Dal 19 al 21 di settembre scorso le Marche e Porto Recanati si sono trasformati nell’ombelico del mondo ciclistico grazie alla quinta edizione della 5Mila Marche. Un evento capace di unire sport, turismo, divertimento e convivialità per tre giorni tutti da vivere e ricordare. La bici sta diventando sempre più il mezzo attraverso il quale vivere esperienze capaci di legarti e farti assaporare e vivere un territorio fino in fondo. La fatica, i paesaggi, la condivisione di momenti unici e poi la festa finale. Un percorso di emozioni all’interno di eventi sempre più a 360 gradi. Non si tratta solamente di pedalare, ma di creare un’atmosfera unica ogni volta. La cosa bella è che ogni evento ha poi la sua sfumatura.
«La 5Mila Marche ha saputo regalare tre giorni di evento – racconta il suo patron Andrea Tonti – dove si sono susseguiti spettacoli, attività, balli e musica. A Porto Recanati e dintorni ci siamo goduti l’ultimo fine settimana d’estate in tutto il suo splendore. Il territorio delle Marche è ormai un brand riconosciuto a livello nazionale e internazionale».
Gli “occhi” della bici
Esplorare, scoprire, viaggiare, sperimentare, vivere e apprezzare: la bicicletta ormai è diventata una fedele compagna quando si tratta di girare per il mondo e scovare le sue bellezze. La fatica è un contorno che ci porta a vedere e scoprire quanto di bello c’è.
«Non si tratta più di organizzare una gara o un evento – spiega ancora Andrea Tonti – ma di realizzare una manifestazione che sia in grado di unire turismo e sport. Il fine principale deve essere quello di scoprire le bellezze paesaggistiche, culturali, naturali ed enogastronomiche. Tutto ovviamente a ritmo di pedalata».
In che modo avete organizzato tutte le attività?
Siamo partiti dal venerdì con l’inaugurazione del villaggio a Porto Recanati, con tante attività legate al mondo della bici con stand, accessori, abbigliamento e molto altro. Una giornata di divertimento che ha incluso tutti i curiosi e gli appassionati. Sabato e domenica, invece, si sono svolti i quattro eventi ciclistici e cicloturistici.
Partiamo dal sabato?
La 5Mila Marche si è aperta con la 5Mila Extreme: una prova endurance di 274 chilometri che ha visto ben 150 partecipanti. Si tratta di un evento iconico e allo stesso tempo molto impegnativo che però ogni ciclista può vivere a modo suo. C’è chi è spinto dalla sfida e dalla voglia di mettersi alla prova, mentre altri si sono goduti la giornata in maniera quasi cicloturistica.
Stiamo comunque parlando di un territorio legato profondamente al ciclismo e alla bici…
Vero, inoltre la zona di Porto Recanati e della Riviera del Conero sono posti unici per chi ama pedalare e fare sport. La cosa più importante in un evento come la 5Mila Marche è la location e noi da questo punto di vista siamo fortunati e bravi a sfruttare quello che di bello abbiamo intorno.
La 5Mila Extreme entra davvero nel cuore delle Marche.
Si parte del mare di Porto Recanati per attraversare decine di colline e nel giro di un centinaio di chilometri si sfiorano i Monti Sibillini e i loro impianti sciistici. Da questo punto di vista il nostro territorio è davvero unico perché in poco tempo si arriva dal mare fino alla montagna.
Come si trova l’equilibrio tra tutto questo?
Il filo conduttore devono essere il territorio e la voglia di mostrarlo e farlo vivere a tutti. Infatti sabato ci sono state anche altre due pedalate. La prima è quella gravel, aperta anche alle mountain bike, lunga una settantina di chilometri di cui cinquanta interamente sterrati. In quel caso il percorso è andato anche a toccare punti importanti dal punto di vista storico-culturale: una su tutte Recanati, che ha dato i natali a Giacomo Leopardi.
C’è stato spazio anche per le famiglie?
Nel pomeriggio di sabato abbiamo organizzato una ride dedicata ai più piccoli, interamente svolta sulle ciclabili intorno a Porto Recanati.
In che modo avete poi integrato la parte enogastronomica?
Attraverso i vari ristori lungo tutti i vari percorsi, abbiamo fatto trovare i vincisgrassi al Pasta Party finale e la domenica dopo la Gran Fondo c’era anche l’assaggio del nostro vino iconico: la Passerina. Inoltre non sono mancati gli affettati e il ciauscolo, oppure il classico panino con la porchetta. Al primo ristoro erano presenti anche dei musicisti locali muniti di fisarmonica, insomma ogni metro è stato un tuffo nella cultura di questi luoghi. Andare a un evento vuol dire anche conoscere e scoprire.