Le quattro stagioni scandiscono l’anno solare e sono da sempre fonte d’ispirazione per gli artisti che hanno regalato all’umanità scritti, dipinti e musiche come l’omonima e famosa opera di Antonio Vivaldi. Il compositore per ordinare le note della sinfonia dedicata all’autunno ha utilizzato i movimenti: allegro, adagio molto e ancora allegro. Parole che non stridono alle orecchie del ciclista e che spesso scandiscono anche l’andatura in sella. L’autunno sarà la stagione che farà da cornice alla pedalata organizzata da FVG Bike Emotion, con i suoi colori che dipingono il territorio del Friuli Venezia Giulia. Con una tavolozza naturale pennellata su alberi, colline e panorami unici.
A dirigere l’orchestra ci sarà Alessandro Vanotti, ex professionista che accompagnerà i ciclisti il 22 e il 23 ottobre in occasione delle due pedalate autunnali. Insieme a lui nella direzione ci sarà Anna Andriani di FVG, amante delle due ruote e fulcro dell’organizzazione. Dopo aver affrontato le pedalate di primavera ed estate ora tocca alla stagione dai colori caldi e i profumi della vendemmia e del sottobosco. Il tutto avvolto da panorami mozzafiato, dalla Carnia, al Collio, al mare triestino. Un’occasione imperdibile di danzare in sella accompagnati dalla musica della natura friulana.
FVG e le quattro stagioni
Pedalare sulle strade friulane è un’esperienza che tutti possono provare prendendo la bici e il casco e andando incontro alle bellezze e alle salite più iconiche. Farlo accompagnati e coccolati sotto tutti i punti di vista è però un altro modo per godersi e vivere un’esperienza unica.
«Questo è il terzo evento dell’anno – dice Anna Andriani – siamo partiti a marzo e dopodiché abbiamo deciso di fare le quattro stagioni. Primavera, estate, autunno e poi ci sarà l’appuntamento invernale a fine anno. FVG Bike Emotion è fondamentalmente un profilo instagram, una vetrina per mettere in risalto il cicloturismo nella nostra regione. Far scoprire i territori, i percorsi collegandoli ad aspetti extraciclistici, quindi enogastronomici, culturali con l’obbiettivo di fare conoscere il nostro territorio a tutti.
«Ho incontrato Alessandro Vanotti casualmente – racconta – e abbiamo trovato fin da subito un’intesa rivolta a quello che è il nostro messaggio. Ha apprezzato fin da subito il nostro territorio per quello che può offrire dal punto di vista ciclistico. C’è la montagna, c’è il mare, c’è la collina, ci sono un’infinità di posti differenti. Poi si è accorto che di traffico ce n’è veramente poco e che le strade sono ben tenute e si è innamorato da subito di questi luoghi.
«Ad aiutarci invece – spiega – dal punto di vista organizzativo c’è Banca Ter, che ha sposato a pieno il progetto e ci sostiene dal primo giorno. Il Gatto e la Volpe, bar di riferimento nel centro di Tolmezzo, che rappresenta un po’ il nostro braccio destro dal punto di vista di alcuni aspetti organizzativi. Infine il Pedale Manzanese, la mia società ciclistica che è stata la scintilla del gruppo che ha dato il via ad organizzare questi eventi».
La sinfonia d’autunno
Le pedalate in programma il 22 e il 23 ottobre sono state studiate minuziosamente rivolgendo un’attenzione mirata a far godere la vista e il gusto a tutti i partecipanti.
«Il punto di partenza sarà Cormons. Da lì partiremo per i giri che ci porteranno a scoprire il Collio goriziano e il Collio sloveno e infine il mare perché andremo a Trieste pedalando sulla Costiera che è una bellissima strada che si affaccia sul bellissimo golfo della città marittima. In più faremo un tour che ho definito “piccolo fiandre friulano” perché sarà animato da un susseguirsi di muri tra Italia e Slovenia tra cui quello protagonista della 15ª tappa del Giro d’Italia 2021.
