La città più brutta d’Italia? Foggia reagisce, anche con le biciLa città più brutta d’Italia? Foggia reagisce, anche con le bici

| 27 Ottobre 2025

La città più brutta d’Italia? Foggia reagisce, anche con le bici

Tiktok non è più solo il social degli influencer e dei balletti. Ormai è un altro dei canali che fanno opinione e che scatenano discussioni. Nei giorni scorsi, sul suo canale, l’app Meetravel ha lanciato un sondaggio: “Quali sono le 5 città più brutte d’Italia?”. Sinceramente, in una provocazione del genere ci troviamo del cattivo gusto, soprattutto considerando la provenienza, ma tant’è: il popolo di Tiktok si è espresso.

Se il terzo posto di Taranto ha scatenato una (legittima) ribellione da parte dei follower non solo pugliesi, il primo posto di Foggia è quasi passato sotto silenzio, non trovando neanche da parte dei locali una difesa d’ufficio. Scontando ancora quella nomea attribuitole nei lontani anni Sessanta da Alberto Moravia, che la paragonò a Calcutta e La Paz giudicandola “una città orribile, un coito interrotto”. Ma davvero parliamo di una città così abbandonata a se stessa?

Antonio Dembech, presidente della Cicloamici Fiab di Foggia
Antonio Dembech, presidente della Cicloamici Fiab di Foggia
Antonio Dembech, presidente della Cicloamici Fiab di Foggia
Antonio Dembech, presidente della Cicloamici Fiab di Foggia

Una città fruibile tutto l’anno

Una risposta esauriente non può che arrivare da chi la conosce sui pedali, da chi è abituato a girarla e a viverla in bici. Foggia è ricca di associazioni e società dedite alla bici, noi ne abbiamo parlato con Antonio Dembech, presidente della Cicloamici Fiab, partendo proprio dalla sua ciclabilità.

«Foggia è una città interamente pianeggiante. Quindi potenzialmente si presta molto all’utilizzo della bicicletta, sia per gli spostamenti urbani che quelli turistici godendo anche di un clima favorevole, anche d’inverno si pedala benissimo. Dal punto di vista infrastrutturale abbiamo quasi 40 chilometri di piste ciclabili che si stanno completando, anche se una buona parte sono già fruibili. Manca ancora un progetto di promozione di queste piste, per cui sono ancora pochi gli utilizzatori rispetto al potenziale. Sono tutte piste ciclabili in sede propria, cioè fatte per bene anche in base alle ultime modifiche al codice stradale.

Nella città pugliese c'è molto fermento a proposito delle piste ciclabili, arrivate a 40 chilometri
Nella città pugliese c’è molto fermento a proposito delle piste ciclabili, arrivate a 40 chilometri
Nella città pugliese c'è molto fermento a proposito delle piste ciclabili, arrivate a 40 chilometri
Nella città pugliese c’è molto fermento a proposito delle piste ciclabili, arrivate a 40 chilometri

Manca una forte campagna di promozione

«C’è bisogno di una forte azione promozionale e noi come Fiab per la prossima primavera  abbiamo in previsione degli eventi per sensibilizzare e promuovere l’uso della bicicletta e quindi auspichiamo che ci possano essere più persone che utilizzino queste piste ciclabili.

«Per quanto riguarda invece l’aspetto più cicloturistico, si sta completando il tratto da Apricena a Manfredonia della Ciclovia Adriatica. E’ un grosso finanziamento, prima della primavera dovrebbero aver concluso i lavori, ma non siamo molto soddisfatti di questo passaggio, perché bypassa completamente il Gargano e ci sono pochi servizi, non c’è un bar, cioè anche volendo comperare una bottiglietta d’acqua non c’è possibilità. E’ qualcosa su cui bisogna agire in fretta».

