Adesso che anche Pechino Express si spingerà fin lassù, del Nepal si comincerà a parlare in parecchie case e allora anche questo viaggio in bicicletta che profuma tanto di avventura diventerà un sogno su cui ragionare.
Gli amici di Navyo Nepal li conosciamo da anni, da quando vennero a presentarsi in una affollatissima edizione della BIT di Milano. Operano a Kathmandu e da quel posto ai piedi dell’Everest e dei giganti himalayani organizzano avventure e mandano report su quanto accade nell’area. Ne sono a loro modo gli ambasciatori e dopo una sofferta paura a causa del Covid, ora sono tornati operativi come al solito.
«Ogni giorno – scrivono – i nostri ospiti esplorano itinerari di trekking, visitano templi, piazze reali e le giungle del Terai. Siamo attivi nelle regioni dell’Everest e dell’Annapurna, offrendo trekking, mountain bike e tour culturali e mini trekking in Bhutan. Abbiamo tante cose da fare. E siccome ci siamo ricordati del vostro interesse per il cicloturismo, ecco la proposta che abbiamo per il 2025».
Dal 14 settembre al 2 ottobre
Il programma che propongono in effetti è più simile a un’avventura che a un viaggio organizzato, ma a ben pensarci, se vai da quelle parti, ti accontenteresti mai di un pacchetto che potresti avere anche in Europa?
Si svolge tutto dal 14 settembre al 2 ottobre: viaggio di gruppo in bici fra Tibet e Nepal. Un tour adatto a tutti, a patto che siano ciclisti allenati e in ottima forma. Si pedalerà infatti costantemente in altura, valicando i passi altissimi nell’altopiano del Tibet e scavalcando la catena montuosa più alta al mondo per raggiungere Kathmandu.
Lungo la strada, si scopriranno gli scenari unici e i tesori culturali del Tibet e del Nepal. Il percorso è pedalabile, le strade sono in asfalto e il tratto più brutto in sterrato verà “aggirato” grazie alle jeep. Va bene la bici da strada, ma la gravel forse è ancora meglio.
Stop burocratico in Cina
Il viaggio non è semplicissimo per quanto riguarda la logistica. Il primo scalo è la Cina, dove serve circa una giornata per ricevere il permesso di andare in Tibet (è bene informarsi con l’ambasciata cinese per la loro richiesta online). Una volta ricevuto il bollo necessario, un volo vi porterà a Lhasa (3.595 metri di quota) dove inizierà la prima fase di acclimatazione, visitando il Potala, il centro storico e i monasteri. Poi si comincerà a pedalare.
Sempre oltre quota 4.500
Il tour inizia passando per il Khamba La (4.749 m) e il lago sacro Yamdrok Tso (4.490 m). Si attraversa il passo Karo La, poi le città di Gyantse e Shigatse. La risalita al Gyatso La (5.220 m) e oltre il Pang La (5.200 m) fino al monastero di Rongbuk e poi un’escursione al Campo Base dell’Everest (5.300 m), sullo sfondo nella foto di apertura.
Siamo già nella leggenda: non diteci che non avete mai letto delle imprese dei più grandi alpinisti del mondo, a partire dalle storie di Messner. In ogni caso, visitato il Campo Base, si prosegue verso Tsamda e le fonti calde di Paiku Tso, poi il passo Ghungtang La (5.236 m) per scendere a Kiyrong.
Alla frontiera Tibet-Nepal, delle jeep condurranno a Dunche. Da lì, si riparte verso Trisuli e il passo di Kakani, per un’ultima discesa nella valle di Kathmandu, dove termina il tour.
14 giorni in bici
Si tratta complessivamente di 19 giorni di viaggio, 14 dei quali passati a pedalare. I punti forti del viaggio sono Chengdu, con la visita al Centro di Ricerca del Panda, vivendo l’atmosfera di una delle grandi città della Cina. Lhasa, esplorando i tesori della città, come il maestoso Palazzo del Potala, a lungo residenza del Dalai Lama, testimonianza di una cultura millenaria.
I cinque passi oltre i 5.000 metri e i laghi spettacolari come Yamdrok Tso e Paiku Tso, incastonati tra le montagne dell’Himalaya. E proprio loro sono le vere star del viaggio, con il Chomolongma (vero nome dell’Everest), visto da molto vicino.
La quota di partecipazione
La quota di partecipazione non può essere troppo a buon mercato. Si parla di 3.950 euro a persona, che comprendono il volo Chengdu-Lhasa, l’assistenza in lingua inglese, la guida tibetana in Tibet, i pernottamenti, l’ingresso ai musei, il transfer sulla jeep, pagamento dello staff e di ogni tassa governativa. Non sono inclusi il volo intercontinentale, l’assicurazione viaggio, pranzi e cene nei alberghi, extra personali come bevande, souvenir, mance, visto turistico per il Nepal (ottenibile online o all’arrivo).
Per i dettagli e il programma, scrivete pure una mail a info@navyonepal.it: rispondono sempre rapidamente. Oppure prima visitate il sito e prendete nota di tutte le domande che vorrete fargli.