La neve c’è ancora tutta, ma i segni del risveglio della natura sono sempre più evidenti e così in Alta Badia si comincia a pianificare la stagione che inizierà appena la coltre bianca e gelida sarà sparita. Le Dolomiti sono un paradiso comunque le si voglia vivere, opera della natura che toglie il fiato e opera dell’uomo che aiuta a riprenderlo quando lo stupore e la fatica sembrano aver preso il sopravvento.
L’Alta Badia è il paradiso per gli amanti della bicicletta, che sia da strada, fuoristrada, spinta dalle sole gambe o supportata da un motore. E’ come entrare in un tempio in cui si respirano la storia delle grandi conquiste e l’immensità della natura che non ti schiaccia, ma ti abbraccia. Se non ci sei mai stato, ti mancheranno le parole. Se è tanto che non torni, ogni chilometro dell’avvicinamento sarà riscoprire ricordi e andarli a cercare curva dopo curva.
La Maratona e la luce
Gli eventi della stagione che a breve prenderà forma non sono pochi né banali, a cominciare dalla regina Maratona dles Dolomites che si svolgerà il 6 luglio. Sono arrivate 32.700 richieste di partecipazione da 95 nazioni. Come ogni anno, la Maratona ha scelto il suo tema che per quest’anno sarà “Lüm”: la luce che illumina il mondo e ha portato a ridisegnarne il logo.
«Il nuovo logo – spiega l’autore Manuel Bottazzo – è compatto, solido, ma tagliato totalmente dai raggi del sole. Segnato profondamente e completamente dalla luce, una linea sottile in grado di lasciare un segno netto. La M finale ricorda il logo della Maratona, ma rappresenta la cima del Sassongher che si illumina ogni anno magicamente alle 6,30 del mattino mentre attendiamo la partenza. Una sorta di rassicurazione, di carezza per tutti i ciclisti trepidanti. Tuttavia, questa è solo una veloce simbologia, illuminarsi è molto di piú. Illuminarsi è trovare la propria luce interiore che ci deve segnare profondamente come i raggi del logo. Essi ci rammentano come il cambiamento deve avvenire nel corso della vita per riuscire a veder oltre il buio e continuare nel nostro cammino».
Il resto è ben noto. I passi dolomitici (Campolongo, Sella, Pordoi, Gardena, Giau, Falzarego e Valparola). I tre percorsi chiusi al traffico: la Maratona di 138 km con 4.230 m di dislivello. il Medio di 106 km con 3.130 m di dislivello. Il percorso Sella Ronda di 55 km con 1.780 m di dislivello.
E’ ancora possibile acquistare online le 200 iscrizioni a prezzo maggiorato con ricavato destinato in beneficenza, visitando il sito www.maratona.it il 20 marzo 2025.
37 anni di storia in 285 chilometri
L’alpinista Hervé Barmasse è il padrino della SuperMaratona. In un itinerario lungo 285 chilometri, il valdostano ha scalato tutte le salite che la Maratona ha affrontato nelle sue 37 edizioni. E’ venuto fuori un dislivello di 8.400 metri attraverso 13 passi dolomitici. Una sfida per pochi?
Sicuramente non per tutti, ma chiunque può quantomeno informarsi e valutare se stesso in base ai percorsi, già consultabili sul sito. Sono disponibili infatti le altimetrie e i dettagli del percorso da seguire.
I Bike Days senz’auto
I Bike Days sono eventi non competitivi e non richiedono iscrizioni. Sabato 7 giugno e poi il 13 settembre saranno dedicati al Sellaronda Bike Day, che prevede la chiusura al traffico dei passi attorno al Gruppo del Sella. Strade riservate alle bici dalle 8,30 alle 16, girando i passi in senso antiorario, per la lunghezza classica di 53 km e il dislivello di 1.637 metri.