Foggia presenta una moltitudine di associazioni ciclistiche tese a far conoscere la città su due ruote con molti eventi
Foggia presenta una moltitudine di associazioni ciclistiche tese a far conoscere la città su due ruote con molti eventi
Foggia presenta una moltitudine di associazioni ciclistiche tese a far conoscere la città su due ruote con molti eventi
Foggia presenta una moltitudine di associazioni ciclistiche tese a far conoscere la città su due ruote con molti eventi

Una città di passaggio

C’è un sufficiente traffico cicloturistico? «Ospitiamo cicloturisti tramite varie piattaforme, Facebook e non solo, per cui abbiamo circa un centinaio di cicloturisti l’anno, soprattutto stranieri, che pernottano in una zona vicino Foggia a Borgo Incoronata. E’ un quartiere periferico della città e quindi pur non seguendo gli itinerari turistici ufficiali, possono sfruttare una zona ben fornita di tutto, con anche la fontanella dell’acqua pubblica che è quasi un ritrovo. Qui passano quelli che vanno a imbarcarsi a Bari o a Brindisi, per quindi proseguire per la Grecia o l’Est europeo».

Ma viene fatta un’adeguata promozione turistica della città? «Non per il cicloturismo. Foggia ha un potenziale enorme, però è una città che è stata bombardata nel ’43, ha subìto danni ingentissimi, una buona parte del patrimonio culturale che aveva si è persa. Ciò nonostante ci sono dei luoghi di interesse culturale. Ma non sono state fatte delle campagne di promozione in maniera specifica per il turismo lento. Forse più per i cammini, considerato che Foggia, era il luogo di incontro di tutta la rete della Transumanza e quindi su quello si sta si sta lavorando, cercando di recuperare quei tratturi storici».

La sede del Museo Civico, uno dei più importanti non solo della Puglia
La sede del Museo Civico, uno dei più importanti non solo della Puglia
La sede del Museo Civico, uno dei più importanti non solo della Puglia
La sede del Museo Civico, uno dei più importanti non solo della Puglia

La mancata difesa attraverso i social

Perché però Foggia, in presenza di un “attacco” così veemente non è stata difesa sui social dagli stessi foggiani? «Devo dire che la notizia è passata in sordina, perché in genere ci teniamo. Io sono una persona molto critica, esigente verso la mia città e verso i miei concittadini, ammetto quando qualcosa non va. Ma ritengo che a Foggia si stia anche molto bene e mi dispiace questa campagna denigratoria che non ha ragion d’essere. Ho vissuto in altre città, ho studiato a Napoli, a Ferrara, a Roma, e devo dire che diverse cose che mi posso godere qui a Foggia, difficilmente riesco a godermele altrove».

Tra l’altro, girando sulla Rete si vede dal punto di vista ciclistico un certo fermento in città…: «Sì, ci sono associazioni, ci sono praticanti locali, soprattutto di ciclismo su strada. C’è un continuo via vai di persone che usano biciclette per il turismo, diciamo cicloturismo culturale un po’ più lentamente. Noi nel nostro piccolo cerchiamo sempre di organizzare un paio di eventi al mese come Fiab, poi ce ne sono altri che altrettanto organizzano per conto loro. L’amministrazione locale non sta facendo cose strabilianti, ma i cittadini ripongono fiducia in loro e qualcosa si sta iniziando a vedere».

La Cattedrale di Foggia, uno dei principali siti culturali della città, fortemente bombardata durante l'ultimo conflitto mondiale
La Cattedrale di Foggia, uno dei principali siti culturali della città, fortemente bombardata durante l’ultimo conflitto mondiale
La Cattedrale di Foggia, uno dei principali siti culturali della città, fortemente bombardata durante l'ultimo conflitto mondiale
La Cattedrale di Foggia, uno dei principali siti culturali della città, fortemente bombardata durante l’ultimo conflitto mondiale

Le attrattive turistiche non mancano…

Dovendo consigliare qualcosa da vedere a Foggia, cosa indicherebbe? «Noi abbiamo di recente inaugurato un grande parco cittadino di quasi 30 ettari che si trova proprio a ridosso della villa comunale, che è pure un giardino storico in stile Liberty e poi di fianco abbiamo un grande parco con piste ciclabili, attrezzato, che è una cosa veramente bellissima. Tralasciando il centro storico che comunque hanno tutte le città, c’è la cattedrale che merita una visita, il Museo Civico. E poi abbiamo anche dei borghi intorno alla città, come proprio il Borgo Incoronata, ma anche Borgo Segezia, che sono rimasti come erano un secolo fa, quando vennero costruiti dal nulla. Spesso capita che vengano degli studiosi o delle scolaresche che vogliono studiare l’architettura di quel periodo».

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