L’appuntamento è già fissato in calendario per il 30 giugno. Stiamo parlando dell’edizione 2024 de Le Vie del Latte, una ciclopedalata un po’ diversa dal solito, un’occasione per scoprire il territorio in sella alla propria gravel oppure alla bici vintage per apprezzare appieno dove viene prodotto il latte e tutti i suoi prodotti derivati della Latteria Soresina.
Un’idea legata al gravel
L’azienda è coinvolta nel progetto a supporto della società organizzatrice, l’Asd Pedale Soresinese che ha disegnato un evento il cui primo intento è quello di coinvolgere tutti, ma proprio tutti in una giornata di festa all’inizio dell’estate. A raccontare le origini di questo evento è Giovanni Arpa, presidente del sodalizio cremonese: «Inizialmente organizzavano un cicloraduno per bici da strada che si era ritagliato un bello spazio, ma col passare degli anni ci siamo accorti che i numeri andavano sempre scemando. In parallelo assistevamo alla crescita esponenziale delle bici gravel, così abbiamo pensato di allestire qualcosa di diverso.
«La nascita de Le Vie del Latte risale all’anno scorso ed è stata un processo velocissimo. A febbraio abbiamo lanciato l’idea, a maggio avevamo il sito, a giugno abbiamo effettuato la prima edizione, ma tutto questo è dovuto all’appoggio fondamentale dell’azienda. Appena abbiamo proposto l’idea alla Latteria Soresina, hanno subito detto di sì, anzi hanno accolto l’iniziativa con entusiasmo e si sono messi a piena disposizione per fare della ciclopedalata un’immersione nella loro realtà».
Dal produttore al consumatore
La prima edizione era stata un successo se si pensa che in così poco tempo sono stati 538 i partecipanti alla manifestazione. Un numero destinato a crescere: «Quest’anno siamo partiti molto prima il che significa che possiamo strutturarci meglio. Ad esempio abbiamo allargato la nostra proposta organizzativa, affiancando ai tre percorsi canonici anche una pedalata per famiglie, di 10 chilometri che sarà un evento speciale. Da Soresina si affronteranno 5 chilometri fino a una stalla del territorio, dove per un’ora e mezza i partecipanti potranno vivere da vicino la realtà del latte, seguendo la mungitura, il processo di trasporto e di conservazione, ma soprattutto socializzando con gli animali, non solo le mucche perché è una vera fattoria, con galline, conigli e quant’altro».
Sarà anche un’occasione didattica: «Metteremo a disposizione tre visori tridimensionali dove si potrà seguire con immagini spettacolari il processo di trasformazione del latte in formaggio. Non mancheranno naturalmente assaggi e guide cicloturistiche che spiegheranno nel dettaglio quel che avviene in una delle tante fattorie della Soresina, per poi fare a ritroso il cammino e tornare al luogo di partenza».
Più percorsi, tutti agevoli
Per gli altri ci saranno tre percorsi, di 100, 60 e 30 chilometri: «Va chiarito subito che a dispetto della distanza sono percorsi molto agevoli, anche perché il nostro territorio è pianeggiante. Le uniche asperità sono ponticelli e argini per superare i corsi d’acqua… Si passerà per quante più cascine possibili, sarà un vero viaggio all’interno di un territorio consacrato alla produzione del latte. Nel caso del tracciato breve ci sarà solo il ristoro finale, in quello di 60 km ce ne sarà uno a metà percorso, per quello lungo due sul tracciato e uno all’arrivo».
Attenzione però, perché l’idea del Pedale Soresinese è in continua evoluzione e vuole coinvolgere sempre più il territorio nel suo complesso: «Ci interessa che siano sempre di più le entità coinvolte. Ad esempio la partenza è programmata nella zona dei campi sportivi perché ci può garantire gli spazi più adatti, l’arrivo quest’anno è stato spostato nel centro cittadino, nei pressi del Museo delle Biciclette di Alfredo e Carlo Azzini che è un vero capolavoro e che merita di essere visitato per ripercorrere la storia della bici dai suoi inizi fino a una realtà nuova proprio come quella delle gravel. Inoltre verrà allestito un mercatino dell’usato legato sempre al mondo della bicicletta. Sarà un’immersione nel mondo delle due ruote, tutta da vivere».
Agonismo? Ma anche no…
Oggi una ciclopedalata affollatissima, è prevedibile che possa esserci uno sviluppo agonistico? «Lo escludo nel modo più assoluto – afferma Arpa –siamo nati non competitivi e continueremo su questa strada, che ci dà molta più soddisfazione. La città si sente sempre più coinvolta e l’azienda ha fatto sua la manifestazione, non è un caso se il sito è inserito direttamente in quello della “casa madre”, che ragioni ci sarebbero per cambiare?».
