| 1 Maggio 2024

Via Claudia Augusta, un vero viaggio nella storia

Per far capire il valore della Via Claudia Augusta come ciclovia bisogna partire da un fattore: stiamo parlando del secondo tracciato transfrontaliero per numero di presenze tedesche. Considerando quanti appassionati provenienti dalla Germania amano attraversare il confine e venire a scoprire le bellezze italiane, è un dato non indifferente.

La Via Claudia Augusta è un riferimento ormai per tutta l’attività offroad, non solo per le bici, considerando che da anni sul suo percorso “Altinate” si svolge uno degli Ultra Trail più importanti nel mondo podistico (la prossima edizione è in programma il 9 giugno). Ci sono infatti due tracciati riconducibili alla via romana: quello Altinate che da Trento va verso Altino passando per Feltre, oppure quello Padano che si dirige verso Verona e Ostiglia (agganciandosi così all’altra direttrice cicloturistica verso Treviso).

Partendo dalla Baviera può anche capitare di fare un vero tuffo nel passato…
Partendo dalla Baviera può anche capitare di fare un vero tuffo nel passato…

L’intuizione dell’imperatore Claudio

La storia della Via inizia quando l’imperatore Claudio decise di intervenire su una strada già precedentemente esistente, allargandola e facendone la principale struttura di collegamento attraverso le Alpi. Si trattava di una scelta politica ed economica importante: serviva infatti un collegamento fra il Danubio e i porti sull’Adriatico per dare nuova linfa ai mercati del tempo e permettere un più agevole trasporto delle merci verso le navi. Il grande traffico che la Via sopportava fece sì che intorno ad essa fiorissero ville, borghi, attività. Non è un caso se la Via Claudia Augusta sia l’unica strada documentata attraverso due pietre miliari, custodite presso i musei di Rablà in Alto Adige e di Cesiomaggiore nell’area di Feltre, in Veneto.

Tutto ciò nel corso dei secoli non è andato perduto, anzi. Per i centroeuropei è un passaggio ancora oggi importante. Considerando che la Via Claudia Augusta, collegandosi con la rete che dall’Austria si sviluppa verso il Nord Europa, permette di pedalare oltre 650 chilometri. E questo garantisce una varietà di paesaggi e di climi senza pari, magari in questo periodo si passa dai rigori nevosi del Fernpass ai primi bagni solari dell’Adriatico attraversando le mille sfumature della primavera.

Due valichi da affrontare (o anche no)

Il percorso, se lo consideriamo nella sua interezza, è collegato splendidamente alla rete ferroviaria internazionale, il che consente di poterlo affrontare anche a pezzi, scegliere un tratto per poi lasciarne un secondo per un altro periodo. Volendo partire da Donauworth in Baviera c’è anche un parcheggio gratuito dove lasciare l’auto e iniziare la propria avventura in bici. Dal punto di vista altimetrico è un tracciato che sicuramente richiede molto impegno, soprattutto se si vogliono affrontare i valichi del Fernpass o il Passo Resia, ma bisogna considerare che sono disponibili anche shuttle che permettono di caricare le bici ed evitare i tratti più duri del percorso.

La parte italiana della Via scatta dall’Alto Adige. Da Resia fino a Merano sono più di 80 chilometri che sono affrontabili abbastanza comodamente, non presentando grandi difficoltà altimetriche, ma al contempo danno molti spunti per soste, attraversando borghi di mercato e costeggiando castelli. Si passa per Burgusio, sede dell’Abbazia Benedettina di Monte Maria famosa per essere la più alta d’Europa e si prosegue costeggiando lo storico borgo di Malles con le sue costruzioni romaniche per poi entrare in Val Venosta, passare per Lasa celebre per i suoi marmi e scendere verso Merano. E’ un percorso quasi tutto su asfalto, con pochissima salita e molta più discesa e con tanti punti di noleggio per bici.

Il castello di Vinschgau è una delle attrazioni della porzione altoatesina
Il castello di Vinschgau è una delle attrazioni della porzione altoatesina

«I viaggiatori come penitenti…»

La vera scelta fra le due direttrici si effettua a Trento. L’itinerario Altinate è quello più conosciuto. Passa per Pergine e Borgo Valsugana per poi scendere verso Feltre e Treviso. E’ un’immersione nella natura: passata la Valsugana si supera il Passo di Praderadego. Le sue rampe non sono tenere, forse è per questo, come racconta lo scrittore Alberto Fiorin che ha affrontato la Via Claudia Augusta in sella alla sua bici, che «i viaggiatori, come veri penitenti, appaiono sgranati lungo le aspre rampe che raggiungono i 910 metri di quello che dal punto di vista etimologico vale il “prato del diverbio”, luogo dove ci si riuniva per dirimere le vertenze».

Si entra nella terra del Prosecco che con i suoi profumi accompagna fino all’approdo di Altino, nei pressi di Venezia. Antica città che un tempo faceva da contraltare al capoluogo veneziano per i traffici mercantili, era anche confluente con la Via Annia, questo quindi rappresentava uno snodo fondamentale nei commerci romani.

Il festante passaggio attraverso Feltre, città da sempre fortemente legata alla bici
Il festante passaggio attraverso Feltre, città da sempre fortemente legata alla bici

La variante padana verso Ostiglia

L’alternativa come detto è la variante padana che taglia il percorso verso ovest. Si passa per Verona e lì molti cicloturisti non mancano di sostare, anche per qualche giorno visto quel che la città scaligera garantisce, i suoi tanti luoghi d’interesse anche diversi e da scoprire, al di là dell’Arena o del balcone di Romeo e Giulietta. Poi si continua a pedalare all’interno della Pianura Padana su territori ricchi di richiami storici fino a raggiungere il porto fluviale di Ostiglia.

Una particolarità gastronomica è legata al percorso e alla storia della Via Claudia Augusta, dotata anche di un proprio sito dove poter costruire il proprio viaggio. Le piccole trattorie lungo il suo dispiegarsi esprimono una cucina che non solo è fatta dei prodotti del territorio, ma ha unito le sue radici, con ricette che risalgono addirittura ai tempi dell’Antica Roma a commistioni internazionali, date dal continuo passaggio di gente proveniente dai Paesi più lontani.

Per informazioni:
Via Claudia Augusta

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