SALSOMAGGIORE – Per promuovere un modo più salutare di vivere la propria città grazie alla bicicletta servono idee, risorse, programmi e, perché no, qualcuno che faccia da trascinatore. In puro ambito agonistico e tecnico si direbbe qualcuno che sappia prendere “vento in faccia”. E allora per Salsomaggiore Terme chi meglio di Claudio Chiappucci può ricoprire questo ruolo di ambassador nel progetto “Bici in Comune”, presentato recentemente.
Così da corridore anche adesso “El Diablo” è sempre nel pieno delle sue attività mettendoci il medesimo impegno che lo ha contraddistinto in quasi venti anni di carriera. E sarà altrettanto anche per la cittadina termale parmense. L’assessore allo sport e turismo Daniela Isetti, che conosce molto bene il ciclismo, assieme al sindaco Luca Musile Tanzi, sanno che non bisogna lasciare nulla al caso quando si tratta di incentivare il flusso turistico del proprio territorio.




Gregario e capitano per Salsomaggiore
Il 18 luglio 1992 Chiappucci vive la giornata che lo consacra nel cuore degli appassionati di ciclismo e sport in generale. Vince a Sestriere la tredicesima tappa del Tour de France dopo quasi 200 chilometri di fuga, di cui 125 in solitaria. Tutto solo si ritrova a trascinare una nazione intera che spera di rivederlo in maglia gialla con più fortuna dopo un paio di stagioni. Nel finale, quando il vantaggio scende sensibilmente per la fatica e per il ritmo più alto degli inseguitori, completa l’impresa grazie al tifo a bordo strada che lo spinge verso la leggenda.
A Chiappucci sono sempre piaciute le sfide ed ecco perché si è subito trovato a proprio agio nei panni di testimonial di Salsomaggiore Terme. Vale la pena ricordare che assieme a lui ci sarà anche Bugno, che nel suo spirito di antidivo riconosce all’amico ed ex rivale di mille gare un ruolo più estroverso per certi contesti.








«Si devono ancora pianificare – spiega Chiappucci – gli eventi del 2026, ma il programma sarà denso e interessante. Nei due giorni trascorsi a Salsomaggiore abbiamo avuto alcune indicazioni per promuovere il territorio. Cicloturismo ed enogastronomia si integrano alla perfezione col prodotto termale locale. Torneremo nel nuovo anno per registrare altri filmati.
«In passato – prosegue – mi è capitato di fare altre collaborazioni simili con comuni, anche all’estero. Penso di avere maturato esperienza anche in questo ambito. Sicuramente il carisma di figure come le nostre possono essere un valore aggiunto per promuovere il progetto di un territorio, ma è altrettanto vero che ci sentiamo responsabilizzati per fare tutto al meglio. Personalmente sono consapevole e tranquillo della situazione grazie al comune di Salso. Daniela Isetti si sta dando tanto da fare e onestamente penso che si meritava di diventare presidente della FCI (Federciclismo Italiana, ndr)».




Quel precedente a Miss Italia
Chiappucci era stato a Salso solamente nel 1988 col Giro d’Italia, quello vinto dallo statunitense Hampsten e diventato celeberrimo per la tormenta di ghiaccio e neve sul Passo Gavia. Sul traguardo della cittadina termale Paolo Rosola conquista una delle sue dodici tappe al Giro, mentre Chiappucci finisce in gruppo. In quel periodo Claudio è al quarto anno tra i pro’ e sgobba per lo svizzero Zimmermann (terzo nella generale). Diventerà “El Diablo” a fine 1992 durante una trasferta in Colombia. Da lì in poi diventa anche un personaggio trasversale per il pubblico italiano.
«Se col Giro era stata una toccata e fuga – scava nella memoria Chiappucci – di certo non lo è stato qualche anno dopo. Era il 1993 ed ero venuto a Salsomaggiore in qualità di giudice per la finale di Miss Italia. Ero nel pieno della carriera e mi era riconosciuta anche una certa popolarità. Era un ambiente diverso dal mio, però mi era piaciuto avervi partecipato. Essere ad un evento come Miss Italia all’epoca equivaleva come essere ospite al Festival di Sanremo. E ricordo che vinse una ragazza di Roma (Arianna David, ndr).
«Da allora ad oggi – continua – è cambiato tanto a Salsomaggiore, specie dopo aver perso il forte binomio con Miss Italia. Quello è la testimonianza che il legame tra una città ed un evento nazionale importante serve tanto come promozione. Adesso dobbiamo lavorare in un altro modo per riportare in alto Salsomaggiore e le sue terre».


Pedalare per scoprire
Per Chiappucci questo è un impegno nel segno della continuità in un certo senso. Quest’anno a GiroE è stato il “capitano” del team ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani che ha promosso proprio il bando per il progetto “Bici in Comune”. Ed eccolo pronto ad aspettare turisti a Salsomaggiore.
«Quando correvo – riprende – era solo una questione di risultati, ma il dopo carriera era un punto di domanda. Il rapporto che ho stretto con la gente in quegli anni credo che abbia fatto il resto per ciò che faccio adesso e da tanto tempo.
«Saremo di parte e troppo amanti della bicicletta – conclude Chiappucci – ma pedalare per conoscere le bellezze di un territorio italiano o estero riteniamo che sia la maniera migliore in assoluto. Fa bene alla salute fisica e ancora di più a quella mentale. Attorno a Salso ho avuto modo di scoprire alcuni Castelli del Ducato, con caratteristiche che mai mi sarei aspettato di trovare da queste parti.
Lancia lo spot tirando la volata ai turisti. «Venite a Salsomaggiore perché si mangia bene innanzitutto e non è cosa da poco. Chi ama l’arte avrà l’imbarazzo della scelta nell’arco di poche decine di chilometri. Ci sono pure i campi da golf per chi vuole un ulteriore svago. E poi ci sono le terme con tutti i suoi percorsi benessere. Vi aspetto ciclisti, con la vostra famiglia. Qua non ci si annoia».







