| 20 Luglio 2024

In vacanza senza bici, c’è la corsa a piedi. Ma serve attenzione

Tempo di vacanza, ma non tutti hanno la possibilità o la voglia di portarsi dietro la bici. Al tempo stesso però l’idea di stare fermi non si prende proprio in considerazione. In questo caso ecco che, quasi automaticamente, si è attratti dalla corsa a piedi. Il gesto più facile, semplice e pratico che c’è. E per certi aspetti, come quello cardiovascolare, è anche vicino al ciclismo.

Eppure la corsa a piedi è un discorso alquanto delicato per chi non ci è abituato o, peggio, è specializzato in altro sport. Questo “nuovo” gesto quindi attrae, ma al tempo stesso spaventa. Per sapere cosa succede iniziando la corsa sul lungomare o dovunque si vada, ecco i consigli di un esperto.

Per l’occasione ci siamo rivolti ad Emiliano Brannetti, fisioterapista ed osteopata. Brannetti segue molti ragazzi dell’atletica leggera, atleti di vertice che vedremo impegnati nelle ormai prossime Olimpiadi di Parigi.

Non tutti hanno la possibilità o la voglia di portare con sé la bici in vacanza
Non tutti hanno la possibilità o la voglia di portare con sé la bici in vacanza
Dottor Brannetti, il ciclista che s’improvvisa corridore. Succede spesso d’estate…

E non è facile per tanti motivi. Uno banalmente potrebbe essere l’abbigliamento e in particolar modo le scarpe. Chi non è un runner abituale solitamente usa una scarpa che non è idonea e questo aumenta la possibilità, già elevata, di avere poi dei dolori o infortuni.

Quali sono invece i motivi più tecnici?

Partirei dal sistema gravitario. Il piede con la corsa viene sollecitato in modo più importante, più compressivo e se questo non è così forte il rischio di infortuni, come tendiniti e infiammazioni è dietro l’angolo. Per i più fragili si può parlare anche di microfratture da stress. C’è poi anche la parte più alta.

Cioè?

La colonna, le ginocchia, le anche… bisogna considerare che si passa da una posizione di appoggio, quella che si ha sulla bici, che tra l’altro se si è ben messi va bene ed è protettiva, ad una posizione verticale, libera. C’è gente che magari ha delle ernie o delle protrusioni che finché non corre non emergono perché la colonna appunto in bici non va in compressione. Da lì partono poi dolori al nervo sciatico, al nervo femorale fino a quelle sacroilliache, le più importanti.

Specie se la posizione in bici è buona, la schiena scarica molto: il fisco del ciclista non è abituato agli impatti della corsa
Specie se la posizione in bici è buona, la schiena scarica molto: il fisco del ciclista non è abituato agli impatti della corsa
E la parte muscolare?

E’ quella più sollecitata e che lavora in modo diverso. Stiramenti e lesioni ai polpacci, ai gemelli e al soleo in particolare sono molto facili da subire. In bici questi muscoli non vengono sollecitati, nella corsa sì.

Una volta si parlava di muscoli protagonisti e antagonisti…

Ed è vero si scambiano, ma qui torniamo al discorso gravitario di prima. I muscoli vengono sorpresi dal cambio improvviso ed è più facile che capitino gli infortuni. Fanno tutt’altro lavoro.

Questo è quel che succede, ma invece che consigli può dare?

Che se si prevede di fare della corsa in vacanza bisogna dedicargli un minimo di allenamento durante l’anno, insomma il top sarebbe non partire del tutto da zero, fosse anche dello jogging e senza troppi chilometri. E poi le scarpe: anche se si parla di una settimana o due, e quindi di poche uscite, meglio fornirsi di un buon paio di scarpe. Dei consigli base fa parte anche il discorso dell’idratazione, dell’alimentazione… come nel ciclismo, ma forse in questo caso è anche un po’ facile visto che non si parla di sedute che durano. Infine direi, occhio ai percorsi che si scelgono.

Scegliere una buona scarpa per correre è fondamentale
Scegliere una buona scarpa per correre è fondamentale
Cioè?

Meglio preferire percorsi in pianura. Correre in salita e in discesa ancora di più è più complicato. In salita viene sollecitato maggiormente il tendine d’Achille, in discesa il tendine rotuleo. In pianura invece tutto è un po’ più in equilibrio.

Chi parte proprio da zero, cosa deve fare?

Sarebbe meglio alternare la corsa a piedi con la camminata veloce,. Chi invece ha già un po’ di dimestichezza può anche correre direttamente. In ogni caso meglio preferire falcate corte, una respirazione profonda (rilassata) e un ritmo regolare senza far salire troppo d’intensità il sistema cardirespiratorio per non stressare ancora di più tutti quei sistemi che sono abituati a lavorare in un certo modo durante il resto dell’anno.

E lo stretching?

Per chi non lo ha mai fatto forse è meglio un tuffo al mare o in piscina e sfruttare e i benefici dell’acqua fresca. Chi invece è pratico dovrebbe comunque non tirare troppo, perché se si è rigidi, il rischio è di strappare se stessi. Il concetto del “più tiri e meglio stai” non sempre è vero.

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