta lavorando molto alacremente per promuovere questa zona come meta cicloturistica. Nella regione ci sono due luoghi di grande richiamo. Il primo è il Museo di Tùcume, per visitare il quale vengono organizzati tour in bicicletta nei dintorni del sito archeologico che ospita una delle massime concentrazioni di piramidi precolombiane. Sono ben 26 sparse in una zona di 220 ettari, che raccontano oltre 5 secoli di storia attraverso tre distinte civiltà: Sicàn, Chimù e infine quella Inca, ognuna con le proprie caratteristiche e le proprie tracce ancora visibili. Affascinante la Huaca Larga, la piramide più imponente con i suoi 700 metri di lunghezza.
Il secondo luogo è quello legato al Santuario Storico Bosque de Pòmac, un’area protetta che ospita la più grande foresta di Algarrobos al mondo, un tipo di albero molto particolare. Alcuni esemplari sono addirittura millenari. I visitatori possono esplorare il paesaggio in bicicletta, tra alberi millenari, osservazione degli uccelli (oltre 80 specie), e una fauna che include il gatto montés, serpenti come la cascabel, e il raro topo arrocero, endemico del Perù. Siamo a circa tre quarti d’ora dalla città, per questo è la meta ideale per un’escursione in bici.
Una meta cicloturistica sempre più ambita
Effettuare un’escursione per visitare quei luoghi è molto semplice. Attraverso operatori turistici come Chaskiventura e Ecoserf, percorsi mirati, tesi a far conoscere tutti i punti più caratteristici ma anche carichi di significati della zona. Vengono organizzati tour su richiesta, in base alle esigenze del cicloturista. Per scoprire una zona in evoluzione, ma che mantiene intatte quelle caratteristiche e quei valori che tanti anni fa influirono sulla formazione di un uomo che poi sarebbe diventato la guida della Chiesa.