| 17 Settembre 2024

In Val Brembana, una ciclovia con tanto da offrire

Nel suo racconto sul suo rapporto con la bici, Sofia Goggia aveva parlato della Ciclovia della Val Brembana come sua meta abituale, un percorso che abbinava il divertimento anche a spunti interessanti dal punto di vista turistico. E’ un tracciato molto frequentato anche se tra quelli che ancora non hanno ricevuto particolari onorificenze. Un tracciato ciclo-pedonale di 32 chilometri, aperto veramente a tutti, anzi può essere considerato fra quelli che meglio sono affrontabili da tutta la famiglia.

Luca Gherardi, apprezzato youtuber con un canale dedicato alle sue imprese ciclistiche e non solo
Luca Gherardi, apprezzato youtuber con un canale dedicato alle sue imprese ciclistiche e non solo

Si passa per il paese di Gimondi

E’ considerata la gemella della pista ciclabile della Val Seriana, è nel complesso molto ben tracciata e segnalata, semplice da seguire, facendo solo attenzione a un paio di attraversamenti. Luca Gherardi, apprezzato youtuber con un proprio sito e un largo seguito per le sue imprese in bici e non solo, l’ha percorsa un po’ di tempo fa, rimanendone affascinato: «Io ho potuto percorrerla per tutto il suo sviluppo, da Almé risalendo la valle fino ad arrivare a Piazza Brembana. Era il 2021, oggi purtroppo dei lavori impediscono di affrontare la sua prima parte, riducendola di almeno 3 chilometri. Il tracciato, come molti altri nel nostro Paese, è ricavato da una vecchia ferrovia dismessa negli anni sessanta e quindi tornata a nuova vita».

Gherardi è partito dalla stazione di Sombreno per pedalare per tutta la prima parte di fianco alla strada, superando Almé, la stazione di Clanezzo, Botta di Sedrina passando per varie gallerie illuminate. Un percorso fin qui abbastanza semplice, poi, superata Sedrina paese di Felice Gimondi e Zogno si entra sulla Statale: «Non è mai molto trafficata, ma per un chilometro bisogna comunque stare attenti alle auto. Dopo si ritorna sulla Ciclovia salendo verso San Pellegrino Terme e San Giovanni Bianco, dove si incontra un altro breve tratto di strada provinciale. A Lenna si oltrepassa su ponte in ferro il fiume Brembo per affrontare gli ultimi chilometri, raggiungendo il parchetto che conclude la Ciclovia».

La partenza da Almé, per affrontare un percorso di 32 chilometri con un dislivello di 400 metri
La partenza da Almé, per affrontare un percorso di 32 chilometri con un dislivello di 400 metri

Siamo alle pendici del San Marco

Come si vede un tracciato semplice, con un dislivello che raggiunge i 400 metri complessivi: «Molti però poi tirano avanti e vanno ad affrontare da Piazza Brembana l’ascesa del Passo San Marco: in quel caso si può dire che la Ciclovia è un ideale percorso di riscaldamento».

Affrontandola con il dovuto piglio cicloturistico, la Ciclovia della Val Brembana è anche portatrice di spunti interessanti per soste e visite turistiche. Non può mancare ad esempio un giro per San Pellegrino Terme, attraverso i suoi portici, magari una sosta per le sue buonissime gelaterie, magari facendo un giro sulla parte destra del fiume, ammirando le sue costruzioni molte delle quali in stile liberty.

Seconda parte nei boschi

Una curiosità è il borgo di Cornello dei Tasso, considerato uno dei più belli d’Italia dove tra l’altro è stato inventato il sistema postale, «ma molto interessanti risultano anche i paesi di Zogno e San Giovanni Bianco – sottolinea Gherardi – come anche tutta la sua seconda parte, venendo via proprio da San Giovanni dove attraverso Camerata e Lenna si entra in una parte di territorio quasi disabitata, ma molto naturalistica e boschiva, che regala bellissimi panorami e diventa anche molto piacevole da affrontare in solitudine. Tra l’altro a Lenna c’è l’agriturismo Ferdy chiamato anche la “Baita dei ciclisti”, ideale per una sosta».

Nel complesso si tratta di una Ciclovia molto frequentata, per questo i Comuni della zona prestano particolare attenzione alla sua manutenzione, «anche se – riprende Gherardi – capita spesso che siano le associazioni di cittadini a doverci mettere mano, ad esempio recentemente l’erba alta a Zogno era diventata un ostacolo per molti ciclisti che l’affrontavano con bici da strada e in attesa dell’intervento delle autorità, si sono messi alcuni volontari a rimettere le cose a posto…».

Tante gallerie sul tracciato, è consigliabile avere sempre una luce su bici e casco
Tante gallerie sul tracciato, è consigliabile avere sempre una luce su bici e casco

Un percorso adatto a tutti

La Ciclovia è comunque una forte attrazione turistica per il territorio, soprattutto nei mesi della bella stagione, anche grazie alle temperature miti della parte alta della valle: «Soprattutto nei weekend e d’estate è sempre molto frequentata proprio perché adatta a tutti e soprattutto è un inno a un turismo ecosostenibile. E’ un punto di forza di questo territorio, magari si viene per giri più ampi, ma una giornata da dedicare a questa Ciclovia va assolutamente trovata».

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