Provare a identificare Orobikeando 2.0 attraverso una semplice definizione non è semplice. Anche nel periodo delle ferie agostane, sono tali e tante le iniziative legate al progetto che si capisce bene come sia un perenne “work in progress”, che ha nel territorio bergamasco il suo palcoscenico, ma che si differenzia anche per pochi chilometri proponendo comunque sempre idee diverse legate comunque all’utilizzo più congruo della bici.
Si riprende un’antica via
Il progetto nasce attraverso l’impegno dei GAL (Gruppi d’Azione Locale) della Bergamasca, più specificamente del territorio che da Bergamo si estende verso le Alpi Orobie, arrivando in Valtellina e risalendo il corso dell’Adda arriva fino all’Engadina svizzera. Un’area che unisce le province di Bergamo e Sondrio e che ricalca il percorso della Via Priula, che nel Medioevo era percorsa principalmente dai mercanti veneziani per raggiungere la Svizzera oltrepassando le Alpi.
A raccontare tutto quel che concerne Orobikeando 2.0, facendo trasparire l’entusiasmo per un’idea che può dare molto al territorio in sede di sviluppo è il vicepresidente del Gal Val Brembana Silvano Gherardi: «Il progetto è condiviso con la Valtellina per promuovere il territorio attraverso le sue ricchezze naturali, i suoi prodotti. Pedalare nelle valli che sono ai piedi delle Alpi, godersi laghi, vette, sentieri, boschi significa anche saper apprezzare i prodotti locali e dare modo a chi lavora in quel settore di acquisire maggior mercato. Io dico sempre che il nostro deve essere un viaggio, in bici, non solo nella natura ma anche nel gusto, nell’olfatto, sfruttando tutti i sensi».
Mobilità sostenibile e accessibilità
Il lavoro svolto, in soli 4 anni di esistenza di Orobikeando 2.0, è stato tanto ed è racchiuso in due concetti specifici, mobilità sostenibile e accessibilità. «Sono parole non fini a se stesse – riprende Gherardi – Noi dobbiamo tornare ad apprezzare la mobilità lenta, perché è quella che ci consente di apprezzare ciò che ci circonda. Per questo parlando di bici la uniamo sempre a quel che viene dalla terra, dai nostri territori. Se parliamo di Val Brembana, ad esempio, non possiamo dimenticare gli alpeggi da cui scaturiscono formaggi famosi nel mondo. La scoperta del territorio in bici può e deve servire anche per apprezzare quel che esso sa produrre».
Il progetto è naturalmente legato alla bici, come testimoniato dal nome. I GAL coinvolti collaborano con il fine ultimo di ricollegare e riqualificare tutti i tratti ciclabili delle Alpi Orobie per farne una rete connessa all’Eurovelo 15: «Partendo da Bergamo si va per la Val Brembana, il Passo San Marco poi la lunga discesa che porta a Sondrio fino all’approdo in Svizzera. Era il percorso dell’antichità, noi abbiamo la possibilità di riattualizzarlo proprio in base alle esigenze del tempo, fornendo un servizio che abbia la tutela dell’ambiente come obiettivo oltre a quanto detto prima. Stiamo sviluppando proprio in queste settimane studi di fattibilità comprensivi della mappatura delle piste, i servizi ad esse connessi, gli studi per la sicurezza e l’accessibilità.
L’iniziativa del 26 agosto
«Proprio su quest’ultimo punto bisogna mettere l’accento: noi vogliamo che tutto il territorio sia fruibile da chiunque, togliendo quindi ogni tipo di barriera architettonica. Il prossimo 26 agosto a Lenna, ad esempio, uno dei tanti corsi che organizziamo durante l’anno sarà dedicato specificamente all’utilizzo di tandem per un turismo accessibile, mettendo a disposizione 4 tandem per persone con disabilità, effettuando una pedalata lungo la ciclabile della Valle Brembana con l’Associazione PedalAbile e chiudendo con una degustazione di prodotti tipici. Questa iniziativa racchiude un po’ tutti i significati di Orobikeando 2.0 e vogliamo fortemente proseguire su questa strada».
Le iniziative in programma non si fermano a questo: «E’ fondamentale per noi avere il supporto delle istituzioni: lo sviluppo ottimale dell’attività cicloturistica come la intendiamo noi non può che avere una base dall’aeroporto di Orio al Serio, vera base di partenza per tantissimi che vengono con la loro bici da tutto il mondo per conoscere la nostra realtà. E’ intenzione delle due province interessate, Bergamo e Sondrio, finanziare tutte quelle opere di riammodernamento e ristrutturazione considerando anche che non parliamo di autostrade, sono interventi che richiedono una spesa abbastanza modica, soprattutto in relazione ai risultati che possono dare».
Il punto di partenza
In questo senso è inteso il lavoro dei singoli GAL, come quello della Val Seriana che recentemente ad Albino ha realizzato un progetto d’inclusività che interessava la ciclabile locale valorizzando percorso accessibili a tutti, come quello che attraversa il parco paleontologico di Cene e la valle del Lujo. «E’ un lavoro che abbraccia tutto l’anno – riprende Gherardi – teso non solo alla riqualificazione del territorio e dei tratti di piste ciclabili, ma anche all’educazione presso i giovani, che sono il nostro domani, per utilizzarla la meglio e farne qualcosa di attrattivo. Per noi ogni giorno, ogni traguardo raggiunto sono semplicemente un punto di partenza».