| 21 Aprile 2025

Non solo ritmi slow. Cinque sfide estreme per l’estate in Mtb

Cinque sfide da duri, cinque sfide estreme. Saltiamo in sella alla Mtb per le Marathon più toste d’Italia. E’ la montagna a dominare il mondo delle prove più dure d’Italia. Cinque eventi spettacolari, in contesti naturalistici straordinari, per chi ama spingersi oltre e non teme il dislivello.

Si parte dalle Dolomiti e si arriva in Valtellina: percorsi da brivido, paesaggi da cartolina e un’atmosfera da vera impresa. Ecco dunque cinque marathon che ogni biker dovrebbe provare almeno una volta nella vita. Quali sono? In rigoroso ordine cronologico vi presentiamo Hero Dolomites, Dolomiti Superbike, Alta Valtellina Bike Marathon, KronplatzKing e Mythos Primiero Dolomti.

Dantercepies, la prima salita del giorno rivela subito tanto della Hero: durissima sì, ma anche bellissima
Dantercepies, la prima salita del giorno rivela subito tanto della Hero: durissima sì, ma anche bellissima

Hero Dolomites

Nata nel 2010 a Selva di Val Gardena, la Hero Dolomites è diventata la regina delle marathon italiane. E’ una vera e propria leggenda della mountain bike: un evento che richiama ogni anno biker da tutto il mondo, attratti dalla sfida fisica e dalla bellezza del paesaggio dolomitico, patrimonio Unesco.

I percorsi sono tre: quello da 60 chilometri con 3.200 metri di dislivello, quello da 71 e 4.100 metri di dislivello e il classico da 86 chilometri e 4.500 metri. Si pedala tra le vette del Gruppo del Sella, del Sassolungo, del Pordoi, con salite durissime e discese in qualche caso anche tecniche. Le lunghe rampe verso il Dantercepies e il Passo Duron mettono alla prova anche i più allenati, e ancora di più l’ascesa ad Ornella, che tante volte ha visto i biker spingere la propria Mtb a piedi…

Mentre il tifo della gente nei paesi rende magica l’atmosfera. La Hero è anche un festival. A Selva di Val Gardena infatti contestualmente all’evento, vanno in scena concerti, incontri, expo e un villaggio biker che anima la Val Gardena per tre giorni. L’appuntamento è per il 14 giugno. Parteciparvi significa vivere un’esperienza che va oltre la gara. Non vanno dimenticati neanche i sapori che possono offrire queste valli. E la Val Gardena fra canederli e vini bianchi non è certo da meno.

La DSB è la super classica italiana della Mtb. Lunghezza estrema e paesaggi forse i più belli in assoluto dell’Alto Adige
La DSB è la super classica italiana della Mtb. Lunghezza estrema e paesaggi forse i più belli in assoluto dell’Alto Adige

Dolomiti Superbike

E’ dal 1995 che Villabassa, in Alta Val Pusteria, ospita la Dolomiti Superbike. Considerata una delle marathon più dure e veloci d’Europa, è famosa per i suoi percorsi lunghi e per la qualità dell’organizzazione. Tre le distanze proposte: 123 chilometri per 3.400 metri di dislivello, 85 chilometri per 2.360 metri e il percorso “classic” da 60 chilometri e 1.570 metri.

Il tracciato si sviluppa tra Dobbiaco, Sesto, San Candido, Prato Piazza: paesaggi spettacolari che alternano tratti sterrati a single track e discese su forestali battute. Le salite al Monte Croda Rossa e a Prato Piazza sono lunghe e continue, mentre le discese non sono eccessivamente tecniche, ma proprio perché sono veloci richiedono parecchia concentrazione. La Dolomiti Superbike è una gara per biker completi: velocità, resistenza, capacità di gestione delle energie: fare 123 chilometri in Mtb non è cosa di tutti i giorni, ma quando si taglia il traguardo nell’incantevole piazza di Villabassa ogni fatica svanisce all’istante e il petto esplode di emozioni.

Questo evento è un vero viaggio nella cultura e nel paesaggio dell’Alto Adige: campanili, rifugi, malghe, laghi. Si lambisce il confine con l’Austria (probabilmente a fine gara leggerete “Benvenuti in Austria” sul vostro cellulare con l’operatore che vi propone l’offerta per l’estero) e si ammirano in un tratto anche le Tre Cime di Lavaredo.

La DSB, questa la sua sigla storica, si corre a il 12 luglio e rappresenta un appuntamento irrinunciabile per chi vuole confrontarsi con il meglio del Marathon mondiali. Tra le altre cose questa prova come la Hero e come accadrà per la Mythos, è stata sede del campionato mondiale marathon. C’è quindi anche questo prestigio del pedalare su percorsi iridati.

L’Alta Valtellina supera spesso i 2.000 metri di quota: un gioco da duri. Ma il bello è questo: provarci, mettersi alla prova
L’Alta Valtellina supera spesso i 2.000 metri di quota: un gioco da duri. Ma il bello è questo: provarci, mettersi alla prova

Alta Valtellina Bike Marathon

La regina delle Alpi lombarde si corre tra Bormio, Valdidentro e il Parco Nazionale dello Stelvio. L’Alta Valtellina Bike Marathon è un viaggio selvaggio e spettacolare tra i ghiacciai dell’Ortles-Cevedale, salite lunghe e valli che nei ratti più in quota sono davvero selvagge.