Il Dolomites Bike Day si svolge invece il 21 giugno sui passi Campolongo, Falzarego e Valparola: un anello con partenza e conclusione a Corvara. Il percorso verrò chiuso al traffico dalle 8,30 alle 14,30. Ha lunghezza di 51 km ed un dislivello complessivo di 1.370 metri. Si consiglia di percorrerlo in senso antiorario.
In gruppo o con pedalata assistita
Per chi fosse alle prime armi o non se la sentisse di affrontare certe strade in autonomia, non subito almeno, sono previsti cinque appuntamenti settimanali per tour guidati. Esperte guide locali condurranno il gruppo fino ai luoghi e i passi più iconici delle Dolomiti. Le escursioni costano 40 euro e sono prenotabili presso gli uffici turistici dell’Alta Badia.
Allo stesso modo, è possibile esplorare l’Alta Badia ricorrendo al servizio di E-Bike Sharing, che grazie alla pedalata assistita permette di raggiungere senza fatica i punti panoramici più spettacolari della zona e i tre parchi dell’Area Movimënt, situati a 2.000 metri di altitudine.
Le biciclette possono essere ritirate e riconsegnate presso le stazioni a monte degli impianti di risalita Col Alto, Piz La Ila e Piz Sorega. Se invece si volesse partire dalla valle, si può ricorrere ai negozi di articoli sportivi e ai punti di noleggio. E’ bene sapere infatti che le e-bike si possono trasportare sugli impianti di risalita, evitando l’uso dell’auto. Pensando solo a divertirsi (e faticare) senza inquinare.
Il regno delle mountain bike
I Bike Beats Movimënt sono i percorsi in discesa, dedicati alle biciclette di chi ha del ciclismo una visione gravity e spericolata. Si tratta di tracciati scorrevoli, con paraboliche e salti di diversa difficoltà. Da quest’anno i Bike Beats Movimënt faranno parte del circuito Gravity Card, una tessera con la quale si può accedere a 30 tra i migliori Park in tutta Europa. Sono percorribili in mountain bike oppure in e-bike, sull’altipiano dell’Alta Badia a 2.000 metri e sono raggiungibili con gli impianti di risalita, sui quali come detto è possibile caricare le bici.
Corvara è anche il punto di partenza ideale per il Sellaronda in MTB. La possibilità di portare le bici sugli impianti di risalita permette di andare in quota senza fare fatica, per poi cimentarsi in discese mozzafiato e single trail, dedicati alle MTB.
Largo al gravel
Il gravel trova posto dovunque, ma si trova parecchio a proprio agio in un territorio le cui carrarecce sono state solcate per secoli da allevatori, contadini, montanari e soldati. L’Alta Badia è diventata senza troppi sforzi una destinazione perfetta per gli amanti delle ruote un po’ più grosse, con itinerari fra boschi, pascoli e panorami ai piedi delle Dolomiti. Le strade bianche non mancano, destinazioni a lungo (e ancora oggi) percorse dalle mountain bike e anche a portata di gravel. Si può andare alla scoperta dei masi ladini e della loro architettura tradizionale. Oppure, volendo alzare l’asticella, ci si può spingere tra asfalto e sterrati nei Parchi Naturali Fanes-Senes-Braies e Puez-Odle.
In aggiunta a tutto ciò, pronta per i ciclisti c’è l’offerta Bike Friendly, quella di un mondo educato all’accoglienza che ha aperto le sue porte agli amici della bicicletta. Negli uffici turistici si trovano mappe dettagliate con itinerari consigliati, mentre le guide sanno disegnare tour giornalieri su misura. Convenzioni con esercizi commerciali e ricettivi, ristoranti, rifugi e hotel classificati “Bike Expert” e “Bike Friendly”, in base alla capacità di offrire servizi a chi viaggia con la bici al seguito.
E’ un mondo cucito addosso come un abito su misura che attende le prenotazioni per la bella stagione che arriva. Qualcuno, più avanti di altri, ha già prenotato approfittando della settimana bianca. Per tutti gli altri, non resta che andare sul sito predisposto e costruire la propria vacanza estiva. Ovviamente con la bici al seguito.