| 24 Marzo 2024

La nuova immagine de L’Aquila. Più bici dopo il sisma

La ricostruzione de L’Aquila passa anche attraverso le bici. E’ notizia di questi giorni che è in fase realizzativa la pista ciclabile che unirà Coppito e Preturo, nella zona ovest del capoluogo abruzzese ancora in via di rifacimento dopo il terribile terremoto del 2009. Il Comune ha stanziato 450 mila euro per realizzare l’impresa, ma questo è un passo, che s’inserisce in un progetto molto più ampio di riqualificazione della città attraverso un nuovo sistema urbanistico ed ambientale.

L’Assessore alla Mobilità del Comune, Paola Giuliani, è profondamente legata a questo progetto.

«Non solo io – specifica – ma anche il Sindaco Pierluigi Biondi, il Presidente della Commissione Bilancio Livio Vittorini e tutto l’Ente. La pista non unirà solamente due delle principali frazioni cittadine, ma darà un forte impulso alla circolazione su due ruote e quindi anche al turismo. Guardiamo al futuro, attraverso questa pista e tutto il suo contesto».

La zona di Coppito vista dall’alto. I lavori per la pista dovrebbero essere completati nel 2025
La zona di Coppito vista dall’alto. I lavori per la pista dovrebbero essere completati nel 2025
Qual è la sua lunghezza?

Il suo sviluppo è di circa 4.500 metri ed è una pista ciclopedonale. Il percorso parte dal parcheggio della Guardia di Finanza per procedere sul lato Nord nel Parco urbano territoriale e, all’altezza della rotatoria fra via Cagnano, Via Fontecchio e Via del Campo, torna indietro dalla parte Sud. E’ una porzione importante della circolazione perché permette di collegare la città con l’area archeologica del teatro romano Amiternum. E’ importante anche sottolineare le caratteristiche tecniche che avrà questa pista.

Cioè?

Abbiamo pensato a un tracciato della larghezza di 5 metri perché è importante che chi pedala possa farlo in assoluta sicurezza. Un’ampiezza così larga è dettata anche dal fatto che permetterà il passaggio ai mezzi agricoli, permettendo di far defluire il traffico veicolare senza influire sulla circolazione ciclistica. Nella parte verso Sud, vicino al fiume c’è già una struttura preesistente che andrà ripulita e riammodernata. Poi verranno apposte palizzate di protezione e illuminazione specifica, ma stiamo pensando anche a un parcheggio d’interscambio proprio per favore il suo utilizzo turistico.

La Basilica di Collemaggio, anch’essa collegata al centro città attraverso un percorso ciclabile
Può sembrare un intervento ridotto, parlando di 4,5 chilometri, ma in quale contesto s’inserisce?

La città sta cambiando pelle e noi vogliamo che lo faccia in un ampio senso ciclabile, ma vorrei dire ambientale. Noi stiamo seguendo un obiettivo programmatico non a caso chiamato Biciplan che contempla una rete integrata di sistemi ciclabili de L’Aquila che darà un’immagine completamente nuova e al passo con i tempi. Vogliamo una città più sicura per ciclisti e pedoni, che miri alla tutela dell’ambiente, che diventi un richiamo per cicloturisti attraverso una mobilità alternativa a quella su gomma che colleghi i vari poli urbanistici principali. Alcune arterie ci sono già.

Quali?

Ad esempio la Green Way che dalla Villa Comunale e Viale Collemaggio porta al Parco del Sole con l’annessa Basilica. Questa nuova pista consentirà come detto di collegare bene la sede della Guardia di Finanza che è uno snodo importante per la città. Il nostro obiettivo è snellire la viabilità cittadina nel suo complesso sfruttando le nuove opportunità che sono scaturite dal rilancio della bici nel periodo del covid.

Tanti servizi sono abbinati alle piste ciclabili. Qui il bike sharing a Collemaggio
Tanti servizi sono abbinati alle piste ciclabili. Qui il bike sharing a Collemaggio
Pensate quindi a una città diversa da quella che era prima del 2009?

Sicuramente, molto più ciclistica e al passo con l’ambiente. Basti pensare che sono stati stanziati fondi per l’acquisto di E-bike: chi vorrà passare all’uso della bici a pedalata assistita avrà un contributo di spesa pro capite fino a 500 euro e abbiamo ricevuto già oltre 3.600 richieste. Il nostro agire non è limitato alla costruzione di piste ciclabili: anche le corsie promiscue devono essere in sicurezza. Chi viene a L’Aquila pedalando deve sentirsi protetto.

Che risposte avete dalla cittadinanza?

Molto positive, ce ne accorgiamo dalla richiesta di contributi. C’è una riscoperta del mezzo su due ruote, la gente preferisce vivere all’aria aperta, non chiusa dentro una scatola a motore… Noi dobbiamo rispondere a quest’esigenza e la progettazione di piste ciclabili ragionate e inserite in un contesto deve accontentare sia le esigenze di chi è aquilano e si sposta per la sua quotidianità, sia per chi viene da fuori e attraverso la bici potrà meglio apprezzare la nostra città.

L’Aquila nei propositi dovrebbe diventare una delle città più ciclabili d’Italia
L’Aquila nei propositi dovrebbe diventare una delle città più ciclabili d’Italia
Una città in ricostruzione dopo 15 anni. A che punto è?

Ci sono zone che sono ormai completamente ricostruite, altre ancora in difficoltà. Molti pensano che sia passato tanto tempo e sia assurdo essere ancora nel mezzo del cammino, ma io sono aquilana, c’ero, ho visto il disfacimento totale di una città. Era un solo, immenso cratere, non c’era un palazzo che fosse uno che non fosse stato intaccato dal sisma, pochi erano rimasti eretti. Un quadro talmente sconvolgente da lasciare spiazzati, da farti chiedere se fosse possibile ricostruire la città. Lo stiamo facendo, ma sarà una L’Aquila completamente nuova, sicura e pulita. Non ci sarà un palazzo che non sarà stato ripitturato, tanto per dirne una e questo contribuirà a dare alla città un’immagine completamente diversa.

In questa L’Aquila diversa la bici che ruolo avrà? La gente è disposta a fare questa transizione, approva questa vostra scelta?

Le voci dissonanti ci sono e secondo me prescindono anche dalle normali contrapposizioni politiche. Io mi accorgo che i giovani sono molto favorevoli e non dimentichiamo che L’Aquila è una città universitaria, infatti nella nostra rete ciclabile saranno fondamentali i percorsi di collegamento con essa. Chi ha qualche anno in più fa più fatica, concettualmente, ma dobbiamo renderci conto che è la società stessa nel suo complesso che si muove in quella direzione.

TUTTE LE CATEGORIE DEL MAGAZINE