Nella terra dei motori, la bicicletta rappresenta l’eccezione in grado di portare alla scoperta del territorio in modo green e rivolto al benessere fisico. Misano con le sue iniziative incentrate ad accogliere la bicicletta in tutte le sue discipline è un esempio di come le due ruote possano essere uno sport trainante. Il tutto avvalorato dalla presenza del Misano World Circuit che a settembre ospiterà l’Italian Bike Festival con marchi e brand del panorama internazionale.
EcoVie, piste ciclabili e strutture sono le fondamenta di un territorio che parte dalla Riviera di Rimini e si addentra nell’affascinante Valle del Conca. Un panorama totalmente bike friendly, che collega mare e colline in pochi chilometri, fruibile dalle famiglie fino ai ciclisti più esigenti. Strade e infrastrutture a misura di bici in grado di far assaporare le specialità gastronomiche e le bellezze paesaggistiche di un luogo unico come quello romagnolo. Andiamo alla scoperta di tutto ciò con Alberto Gerini, Responsabile dell’Ufficio Tecnico Lavori Pubblici del Comune di Misano Adriatico.
Il Comune per la bici
Dietro ad un territorio amico della bici, c’è sempre un impegno invisibile che in molti casi viene dato per scontato. Nella città di Misano, il Comune ha dichiarato e dimostrato la sua volontà di mettersi in gioco con iniziative rivolte alle due ruote.
«In questi anni – dice Gerini – stiamo puntando molto a renderla una città il più possibile bike friendly. E’ un territorio ancora non troppo urbanizzato. Ci sono molti spazi verdi, molte possibilità per realizzare infrastrutture tra le varie frazioni e integrarle con quella che è la bici. E’ una città che ha una doppia faccia, estate e inverno, come tutte le città della Riviera. La zona mare da noi è poco abitata nei mesi più freddi, abbiamo nove frazioni nell’entroterra un po’ più abitate.
«Lavoriamo per un doppio utilizzo – spiega – sia per il turismo, sia per l’utilizzo quotidiano. Per quanto riguarda l’uso della bicicletta, qui a Misano abbiamo spinto parecchio negli ultimi anni. Diversi chilometri di piste ciclabili, percorribili in tutte le modalità sostenibili. A partire da quelle che ti permette di fare il codice della strada con tracciatura, le piste ciclabili vere e proprie in separata sede, infine i percorsi naturalistici nell’entroterra, nella zona del Conca».
Piste ciclabili ed EcoVie
Bici e macchine. Due mezzi che spesso si sono trovati a confronto senza un’armonia che invogliasse i ciclisti a utilizzare le due ruote per praticare turismo. Misano ha incentrato gran parte dei progetti per la realizzazione di ciclabili e creazione di EcoVie.
«Il prossimo anno – comunica Gerini – concluderemo il progetto che ci consentirà di avere una pista ciclabile in Riviera che partirà dal confine con Riccione fino a Cattolica, integrandosi poi con la Ciclabile Adriatica. Quando è possibile cerchiamo sempre di intervenire a livello strutturale per fare queste connessioni. A volte capita di fare una bella pista ciclabile che poi “muore” in una strada provinciale. Si crea così un punto pericoloso anziché migliorare l’esperienza del ciclista.
«Ci siamo inventati – continua – il brand delle EcoVie, paragonabile al concetto di Bicipolitana a Pesaro piuttosto che a Rimini. Noi abbiamo deciso di chiamarle EcoVie perché sono vie ecologiche che si possono percorrere a piedi o con la bici.
«In particolare – racconta Gerini – ne abbiamo tre. L’EcoVia del Mare che costeggia la costa, direttamente immersa nella Riviera. Poi abbiamo l’EcoVia del Conca, un percorso naturalistico che parte dal mare, da Portoverde e va lungofiume verso l’entroterra di Morciano e la Valle del Conca. Infine abbiamo l’EcoVia delle Colline, un percorso un po’ più avventuroso. Adatto alle Mtb e gravel, un itinerario che si addentra nelle colline, con una lunghezza di circa 25 chilometri, che va e torna dal mare. Per riassumere, c’è un territorio che ha una vocazione adatta per la bicicletta, con le infrastrutture che stanno nascendo per favorirne l’utilizzo».
Il circuito e l’IBF
Il cuore pulsante e l’anima che ha portato Misano ad essere conosciuto in tutto il mondo è il circuito di Misano intitolato a Marco Simoncelli. Sedici curve che ogni anno ospitano tra le competizioni più famose al mondo, come per esempio la MotoGP. Da qualche anno però l’asfalto gommato e i cordoli hanno abbracciato anche le due ruote senza motore, con eventi e manifestazioni.
«Da diverso tempo – spiega Gerini – stiamo cercando di mettere in piedi delle iniziative. L’anno scorso con la prima Gran Fondo che partiva dal circuito, per poi addentrarsi nella Panoramica, Gabicce, la Valle del Conca, il Castello del Montefeltro. Il tutto con partenza e arrivo al circuito. Grazie a queste iniziative a settembre ci sarà l’Italian Bike Festival che sarà la ciliegina sulla torta di una dedizione alla bicicletta da parte nostra.
«All’interno del Bike Festival – dice – ci sarà la nuova edizione della Gran Fondo che quest’anno si chiamerà La Gialla, prendendo il testimone della seconda edizione per quella che è stata la prima Misano Bike».
Alla scoperta del territorio
Misano non è solo mare e circuito, ma anche entroterra. «Misano è la porta di una valle – dice Gerini – che è lunga 50 chilometri. La Valconca parte da Misano e arriva al Cippo della Carpegna. Il fiume Conca nasce proprio dal Cippo di Pantani. Siamo in un territorio che trasuda la filosofia della bicicletta. Da qui si può andare a Urbino, a San Marino. E’ una zona che si dirama in tutte le direzioni, come se fossero i rami di un albero che lambiscono tutto il nostro territorio e portano linfa vitale a tutti i suoi itinerari e direzioni.
«E’ un territorio – fa notare – pronto ad ospitare ogni tipo di mezzo: gravel, Mtb, bici da corsa, elettrico e bikepacking. Il tutto agevolato dalle piste ciclabili e dalle EcoVie. Tutte arrivano a toccare il circuito che si trova in una posizione centrale e fruibile».
Pronti ad accogliere
Un territorio che vuole essere ricettivo nei confronti dei ciclisti deve essere altrettanto in grado di fornire servizi che ne agevolino la permanenza e il soggiorno. Misano sta lavorando anche su questo aspetto.
«Stiamo crescendo – conclude Gerini – e lo stiamo facendo in modo costante e questa forse è la cosa più importante. Si può affermare che a livello pubblico ci sia stata una lungimiranza che ha anticipato la risposta del privato. Però è anche vero che il pubblico deve sempre mettere in condizione al privato di arrivare e quindi non se ne deve fare un merito o un demerito.
«Si sta creando in questi ultimi anni e dai prossimi lo sarà ancora di più, una sinergia tra le strutture e il Comune che valorizzerà ancora di più il nostro territorio amico della bici. Anche le iniziative stanno iniziando a nascere, infatti all’interno del circuito è presente un negozio di bici che fa il servizio di noleggio da cui partono anche le guide che portano alla scoperta del territorio. Tutte le cose che stiamo mettendo in piedi, come l’IBF, ci servono per andare in questa direzione, per un turismo più ambientale, legato allo sport e alla natura».