«Il weekend partirà il sabato da Cormons con un giro di 120 chilometri attraversando il Carso per arrivare poi a Trieste. In particolare andremo sul Monte Grisa che vanta una vista mozzafiato su tutto il golfo triestino. Per poi rientrare sulla Costiera. Il sabato pomeriggio ci ritroveremo a Grado con la possibilità di fare la doccia, mentre per chi arriva da più lontano c’è la possibilità di un punto d’appoggio in albergo. La sera si andrà ad assaporare le specialità di pesce a Grado. La domenica da Cormons si farà appunto il “Piccolo Fiandre Friulano” con tutti muri che lo caratterizzano attraversando il Collio friulano e il Collio sloveno».
Alla scoperta con Vanotti
Oltre ad un contesto naturale da scoprire e vivere metro per metro tra le eccellenze paesaggistiche e culinarie, Alessandro Vanotti rappresenta il valore aggiunto a questa esperienza in sella. L’ex pro’ infatti da qualche anno accompagna i ciclisti in lungo e in largo per l’Italia fianco a fianco una pedalata dopo l’altra.
«Fin dal primo evento – racconta Vanotti – ho visto entusiasmo, voglia di fare gruppo e di unire le persone. Facendo questo tipo di pedalate si cerca di portare leggerezza e non competizione. Quando si attraversano i paesi, i bambini ti salutano, le persone ti guardano e vedono che stai facendo qualcosa diverso. Non è il classico gruppo che esce a tirarsi il collo. E’ un po’ il messaggio che stiamo cercando di trasmettere.
«Il mio compito – spiega – è quello di dirigere il gruppo. Alcuni li conosco già perché hanno già riconfermato la presenza e altri invece saranno nuovi. Prima della partenza si fa sempre un briefing per avere chiaro che si viaggia sulle strade e che quindi bisogna comportarsi nel rispetto nostro ma anche degli automobilisti. Un aspetto che apprezzo molto del Friuli è quello che si incontra davvero poco traffico, è il contesto migliore per apprezzare il territorio e goderne al meglio».
Un autunno da vivere insieme
La lunga carriera di Alessandro è un biglietto da visita unico che avvicina i ciclisti e li incuriosisce a domandare com’era il ciclismo visto da dentro il gruppo.
«Quando passava il Giro d’Italia sulle strade del Friuli – dice – ero sempre davanti al gruppo a tirare. Mi ha sempre incuriosito e mi capitava di captare un territorio tenuto bene, la natura rigogliosa e contaminata a misura di ciclista, le strade tenute bene, sembrava di essere Svizzera. Tant’è che dissi “Mamma mia che regione che ho scoperto”.
«Nell’analisi ciclistica che faccio – spiega – le regioni più cliccate dagli stranieri, sono Sicilia e Toscana mentre il Friuli è sempre visto come una regione un po’ più lontana, poco conosciuta. Invece è un mondo da scoprire. Le Dolomiti sono bellissime, però il traffico e l’affluenza rendono tutto più difficile per esperienze cicloturistiche di gruppo. Il Friuli non è assolutamente un ripiego, ma una regione da scoprire. E’ un territorio pazzesco, ti senti sicuro e pedali in totale libertà. Non a caso abbiamo voluto fare le quattro stagioni perché è un territorio da vivere tutto l’anno».
Coach al fianco
Pedalando su e giù per le pendenze del territorio friulano, avvolti dal clima gentile dell’autunno, Vanotti è pronto ad essere oltre che cicerone anche coach in sella.
«Il focus del camp – dice Alessandro – è rivolto a valorizzare il territorio e a colorare le strade del Friuli apprezzandone tutte le sue particolarità. Non è un evento improntato sul coaching, ma io metto al servizio di tutti la mia esperienza. Mi capita infatti di dare consigli in gruppo. Io mi occupo infatti anche di questo, dando feedback e consigli su respirazione, postura, tecnica di guida direttamente con il mio supporto in bici. Questo lo faccio sia nelle strade di casa oppure come in questi casi in pedalate di questo tipo. Credo sia un momento di crescita anche sotto questo punto di vista.
«Dietro c’è l’assistenza – conclude – si ha quindi la possibilità di viaggiare con le tasche vuote. Questo è un valore aggiunto che ti permette di pedalare in sicurezza con i comfort di avere un cambio, indumenti pesanti, impermeabili e perché no liberarsi anche del cellulare per godersi a pieno la bici in tutta la sua convivialità pedalando leggeri in tutti i sensi. Un momento magico che unisce, lontani dallo stress, instaurando amicizie, unendo culture regionali e creando sinergie che solo il ciclismo ti sa regalare».