La castagna è un frutto d’autunno gustoso e veramente sostanzioso, che ha permesso di sopravvivere a guerre e carestie. Grazie alle sue caratteristiche, dalla castagna, anche detta “il pane dei poveri”, si può ricavare una farina nutriente. E’ del tutto simile a quella dei cereali, che non a caso è entrata nella tradizione culinaria italiana nelle regioni più ricche di castagneti, ovvero il Piemonte, la Liguria e tutta la zona dell’appennino Tosco-Emiliano. Il dolce per eccellenza preparato con la farina di castagne è il castagnaccio, che in origine si presentava come cibo di strada (in apertura immagine Toscane di Gusto).
Fu a partire dall’Ottocento, che grazie ai toscani, in particolare ai senesi della zona di Fucecchio, si perfezionò la ricetta. Vennero aggiunti rosmarino, uvetta e pinoli e si diffuse così nell’Italia settentrionale. La leggenda narra che se veniva offerta una fetta profumata con foglioline fresche di rosmarino all’amato o all’amata, il castagnaccio diveniva un vero e proprio filtro d’amore, garante per un matrimonio sicuro e duraturo. Orgogliosi delle nostre tradizioni e della nostra cultura gastronomica, non possiamo dimenticare una ricetta come quella del castagnaccio. Essa infatti è interessante anche sotto l’aspetto nutrizionale.
Senza glutine e lattosio
Un dolce privo di glutine e di lattosio, con ingredienti facilmente reperibili a chilometro zero in diverse zone di Italia. Denso di energie, ma anche ricco di fibre, vitamine e minerali. L’ingrediente principale è la farina di castagne. Questa apporta gran parte delle calorie del dolce per il suo contenuto di carboidrati, ma anche di fibre e di amido resistente. Proprio quest’ultimo vanta un’azione prebiotica, ovvero capace di favorire la crescita dei batteri utili all’organismo. La presenza di fibre facilita anche i meccanismi digestivi e regolatori della sensibilità insulinica. Alle persone che soffrono di problematiche intestinali, per le quali devono evitare alimenti capaci di fermentare, purtroppo non è consigliabile né il consumo di castagne né del castagnaccio. Questo infatti gli provocherebbe probabilmente gonfiore e fastidio a livello addominale.
All’interno del castagnaccio troviamo poi pinoli e noci, che come abbiamo visto nell’articolo dedicato, sono ottime fonti di grassi insaturi, proteine, fibre, vitamine e minerali importanti per la salute. Lo zucchero non c’è nella ricetta riportata sullo storico “Cucchiaio d’Argento”, che invece inserisce l’uvetta per rendere dolce la torta. Gli altri ingredienti sono l’acqua, almeno nella stessa quantità della farina. L’olio di oliva in piccole quantità, spennellato talvolta in superficie prima di infornare. Infine il rosmarino, che aromatizza e caratterizza questo dolce.
Varie ricette
Nel tempo si sono tramandate ricette leggermente differenti per il castagnaccio, con varie proporzioni tra frutta secca, uvetta e zucchero. Di base, il catagnaccio ha un forte sapore di castagna e può essere usata per merende e spuntini a scuola, così come a casa o al lavoro. Considerata la presenza di fibre infatti, non è da utilizzare come snack durante l’allenamento. Può aiutare invece a spezzare la fame e a soddisfare la voglia di un sapore intenso. Senza ricadere su merendine confezionate o cioccolato. Esistono versioni più dolci, con l’aggiunta di zucchero, più proteiche con la ricotta o più consistenti con una ridotta quantità di acqua rispetto alla ricetta originale.