| 29 Maggio 2025

Cycling Friendly: la bici è un motore per promuovere territori

Dietro ai viaggi ci sono tante cose che lavorano e collaborano alla loro riuscita e organizzazione. Muoversi, spostarsi e vivere un’esperienza è solamente l’ultimo passo di una grande catena sempre attiva. Il turista è chiamato a godere di questo e tutto deve combaciare affinché la sua esperienza sia positiva e una volta tornato a casa possa raccontarla, invogliando amici e conoscenti a replicare quanto fatto. E’ come essere a teatro, noi sul palcoscenico vediamo l’opera e i suoi atti, ma alle spalle degli attori c’è un mondo che vive e lavora. Nel nostro viaggio a Tenerife, del quale avete avuto delle anticipazioni sui social e nel quale rientra anche l’esperienza della Vuelta al Teide, la nostra guida da questo punto di vista è stata Cycling Friendly e più precisamente Matias Ximelis.

A sinistra Matias Ximelis di Cycling Friendly insieme a Raquel Ceca Hernández di Promocion Turistica Tenerife (foto Jordi de la Fuente)
A sinistra Matias Ximelis di Cycling Friendly insieme a Raquel Ceca Hernández di Promocion Turistica Tenerife (foto Jordi de la Fuente)

I passi per diventare Bike Friendly

Il cicloturismo ha avuto una svolta positiva da qualche anno a questa parte. Anche prima si viaggiava insieme alla propria bicicletta alla ricerca di eventi o per passione, ma l’organizzazione era in mano al turista. 

«Come realtà – racconta Matias Ximelis – siamo nati a Maiorca ma presto ci siamo spostati in tutta la Spagna e poi in Europa. Quando siamo arrivati nelle Canarie avevamo un potenziale molto grande ma le strutture non erano adatte a ospitare i ciclisti. Qualcosa c’era ma non era sufficiente a soddisfare le esigenze dei cicloviaggiatori».

Qual è stato il primo passo fatto?

Individuiamo le strutture che vogliono diventare Bike Friendly e noi poi diamo un’impostazione generale sui servizi necessari: stanze dove riporre le bici, attrezzi per la riparazione e altre cose per una maggiore sicurezza. La cosa è abbastanza semplice perché l’hotel non ha costi elevati ma questo primo passo gli permette di poter ospitare diversi cicloturisti e tour operator.

Si è trattato di un passaggio semplice?

Quando siamo nati, 10 anni fa, no. Non si capiva quale potesse essere il potenziale del cicloturismo, ma ora è evidente. Adesso riceviamo continue richieste perché si è capito che la bici permette a molte realtà di poter allungare i periodi di cosiddetta “alta stagione”. Per pedalare i periodi caldi vanno bene, ma si può godere di un giro in bici anche in primavera e autunno. 

E il secondo passo?

Trovare, o meglio cercare, la destinazione nella quale pianificare il prossimo viaggio in bici. Sul nostro sito si trovano diverse alternative. Il ciclista non deve più organizzare tutto di testa sua ma trova delle linee guida o dei pacchetti già pronti. Al momento collaboriamo con una tante agenzie di viaggio e forniamo loro il supporto giusto per far conoscere e vendere i loro servizi. 

Il vostro è un lavoro che unisce diverse informazioni…

Nel 2025 è impossibile pensare di vendere qualche servizio turistico senza che questo venga “promosso”  a livello comunicativo. Tanti hotel o tour operator hanno ottimi pacchetti e tanto da offrire ma non riescono a trovare la via giusta per farlo sapere. Il cicloturismo permette di fare investimenti davvero contenuti e di avere subito un ritorno. 

Il lavoro che fate si apre anche alle istituzioni?

Certamente. In maniera leggermente diversa però. Ad esempio ora stiamo collaborando per il piano strategico sul cicloturismo a Barcellona ed è enorme. Ci sono migliaia di imprese legate a questa attività e oltre trecento istituzioni. La cosa difficile è sviluppare tutto ciò che può servire: mappe, immagini, video, guide o anche contenuti social. Poi ci sono anche le strutture e non solo quelle ricettive come ad esempio: piste ciclabili, stazioni di ricarica per e-bike o per il lavaggio bici.

Come si fa conoscere una località cicloturistica?

Ci sono tante fiere mondiali nelle quali è importante esserci. Il turismo, in generale, è una parte importante dell’economia di molti Paesi ed è fondamentale riuscire a svilupparlo e la cosa migliore è farlo in maniera sostenibile. Da questo punto di vista la bici e lo sport sono due grandi motori.

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