Quante volte guardando una gara di ciclismo si nota che gli atleti indossano i capi intimi sotto la maglia a maniche corte anche quando le temperature sono elevate? La scelta di inserire uno strato intermedio tra la pelle e la maglia non è casuale ma serve per avere un supporto tecnico migliore e aiuta a sopportare meglio il calore. La maglia intima non è solamente un dogma dei mesi freddi ma anche di quelli estivi. Serve a isolare dall’esterno e dal freddo, ma allo stesso tempo aiuta la pelle a respirare.
«L’intimo – ci spiega Stefano Devicenzi, Sponsorship Manager di Santini – ha una sua importanza anche nella stagione calda. Infatti i capi intimi esistono di diverse “grammature” ovvero pesi. Esistono prodotti pesanti che hanno lo scopo di proteggere dal freddo e capi leggeri, con l’obiettivo di allontanare lo strato superficiale che è la maglia estiva».
Regolare la temperatura
Indossare un capo intimo garantisce all’utente di avere un prodotto in grado di dare un supporto fondamentale in determinate situazioni. Pedalare fa aumentare la nostra temperatura corporea e per abbassarla il corpo produce sudore, avere un capo in grado di assorbirlo e in poco tempo farlo evaporare è importante.
«La fortuna dei tessuti tecnici – racconta Stefano Devicenzi – è proprio questa: avere delle trame che permettono loro di assorbire il sudore e l’umidità e dissiparli. Di conseguenza il range nel quale si posiziona una maglia intima è molto ampio, non esistono solamente i prodotti pensati per l’inverno».
Qual è la caratteristica fondamentale che un capo estivo deve avere?
E’ importante che il tessuto con il quale è realizzato abbia delle capacità tecniche che siano in grado di trasferire il sudore dalla pelle agli strati più esterni. In inverno a questo si aggiunge la necessità di essere protetti dal freddo.
Di quali tessuti stiamo parlando?
Ce ne sono tanti. Noi a catalogo abbiamo almeno tre o quattro maglie intime per l’inverno e altrettante per l’estate. Andiamo da quelle più pesanti realizzati con un tessuto chiamato Alpha, ma abbiamo anche prodotti che alla base hanno la lana merino che è particolarmente indicata quando fa molto freddo. Poi ci sono materiale più leggeri come il Polartec o Primaloft.
Il principio di dissipazione del calore è lo stesso?
Sì. Fondamentalmente in Santini realizziamo la maggior parte dei capi intimi con una costruzione “a coste”. Per intenderci il prodotto non è totalmente a contatto con il corpo dell’utente ma si creano degli spazi in cui circola l’aria. Se si dovesse tagliare in sezione si vedrebbe un disegno ondulato, così si creano tante piccole “camere d’aria”.
Come mai?
Se tutto fosse a contatto con la pelle l’aria passerebbe in maniera uguale ovunque e non si avrebbe l’effetto traspirante. Con questa costruzione i punti a contatto con la pelle assorbono l’umidità, mentre i punti in cui si creano queste “camere d’aria” sono quelli che agevolano l’asciugatura. Anche perché la maglia tradizionale con la quale si esce a pedalare non ha questa costruzione. Per questo si vedono i corridori utilizzare l’intimo anche durante gare molto calde, paradossalmente la scelta del giusto capo permette di dissipare meglio il calore.
In che modo si sceglie l’intimo corretto?
Sul sito nella parte di descrizione dei prodotti l’utente trova il range di temperatura consigliato per l’utilizzo. Una cosa semplice ma che rende estremamente facile la scelta del capo.