Il mal di schiena è una delle patologie più frequenti in chi pratica ciclismo, ad ogni livello. La postura in sella cambia a seconda della disciplina, ma questo non comporta alcuna diversità per quanto riguarda i dolori provati (foto apertura depositphotos.com). Emilio Magni, medico di base e con anni di esperienza nel ciclismo professionistico, ci spiega quali sono le cause e i rimedi per il mal di schiena in bici.
«Va fatta una premessa storica – ci dice subito il dottor Magni – ovvero che l’uomo è nato come un animale a quattro zampe. Poi nel corso della sua evoluzione è arrivato ad avere una posizione eretta. Questo ha comportato una biomeccanica diversa nella schiena, in particolare nelle ultime vertebre quelle lombari. La schiena, infatti, è un punto debole perché è quello con minore resistenza nel nostro organismo».
Mal di schiena? Non una rarità
Soffrire di dolori alla schiena non è così difficile, sia per una questione legata all’evoluzione ma anche per un fatto di vita quotidiana. Nel nostro vivere siamo spesso costretti a posizioni, specialmente al lavoro, che se mal interpretate possono causare un danno alla colonna vertebrale.
«La colonna vertebrale – spiega – si è ritrovata nel corso dei secoli a sopportare un peso per il quale non era destinata. Il mal di schiena, o lombalgia, è il sintomo più frequente nella popolazione comune. Quando un paziente soffre di lombalgia bisogna capire che si tratta del sintomo, si deve trovare la causa. Il ruolo del medico è fondamentale perché la sua esperienza e i suoi studi devono condurlo a trovare la causa corretta. Al fine, non ultimo, di proporre una cura corretta».
Quali sono le principali problematiche alla schiena?
Tra le più comuni si trovano: l’artrosi, l’ernia discale e la deviazione della colonna sul piano frontale (scoliosi, ndr). Quest’ultima di solito si ha a livello torace e dorsale ma ha ripercussioni, a causa della compensazione, anche a livello lombare.
Quando si sale in bici che problematiche possono emergere?
La posizione che si assume in bici, specialmente su strada e nel gravel, è anomala rispetto alla normalità. Ma anche per quanto riguarda le mtb o le bici da touring le problematiche non sono da meno. Un’attività fisica come la bici può portare a sovraccarichi che possono condurre a fastidi o dolori. E’ chiaro che un ciclista o cicloturista che non soffre di nessuna patologia alla schiena potrebbe non incorrere in nessuna problematica. Anzi, meglio, ci potrebbe incorrere ma più a lungo termine.
In questo caso di quali problematiche si parla?
Mi sento di dire che la più frequente è l’ernia del disco o la protrusione. Il disco è una parte gelatinosa che divide due corpi ossei, ovvero le vertebre. La sua funzione è quella di eliminare il conflitto tra questi due corpi. Il problema è che la colonna vertebrale deve sopportare una pressione costante, dovuta alla forza di gravità. Questo porta ad uno schiacciamento del disco che in certi casi può essere totalmente compromesso.
Cosa che avviene se si hanno posture o attività usuranti?
Sicuramente pedalare per tre, quattro o cinque ore non fa bene alla nostra colonna, soprattutto in caso di problematiche come quella appena descritta. In più se la vertebra arriva a schiacciare una radice nervosa ecco che inizia anche la parte di dolore acuto.
Per godersi al massimo l’uscita in bici che cosa bisogna fare?
Consiglio sempre una visita per capire se ci sono problematiche a livello della colonna vertebrale. Nel caso dovessero esserci si trovano poi attività invasive o meno per salvaguardarla.
Ad esempio?
Guardiamo prima ai rimedi non invasivi. A seconda dell’attività lavorativa che il soggetto fa, ci sono delle correzioni da fare a livello di postura. Ad esempio: se si lavora in ufficio, la seduta alla scrivania deve essere fatta in maniera corretta. Oppure se si fanno lavori usuranti ci sono dei movimenti da fare in determinati modi. Tutte queste cose possono sembrare insignificanti, ma se fatte tutti i giorni portano benefici immensi.
Se si dovesse passare ad aiuti esterni?
Ce ne sono diversi: massoterapia, fisioterapia, osteopatia e in caso estremo si deve ricorrere al neurochirurgo. Il consiglio è quello di passare dal fisioterapista e curare il dolore, poi con i suoi consigli fare della ginnastica correttiva. La cosa fondamentale, che in pochi fanno, è di continuare a casa gli esercizi proposti dal fisioterapista.
Perché?
Ripeto spesso ai miei pazienti che la ginnastica correttiva è come mangiare. Non è che se uno è sazio per tre mesi non mangia più, ci si nutre tutti i giorni. La ginnastica è uguale, se dopo un po’ si sta meglio non vuol dire che sia terminata. Va fatta ogni giorno, con grande costanza. Invece i pazienti spesso se ne dimenticano finché il dolore non ritorna.
Magari a casa è più difficile mentalmente continuare…
Se uno ha piacere può anche andare in palestra e fare tabelle specifiche per lo scarico della colonna vertebrale. Il fatto di uscire può aiutare ad ingannare la mente a tenere il ritmo. Bastano anche pochi esercizi per stare bene, si deve avere la costanza nel continuare.