| 23 Agosto 2024

Tour del Gran Sasso, tre giorni in mtb con Esplora Pedalando

Esplora Pedalando è un duo di amici, Marco Bontempi e Francesco Misischia, che vivono sui Castelli Romani. La passione per la bici li ha portati già in adolescenza a girovagare in sella nelle loro zone. Successivamente la creazione di contenuti video inerenti le loro pedalate li ha spinti a diventare degli accompagnatori cicloturistici certificati, presso l’Accademia Nazionale di Mountain Bike. Oggi il loro piatto forte è il Gran Sasso, il cui fascino non sfugge agli appassionati del ciclismo.

«La nostra pagina Instagram l’abbiamo aperta da poco più di un anno – racconta Francesco – e subito c’è stata richiesta: un continuo crescendo. Abbiamo quindi deciso di orientarci verso l’Abruzzo, una regione vicina a Roma, ma ancora poco conosciuta per le sue potenzialità».

Le piste di Trinità

Ecco dunque che in accordo con l’associazione Il Cammino del Gran Sasso, hanno proposto un Tour del Gran Sasso in bici. Si tratta di un anello di 91 chilometri che parte e arriva da Campo Imperatore (anche se in realtà l’ultimo tratto che da Fonte Cerreto riporta a Campo Imperatore avviene in funivia).

«Dopo la partenza – spiega Francesco – si scende verso il Canyon dello Scoppaturo (location del film cult “Lo chiamavano Trinità” con Bud Spencer e Terence Hill, ndr) in uno scenario unico. Volendo si può fare una deviazione verso il Ristoro Mucciante dove ci si può rifocillare con i tipici arrosticini. Quindi si risale verso Castel del Monte, in cui è possibile effettuare il primo pernottamento».

Va detto che Esplora Pedalando consiglia di dividere il tour in tre tappe. Sia perché il loro target di riferimento comprende anche le famiglie in bici, sia per dare modo di visitare i piccoli centri che si incontrano sul percorso. Nulla vieta ovviamente di impiegarci meno tempo.

La magia di Rocca di Calascio

«Il giorno seguente è la volta della salita alla famosa Rocca Calascio. Poi si prosegue verso la vicina Santo Stefano di Sessanio con la sua Torre Medicea e quindi a Barisciano, ideale base per la seconda tappa. La terza e ultima frazione si conclude a Fonte Cerreto da cui parte la funivia per risalire a Campo Imperatore, con la possibilità ovviamente di trasportare la propria bici».

Il tour si svolge per un 90 per cento su strade offroad e solo per un 10 per cento su strada asfaltate (comunque poco trafficate). E’ per questo motivo che la bici più adatta è la mountain bike, sia muscolare che a pedalata assistita.

«Abbiamo contatti con noleggiatori che ci forniscono le e-bike. Il percorso può anche essere effettuato in gravel però possono esserci delle difficoltà in più non essendo tali bici biammortizzate».

La bici più adatta è la mtb. C’è anche la possibilità di noleggiare e-bike
La bici più adatta è la mtb. C’è anche la possibilità di noleggiare e-bike

Da maggio a settembre

Ed il periodo migliore dell’anno invece qual è? «Chiaramente l’estate – conclude Francesco – fino a settembre compreso. Ma noi consigliamo anche a maggio perché c’è la fioritura dei crochi, degli stupendi fiori viola che caratterizzano l’altopiano. La parte più suggestiva, a mio parere, è proprio questa di Campo Imperatore, dove ti fermi ogni due secondi in uno scenario che non a caso è denominato “Il piccolo Tibet”. Qui c’è anche il noto Laghetto Pietranzoni, a quota 1.660 metri, un piccolissimo specchio d’acqua molto gettonato dai fotografi perché vi si rispecchia la cima del Gran Sasso».

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