Dove acquistate il vostro giornale? E dove lo compravate 10-15 anni fa? Provate a pensarci: è molto probabile che quella vecchia edicola, legata anche a tanti ricordi, non ci sia neanche più, o sia rimasta in piedi come relitto di un passato sulla via del dimenticatoio. Non siamo qui per analizzare le cause dell’annosa crisi dell’editoria anche se ci sono interi quartieri di grandi città, come pure intere cittadine che non hanno più una rivendita di carta stampata. Qui il tema è l’edicola vera e propria, dell’uso che se ne fa.
In Abruzzo, precisamente a Lanciano, si è pensato a un utilizzo piuttosto originale. Il 14 settembre infatti l’edicola di Piazza Dellarciprete è stata inaugurata nella sua nuova funzione: quella di punto d’informazione e di confronto. E’ inserita nel contesto di “Binaria”, il progetto teso a riqualificare i vecchi binari della ferrovia come itinerari ciclabili utili a collegare la costa con l’interno. Uno spazio di aggregazione, aperto e accessibile a tutti, ma non come un generico punto d’informazione turistica come accade anche in altre realtà in giro per l’Italia, quanto proprio a uso e consumo dei cicloturisti.

Il recupero della ex ferrovia Sangritana
Il recupero dell’edicola è un altro passo del più ampio lavoro di rigenerazione dell’ex tracciato storico della Sangritana, vero nocciolo di tutta l’iniziativa. La mano che è alla base di tutto il progetto è quella del consigliere regionale delegato a urbanistica, territorio, rifiuti, energia e demanio marittimo Nicola Campitelli.
«L’edicola è un punto di riferimento dello stato di avanzamento dei lavori e del progetto della pista ciclopedonale. Lì pubblicheremo mano a mano quello che avviene ed è legato alla ciclopedonale, che parte da San Vito e arriva fino a Castelfrentano passando per Rocca San Giovanni, Treglio e ovviamente Lanciano. L’edicola è posta proprio di fronte alla vecchia stazione ferroviaria della Sangritana, stazione storica che è uno spazio aperto al pubblico. Oltre alle informazioni sui lavori, le persone possono venire, promuovere idee, fare proposte sulla pista ciclabile, sul turismo. E’ un punto di riferimento per tutti i cittadini».
La ciclovia è un work in progress, quanto dovrebbe essere lunga e a che punto è?
Intanto è stata pubblicata la gara d’appalto che si concluderà entro ottobre. La Commissione individuerà quindi la ditta che dovrebbe realizzare questo intervento, quindi penso che a novembre ci sarà l’inizio dei lavori che sono preventivati su 360 giorni lavorativi consecutivi. E’ una pista ciclopedonale lunga 23 chilometri.
Da dove parte questo progetto?
Tutto è iniziato con un “no” da parte del Ministero della Transizione Ecologica. Questi fondi io non li ho presi dai capitoli dedicati alle piste ciclabili, ma da quelli che giacevano nelle casse del Ministero oggi dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Portai questo progetto legato alla mobilità sostenibile che partendo dalla costa con un modello a pettine, entra verso le aree interne recuperando gli ex tracciati ferroviari, recuperando i percorsi lungo i fiumi. Binaria è uno dei tanti progetti che dalla costa vanno verso le aree interne e si ricollega alla Via Verde della Costa dei Trabocchi, dove qualche anno fa ci fu la grande partenza del Giro d’Italia.
La risposta fu quindi negativa?
Mi dissero che non potevano finanziare piste ciclabili con questi fondi perché sono per l’abbattimento del CO2. Quindi io feci presente che proprio l’utilizzo delle biciclette in luogo delle auto consente l’abbattimento delle emissioni. Ma per convincere l’organo ci ho messo circa tre anni… Alla fine mi hanno finanziato 10 milioni di euro che erano fondi già destinati alla Regione Abruzzo per l’abbattimento delle emissioni. A questi come Regione abbiamo aggiunto altri 5 milioni. E adesso stiamo finanziando diverse piste ciclabili, impiegando 7 milioni e mezzo.
Quanto conta in tutto questo progetto, l’idea di Binaria?
E’ un’opera importante per noi perché non è una semplice pista ciclabile, ma un’architettura ambientale intorno alla quale ruotano gli interessi di un’intera collettività. Noi stiamo collegando due mondi, quello della costa, che ormai è diventata una realtà turistica economica importante per la Regione Abruzzo, ancora di più dopo il Giro d’Italia, dove sono venuti tanti turisti anche dall’estero, con le aree interne, le nostre bellezze culturali, artistiche, architettoniche, religiose. Stiamo cercando di creare un’occasione importante per il nostro territorio, un’occasione di lavoro e sviluppo.
E’ un progetto che ha basi anche più ampie, quindi…
Certamente, perché questa ciclabile potrebbe ricollegarsi in futuro a Piane d’Archi, lì si creerebbe un hub dove in sostanza da una parte puoi prendere il treno e andare di nuovo verso Fossacesia, quindi la costa, e dall’altra parte verso Castel di Sangro, dove c’è un cantiere da 200 milioni di euro che Anas sta facendo per arrivare in modo più veloce verso Napoli.
Tornando un attimo al discorso dell’edicola, gli avventori troveranno persone dentro a gestirla?
Sì, la gestione è affidata a TUA, la società di trasporti abruzzese. Ci saranno degli orari di apertura e di chiusura, quindi come un ufficio pubblico per intenderci.