Il percorso principe è il “Marathon” da 100 chilometri e 3.260 metri di dislivello, ma ci sono anche il “Classic” da 44 chilometri e il “Endurance” da 76. Salite iconiche come quella al Passo Alpisella e al Passo Trela mettono in fila i biker tra silenzi alpini e panorami mozzafiato. La quota media supera spesso i 2.000 metri e la fatica è amplificata dall’altitudine. Ma è anche questo il bello: una sfida con se stessi in un contesto unico. L’organizzazione è impeccabile e il weekend di gara è una festa della mountain bike. Anche qui come a Selva e a Villabassa non mancano gli eventi collaterali e l’accoglienza è sempre calorosa. E gustosa… aggiungiamo noi. Siamo infatti nella patria dei pizzoccheri e del liquore Braulio.

L’appuntamento è per il 26 luglio: preparatevi a sudare, ma anche a restare a bocca aperta… non solo per il fiatone. Già solo il via, fra le Torri di Fraele e i Laghi di Cancano, meritano il prezzo del biglietto.

Non solo salite: la KronplatzKing è la più tecnica anche in discesa. In cima il vincitore e la vincitrice ricevono una corona
Non solo salite: la KronplatzKing è la più tecnica anche in discesa. In cima il vincitore e la vincitrice ricevono una corona

KronplatzKing

E’ l’unica marathon con un traguardo in vetta: la KronplatzKing parte da San Vigilio di Marebbe e termina ai 2.275 metri di Plan de Corones, il “Panettone della Val Pusteria”. Siamo una trentina di chilometri più a valle rispetto alla Dolomiti Superbike.

Unico anche il format: si pedala su tracciati tecnici, tra boschi e trail “da enduro”, con viste spettacolari sulle Dolomiti. Il percorso “KingMarathon” è lungo 64 chilometri per 3.150 metri di dislivello, mentre il “PrinceClassic” ne misura 49 per 2.160 metri. La salita finale su fondo sterrato verso la cima del Plan de Corones è il marchio di fabbrica dell’evento: durissima, senza tregua, ma anche emozionante. A renderla ancora più speciale c’è l’arrivo sulla piattaforma panoramica, con vista a 360° su una delle montagne più amate dell’Alto Adige.

La KronplatzKing è giovane, è nata nel 2016, ma si è subito ritagliata un posto tra le marathon più ambite grazie alla sua originalità. Tra l’altro strizza molto l’occhio anche agli aventuali accompagnatori. Infatti dal centro di Brunico, cittadina tra le più importanti della provincia di Bolzano, si può salire tramite cabinovia direttamente all’arrivo. E lì oltre al panorama ci si può godere il sole, far divertire i bambini e visitare il museo della montagna di Reinhold Messner. Si corre il 30 agosto ed è perfetta per chi ama un mix di fatica, tecnica e spettacolo.

La Mythos è l’essenza della Mtb. Si travversa anche uno dei cinque ponti tibetani del Primiero-Vanoi
La Mythos è l’essenza della Mtb. Si travversa anche uno dei cinque ponti tibetani del Primiero-Vanoi

Mythos Primiero Dolomiti

E chiudiamo con la più giovane tra le grandi marathon italiane: la Mythos Primiero Dolomiti. Questa prova in pochi anni si è guadagnata un posto d’onore tra gli eventi top. Si svolge in Trentino, tra Fiera di Primiero, San Martino di Castrozza e le Pale di San Martino: un anfiteatro dolomitico di rara bellezza. Tre i percorsi: Marathon da 82 chilometri e 3.400 metri di dislivello, Classic da 56 chilometri e 2.200 metri e Easy da 42 chilometri.

Le salite più iconiche sono quelle di Passo Tognola, Calaita e Civertaghe: lunghe, impegnative, immerse nei boschi e con scorci spettacolari. La gara alterna tratti pedalabili a salite da vero “grimpeur”, con discese veloci e divertenti. Tra l’altro il tracciato è stato disegnato da un grande della Mtb italiana, Massimo De Bertolis campione del mondo marathon nel 2004.

La Mythos punta molto sull’atmosfera: village curato, servizi di livello e un’accoglienza calorosa. In più sono state strette grandi convenzioni con l’ente turistico del Primiero con dei pacchetti gara + hotel estremamente vantaggiosi. Il tutto in una zona ricca di tradizione, natura e passione per lo sport.

Siamo in una terra dalla forte vocazione turistica ma anche storica. Il Primiero è un “ponte” (a proposto se ne affronta anche uno tibetano!) fra le dolomiti più “commerciali” e quelle meno battute ma per questo più accattivanti del Feltrino e del Trentino orientale e l’Ecomuseo del Vanoi ne è un esempio perfetto.

La Mythos si disputa il 13 settembre, ed è una chiusura di stagione perfetta per chi vuole mettersi alla prova in grande stile. Da ricordare assolutamente che il prossimo anno, quindi nel 2026, la Mythos sarà valida come campionato mondiale marathon e assegnerà sia i titoli elite che quelli master.

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