| 26 Febbraio 2025

La Ciclovia del Trasimeno, un paradiso per i biker

In questo periodo il Lago Trasimeno diventa oggetto di grande attenzione. Il 9 marzo tornerà una delle ultramaratone più famose al mondo, la Strasimeno che porta podisti di ogni parte d’Europa a correre sulle sue strade. Ma l’anello che circonda il lago umbro non è terra di conquista solamente per chi corre a piedi, perché da anni ormai è anche una meta di tantissimi cicloturisti, tanto è vero che la sua ciclovia ha destato grande movimento economico con molti artigiani e piccoli imprenditori che vivono di essa.

Il disegno della pista intorno al Lago Trasimeno, accessibile a tutti, prevalentemente offroad
Il disegno della pista intorno al Lago Trasimeno, accessibile a tutti, prevalentemente offroad

Una ciclovia che ha più di vent’anni

E’ l’esempio perfetto di quell’indotto che solo i percorsi cicloturistici sanno destare e bene hanno fatto coloro che ebbero l’idea di creare una via ciclabile che permettesse a tutti di godere non solo della vista del lago, ma soprattutto del verde del cuore dell’Umbria e quindi d’Italia. Tra loro c’era Giancarlo Valentini, titolare di uno dei principali negozi e annessa società ciclistica della regione.

«La costruzione della ciclovia risale a più di vent’anni fa, almeno per i suoi primi tratti. L’anello venne inaugurato nel 2009 grazie all’intervento diretto del Ministero dell’Ambiente e della Provincia di Perugia. Il percorso nella sua interezza è di poco più di 58 chilometri, ma con variazioni lungo il suo tracciato si può arrivare anche a 70. Per buona parte ricalca quello della corsa podistica, perlomeno nel suo disegno, considerando che si passa per i borghi che sono luogo di arrivo delle varie distanze: Borghetto di Tuoro, Sant’Arcangelo, Passignano.

Giancarlo Valentini nella sua officina. Lui e il suo team sono un’istituzione in Umbria
Giancarlo Valentini nella sua officina. Lui e il suo team sono un’istituzione in Umbria

Il passaggio per i borghi

«Si passa su percorsi poco trafficati salvo 2 chilometri sulla Statale dopo Sant’Arcangelo, poi ci sono piccoli pezzi asfaltati nei centri storici dei borghi, ma per la maggior parte è su sterrato, quindi si pedala su mtb. Sinceramente anche le gravel fanno un po’ fatica in alcuni punti, non sono consigliabili».

E’ un percorso accessibile a tutti in fatto di dislivello, essendo completamente piatto. Il lago non è sempre visibile: «Si passa vicino – ammette Valentini – ma siamo in mezzo a pioppi o in canneti, a una distanza dall’acqua che varia dai 20 ai 100 metri. C’è un concetto che nell’affrontare la ciclovia deve essere chiaro: essa è uno spunto per soste. Ci sono infiniti varchi verso il lago, infiniti punti per godersi scorci pazzeschi. Ma non bisogna dimenticare che la sua attrattiva è anche passare per borghi caratteristici come Passignano, con il suo connubio fra storia, arte e folclore oppure San Feliciano con il suo tipico porto, senza contare la stessa Castiglione che può essere considerata un po’ l’epicentro delle attività legate al Trasimeno».

Il tracciato intorno al lago è quasi tutto in mezzo alla natura, passando però anche per i borghi
Il tracciato intorno al lago è quasi tutto in mezzo alla natura, passando però anche per i borghi

Sulle orme della discesa di Annibale

Proprio a Castiglione del Lago c’è una parte di un paio di chilometri di strada non battuta che diventa una splendida promenade sul lago con tanti ponticelli pedonali e aree picnic, dove in mezzo ai canneti capita anche di fare incontri con l’avifauna selvatica che popola lo specchio d’acqua. «Ma continuando nella pedalata, non deve mancare una sosta a Tuoro sul Trasimeno, borgo di origine medievale teatro della famosa battaglia tra romani e cartaginesi dove Annibale colse una delle sue più grandi vittorie».

La maggior parte dei cicloturisti divide la pedalata in almeno due giorni, profittando delle tante strutture logistiche sorte intorno al lago: «Ormai il suo percorso è frequentato quasi tutto l’anno. Vengono soprattutto dal nord Europa: Olanda, Danimarca e Belgio sono le nazioni dove la promozione turistica ha attecchito di più, ma molto si deve fare per offrire a chi viene il pieno di servizi.

Lungo il percorso non manca la segnaletica, tra l’altro appena rifatta e dotata di QR Code
Lungo il percorso non manca la segnaletica, tra l’altro appena rifatta e dotata di QR Code

Dotata di colonnine per riparare la bici

«Noi del luogo siamo in perenne contrapposizione con le autorità locali, per spronarle a gestire meglio quella che è una vera e propria risorsa. La ciclovia, proprio perché è offroad ha bisogno di continua manutenzione. Dopo tante battaglie con i sindaci siamo ad esempio riusciti dallo scorso settembre a far apporre una nuova segnaletica dotata di QR Code con la possibilità di trovare immediatamente tutte le strutture più prossime a ogni punto del tracciato. Inoltre sono state costruite di recente 3 colonnine per la manutenzione della bici con tutti gli attrezzi, da una pompa ai cacciaviti, necessarie per piccoli interventi, in particolare nella zona di Sant’Arcangelo».

Valentini si sofferma su un aspetto per certi versi nuovo: «Negli ultimi tempi si sono moltiplicate soprattutto le ebike, ma queste hanno bisogno di particolari servizi. Innanzitutto punti di ricarica: ne abbiamo a Castiglione, ma nel resto del lago sono soprattutto ristoratori locali che magari mettono a disposizione le proprie prese, considerando che la ricarica di una ebike è lenta, almeno 1-2 ore sono necessarie».

Per “toccare” il lago bisogna leggermente derogare dal tracciato principale, ma ne vale la pena…
Per “toccare” il lago bisogna leggermente derogare dal tracciato principale, ma ne vale la pena…

La prospettiva di una 12 Ore sensazionale

Un’altra decisione politica forte che è stata presa negli ultimi tempi è stata la rimozione del blocco alle bici che per anni ha impedito di portare le bici a Polvese, l’isola in mezzo al lago: «C’è al suo interno un anello di 3 chilometri che è un autentico spettacolo. Ci si arriva in traghetto, lì si ha la possibilità di godere di paesaggi incredibili, in questo piccolo lembo di terra in mezzo al lago. Ora stiamo anche pensando di allestire proprio nell’isola una 12 Ore gravel, sarebbe un evento spettacolare come pochi».

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