Fare della sostenibilità uno stile di vita. Non significa vendere l’auto e usare soltanto le candele per illuminare la stanza, ma soprattutto adottare comportamenti virtuosi nei confronti dell’ambiente. Chi va in bicicletta dovrebbe averlo ben chiaro. Invece spesso capita di vedere qualcuno che, mangiata la barretta, getta la stagnola sul ciglio della strada. O quello che cambia la camera d’aria e lascia la vecchia a penzolare su di una recinzione. A queste tematiche Giancarlo Brocci, ideatore del progetto L’Eroica, è sempre stato sensibile. Fu lui, ben prima che l’UCI lo rendesse obbligatorio, a prevedere delle zone in cui i corridori potessero buttare i loro rifiuti.
Attenzione all’ambiente
Andando avanti con gli anni, le manifestazioni che si svolgono sulle strade bianche di Toscana si sono date al riguardo una regola ben precisa. Per fare il punto sulla situazione, ecco le parole di Alessandra Ortenzi che si occupa proprio delle tematiche ambientali.
«Nel portare avanti il progetto de L’Eroica – spiega – abbiamo affrontato consapevolmente tutto quello che in qualche modo ha a che fare con il tema dell’ambiente. Abbiamo cercato di valorizzare i temi, mettendoli in evidenza proprio in virtù del grande insegnamento che proviene dal pedalare, dal vivere le strade bianche sulla sella di una bicicletta. Da un paio d’anni abbiamo un progetto che si chiama Eroica per l’Ambiente, che si riassume cinque punti fondamentali. Lo si trova già pubblicato come pagina all’interno del Festival di Eroica Montalcino. E’ il nostro legame con il Ministero dell’Ambiente, con il quale collaboro come consulente in un progetto di consapevolezza ambientale».
Raccolta differenziata
Il primo punto riguarda la raccolta differenziata durante le varie prove. I partecipanti e gli accompagnatori vengono avvertiti di avere rispetto per l’ambiente, quindi di prestare attenzione anche al conferimento dei rifiuti.
«Questo – spiega Alessandra – avviene sia nei 17 Comuni attraversati dall’Eroica sia nei ristori. Ci permette anche di trasmettere cultura e consapevolezza ambientale e di formare le persone che sono nei nostri ristori. Si parte da questo e si arriva al secondo punto, che riguarda l’utilizzo di materiali speciali per confezionare il dorsale. Lo fa Roy Rogers con tessuto riciclato. Sono jeans, gli scarti del jeans o comunque jeans di vecchie forniture che vengono riutilizzati. E il numero viene impresso con inchiostro ecologico».
Adotta un chilometro
Il terzo punto del progetto è un’iniziativa già attiva da qualche anno ed ha un nome suggestivo che fa capire già qualcosa: “Adotta un chilometro”. Da quest’anno l’iniziativa incassa il sostegno del Consorzio Terre Cablate, nato a Siena con l’obiettivo di dotare tutta la Provincia di una rete a banda larga in fibra ottica, sulla quale erogare servizi di interesse per le istituzioni, le imprese e i cittadini.
«Terre Cablate – spiega ancora Alessandra – ha fatto suo questo progetto e affiancherà i 17 Comuni dell’Eroica, in modo tale che gli abitanti del Comune e i ciclisti che visiteranno il Comune saranno in grado di adottare il proprio chilometro e tenerlo pulito. Così da una parte, si forma il ciclista sul non buttare la carta in terra, tenersi tutto nella tasca e non disperdere i rifiuti nell’ambiente, ma ricorrere alla raccolta differenziata. Dall’altra bisogna anche dare una mano nel ripulire il luogo dove passa il gruppo dei ciclisti e quindi tutelare e allungare la vita delle strade bianche».
Le vie dei Parchi
Il quarto punto è un’attivazione fatta quest’anno con l’UCI Climate Action Charter. L’Unione Ciclistica Internazionale ha voluto riunire le organizzazioni internazionali che si occupano di ciclismo affinché questo sport sia di esempio per la tutela ambientale.
«L’impegno di Eroica insieme alle altre manifestazioni che aderiscono all’iniziativa dell’UCI – prosegue Alessandra – è proprio quello di formare il ciclista ad avere rispetto per l’ambiente. E poi c’è l’ultimo punto che coinvolge il Ministero dell’Ambiente, che ci affianca dall’anno scorso ed è stato con noi in occasione della visita al Parlamento Europeo, per la quale ringraziamo Roberts Zile. Il ministro Gilberto Picchetto Fratin ci ha affiancato nella volontà di tutelare il patrimonio delle strade bianche, non solo in tutta Italia ma anche nel resto d’Europa. Con questo obiettivo e con il supporto del Ministero, è stato avviato uno studio per mappare tutte le strade già esistenti.
«Quindi i percorsi che fanno parte di ciclovie già messe a regime e al contempo mappare le strade rurali e dimenticate, che consentono di raggiungere i 24 Parchi Nazionali e i quattro Parchi Minerali. Sono 28 tappe che idealmente stiamo cominciando a unire punto per punto, immaginando che il cicloturista di domani utilizzi la bicicletta d’epoca, che riassume in sé proprio il tema dell’economia circolare, o comunque una mobilità dolce per visitare luoghi in cui la natura ancora resiste all’invasione dell’uomo e dei motori».