Alimentazione, chiodi di garofano, spezie (depositphotos.com)Alimentazione, chiodi di garofano, spezie (depositphotos.com)

| 23 Dicembre 2025

Chiodi di garofano, fra storia e scienza, amici del recupero

Tra le spezie più riconoscibili ed intense, i chiodi di garofano occupano un posto speciale nella storia della cucina e della medicina tradizionale. Piccoli, scuri e dalla forma inconfondibile, racchiudono un profumo caldo e penetrante che attraversa secoli, continenti e tradizioni. Essi devono devono il loro nome alla somiglianza con i chiodi e con i fiori del garofano, ma si ottengono dalla Syzygium aromatica. Si tratta di una pianta che cresce tipicamente nelle “isole delle spezie”, ovvero quelle dell’incantevole arcipelago indonesiano delle Molucche. Sono infatti i boccioli fiorali di questa pianta che, una volta essiccati, diventano la spezia che conosciamo.

La storia li vede diffusi in tutto il mondo. In Cina, dove si usavano per profumare l’alito davanti all’imperatore, nella penisola arabica, in Portogallo, Olanda e ovviamente anche in Italia. I chiodi di garofano rappresentavano una merce preziosa quanto l’oro, controllata, tassata e protetta con rigore. In Europa arrivarono inizialmente come rimedio medicinale e conservante, per poi entrare lentamente anche nelle cucine più ricche, diventando simbolo di opulenza e raffinatezza.

I chiodi di garofano derivano dalla Syzygium aromatica  (foto Tinofrey)
I chiodi di garofano derivano dalla Syzygium aromatica (foto Tinofrey)
I chiodi di garofano derivano dalla Syzygium aromatica  (foto Tinofrey)
I chiodi di garofano derivano dalla Syzygium aromatica (foto Tinofrey)

Il recupero dopo gli allenamenti

Oltre all’uso gastronomico, i chiodi sono da sempre associati a pratiche di protezione e purificazione. Il loro aroma intenso era ritenuto capace di “ripulire l’aria”, riducendo la diffusione delle malattie. Durante le grandi epidemie di peste, erano usati come oggetti protettivi: celebre è il pomander, un’arancia infilzata di chiodi di garofano, portata con sé o tenuta negli ambienti per profumare e “difendere” l’aria. Un gesto simbolico, certo, ma che rivela la profonda fiducia nelle proprietà antisettiche e aromatiche di questa spezia.

Dal punto di vista nutrizionale, i chiodi di garofano sono infatti ricchi di antiossidanti, in particolare l’eugenolo, che aiuta a combattere lo stress ossidativo, un fattore importante per chi pratica sport.

La sua azione antinfiammatoria può favorire il recupero muscolare dopo allenamenti intensi, mentre grazie alle proprietà antimicrobiche, contribuisce a mantenere un buon stato di salute orale. Infine, tramandato fino ad oggi l’uso di masticare chiodi di garofano sembra capace di rinfrescare l’alito e di favorire la digestione.

Pomander: un’arancia infilzata di chiodi di garofano per profumare e sanare l’aria (depositphotos.com)
Pomander: un’arancia infilzata di chiodi per profumare e sanare l’aria (depositphotos.com)
Pomander: un’arancia infilzata di chiodi di garofano per profumare e sanare l’aria (depositphotos.com)
Pomander: un’arancia infilzata di chiodi di garofano per profumare e sanare l’aria (depositphotos.com)

Bevande e tradizione

Dal punto di vista sensoriale, i chiodi di garofano presentano note calde, legnose, leggermente dolci, con un aroma penetrante e intenso. Bisogna usarli in piccole dosi, magari lasciando i chiodi interi in infusione perché possano rilasciare il loro aroma lentamente.

Nell’immaginario collettivo europeo, i chiodi di garofano sono legati soprattutto alle bevande calde e speziate. Sono immancabili nel vin brûlé, dove accompagnano gli inconfondibili aromi di cannella, scorza d’arancia e anice stellato. Inoltre, sono usati nella sangria, bevanda tipica spagnola, dove bilanciano la dolcezza della frutta e del vino con una nota calda e profonda.

In cucina, i chiodi di garofano trovano spazio sia nel dolce che nel salato. Nel primo caso si sposano bene con mele, pere, frutta cotta, agrumi, cioccolato fondente e frutta secca. Nel salato, invece, sono protagonisti più discreti che possono arricchire brodi e fondi di cottura, arrosti e stufati o verdure in agrodolce, cipolle e zucca.

Nella sangria, i chiodi di garofano bilanciano la dolcezza della frutta (depositphotos.com)
Aggiunti nella sangria, bilanciano la dolcezza della frutta (depositphotos.com)
Nella sangria, i chiodi di garofano bilanciano la dolcezza della frutta (depositphotos.com)
Aggiunti nella sangria, bilanciano la dolcezza della frutta (depositphotos.com)

Infine, sono spesso aggiunti in miscele di spezie come il garam masala o quelle tipiche natalizie, dove contribuiscono all’esplosione di aromi e alla sensazione avvolgente che resta in bocca.

In cucina insegnano a dosare bene gli ingredienti, perché se usati in eccesso coprono facilmente gli altri sapori. Nella giusta misura, possono dare carattere, storia e memoria ai piatti, con un’attenzione al benessere grazie alle proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche. Insomma, una spezia che può supportare il benessere fisico, soprattutto durante questo periodo festivo.

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