| 25 Aprile 2025

Rete Pop, l’ostello di Brindisi ha lanciato l’idea

L’affermazione della Puglia come meta privilegiata del cicloturismo passa anche per il successo del progetto legato alla Rete Pop (Pubblici Ostelli Pugliesi) per la quale, come aveva sottolinea Luca Scandale di Pugliapromozione sono stati stanziati dalla Regione ben 11 milioni di euro. E’ un’idea di sistemazione logistica che può lasciare interdetti e che un po’ in controtendenza rispetto al resto d’Italia e alla diffusione massiccia di bike hotel, ma viene incontro alle esigenze di coloro che intanto viaggiano con pochi euro in tasca (prendendo ad esempio coloro che affrontano i grandi viaggi transcontinentali) e che vogliono essere agili anche nella sistemazione logistica.

L’inaugurazione dell’Ostello di Brindisi nella nuova veste, risalente a fine marzo 2024
L’inaugurazione dell’Ostello di Brindisi nella nuova veste, risalente a fine marzo 2024

Brindisi ha tracciato la strada

La prima struttura che ha aderito all’idea è a Brindisi, quello che una volta era il classico Ostello della Gioventù e che ha trovato in Daniele Pomes un responsabile che porta avanti l’idea all’insegna dell’entusiasmo, facendosi anche forte della sua passione di cicloturista egli stesso, tanto che spesso accompagna gli ospiti in escursioni “caschetto in testa e bici in direzione».

«Della Rete Pop si parla ormai da una decina d’anni, perché la Puglia è sempre stata un territorio ideale per la mobilità lenta, che sia fatta di cicloturisti o di camminatori. Intanto per le sue antiche strade romane, ad esempio l’Appia che portava proprio a Brindisi dalla Città Eterna, poi perché nel corso dei secoli i contadini, per facilitare gli spostamenti, hanno creato una fitta rete di strade, oggi alcune sterrate e per mtb, altre asfaltate, che rendono la Puglia un territorio ideale da visitare in bici. La Rete viene a integrare un’esigenza fondamentale che deve accompagnarsi a questa progressiva diffusione ed è quella di dare una sistemazione a chi viene da fuori perché a fronte di tanti percorsi, di tanti bellissimi paesaggi e destinazioni, non c’era un’adeguata struttura di accoglienza disponibile per tutti.

Daniele Pomes, responsabile della struttura brindisina, prima ad aderire
Daniele Pomes, responsabile della struttura brindisina, prima ad aderire

Accontentare ogni esigenza

«Il problema, più che per noi di Brindisi – prosegue Pomes – riguarda le zone rurali dove arrivano tanti cicloturisti e hanno bisogno di trovare sistemazione. La Rete Pop può venie incontro a queste esigenze, finora si è ragionato più su iniziative private, con stanze messe a disposizione ma senza fornire ulteriori servizi, invece noi dobbiamo incentivare il cicloturismo anche attraverso queste esigenze, accontentandole nel miglior modo possibile fornendo un servizio diverso da quello dei bike hotel e delle strutture legate alle agenzie».

L’ostello di Brindisi è stato il primo ad aderire alla Rete: «La nostra è una struttura storica per la città. Fino al 2009 non era gestito professionalmente, ma affidato all’Acli e ospitava ogni genere di turista, in particolare coloro che poi si spostavano in nave verso la Grecia. Poi è stato chiuso una decina d’anni, la Puglia Holiday di Pierangelo Argentieri lo ha rilevato e rimesso in piedi e affidato a me la gestione, puntando forte sulla mobilità lenta. Abbiamo 40 posti letto, comprese alcune camere matrimoniali con bagno incluso».

Presso l’Ostello di Brindisi si possono avere anche tracce GPX per escursioni in tutta la provincia
Presso l’Ostello di Brindisi si possono avere anche tracce GPX per escursioni in tutta la provincia

Le prime 4 bici a noleggio…

La direzione della struttura legandola alla bici è una scelta dello stesso Pomes, sin dal suo arrivo: «Ricordo che quando arrivai in ostello portai con me 4 bici da dare in noleggio ai clienti e si rivelò subito un’idea indovinata. Nel corso degli anni ho trovato tanti appassionati che si sono rivolti a noi. Una curiosità: tempo fa vennero dei francesi che venivano dal Portogallo e mi raccontarono che stavano viaggiando per arrivare in bici fino in Giappone, da Brindisi si sarebbero spostati in nave verso la Grecia e da lì avrebbero proseguito pedalando. Pensai che fosse un po’ una follia, poi nel tempo però si è presentata altra gente con lo stesso obiettivo, ho capito quindi che c’è proprio un percorso, del quale Brindisi inconsapevolmente fa parte…».

L’impegno dell’ostello e come quello di Brindisi anche degli altri (ce ne sono finora 7- 8 aderenti all’iniziativa) non si limita ad ospitare i cicloturisti: «All’aeroporto tempo fa si erano presentate due signore con al seguito ii cartoni con le bici. Noi abbiamo messo a disposizione il carrellino per il trasporto delle bici in hotel dove le abbiamo supportate nel montaggio. Sono state un paio di settimane, girando per la Puglia, tornando da noi prima di reimbarcarsi e le abbiamo aiutate nel “cammino inverso”. E’ una branca cicloturistica che va espandendosi e alla quale dobbiamo prestare attenzione, ne ho già parlato con i responsabili dello scalo per dare un maggior supporto a chi atterra con bici al seguito».

Da chi gestisce le strutture arrivano anche indicazioni sulle bellezze e le ricchezze del territorio
Da chi gestisce le strutture arrivano anche indicazioni sulle bellezze e le ricchezze del territorio

Nuove strutture, tra fari e torri…

La rete si va espandendo: «So che la Regione vuole sfruttare proprietà dismesse, come fari, torri e altro. E’ chiaro, sono strutture piccole di pochi posti letto e forse ci sarebbe bisogno di trovare luoghi più ampi ma anche personale atto a gestirli. E’ un progetto ancora in divenire, serve tempo e pazienza, ma credo che sia un’idea destinata a diffondersi non solo nella nostra regione, perché coniuga nella maniera migliore uomo e turista, permettendo anche di trovare quel calore umano del quale si sente tanto il bisogno, soprattutto quando si viaggia».

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