TENERIFE (Spagna) – I primi passi sul suolo dell’isola più grande dell’arcipelago delle Canarie ci danno l’impressione di camminare su qualcosa di vivo. Poco più di 2.000 chilometri quadrati e aree così diverse tra di loro danno a Tenerife un’aria misteriosa. Si tratta di un’isola vulcanica, probabilmente formata da un “punto caldo”. Ovvero il magma ha bucato la crosta terrestre, la quale muovendosi ha dato vita al disegno morfologico che ora possiamo ammirare. Di vulcani se ne contano più di trecento e i più giovani hanno qualche migliaio di anni. Come spesso accade quando il magma ribolle sotto la crosta terrestre la morfologia dell’isola è in costante mutamento e il suo aspetto cambia.


L’economia
A Tenerife i primi insediamenti risalgono a qualche centinaio di anni fa, i primi ad abitare l’isola sono stati i Guanci i quali hanno vissuto indisturbati per secoli. Gli spagnoli sono arrivati dopo, colonizzandola con tre guerre. Il turismo, le biciclette e la loro economia sono arrivati ancora dopo. Prima la gente che man mano si è insediata a Tenerife ha vissuto di agricoltura. Famose sono le piante di banane tipiche dell’isola, le quali hanno rappresentato la prima economia per diverso tempo. La grande quantità di acqua che la pianta richiede ha portato a una lavorazione complicata, per questo tanti agricoltori hanno deciso di passare alle piantagioni di mango, papaya e avocado. Anche se una delle principali economie a Tenerife è sempre stata la canna da zucchero.
Il ciclismo
Ora il turismo occupa una grande fetta dell’economia dell’isola, le sue particolarità climatiche e territoriali le permettono di ospitare diverse attività legate allo sport e alle vacanze in movimento. Tra le principali si sono sicuramente il trekking e la bici. L’alta stagione a Tenerife parte dai mesi di ottobre/novembre e arriva fino a maggio. Gli inverni miti e una temperatura sempre costante la rendono perfetta per chi preferisce scappare dal freddo continentale.
A farci da guide per il primo giorno alla scoperta di Tenerife ci sono Tommaso e Giovanni, due italiani che da ormai dieci anni hanno fondato Cycling Holidays Tenerife. «La crescita che la bici ha avuto nell’ultimo periodo – racconta Massimo Giovanzana – è stata impressionante. Ci sono turisti da ogni parte d’Europa che vengono qui per pedalare e scoprire un posto unico per caratteristiche geografiche e climatiche, in particolare durante l’inverno. Il Teide è la sfida e il sogno di tanti ma pedalare a Tenerife è bello ovunque e il nostro lavoro e farvelo scoprire».
Partiamo da sud
Chi ha visto passare tutto sotto i propri occhi, o per meglio dire crateri, è il Teide. Il principale vulcano dell’isola, chiamato anche montagna per la sua altitudine e clima: parliamo di 3.750 metri sul livello del mare. Un gigante panciuto e dalla testa stretta. Visto da lontano la sua aria imponente si mischia con un senso quasi di timidezza. E’ lui che rende Tenerife famosa per i ciclisti di tutto il mondo. Tuttavia, la sua altezza non favorisce solo l’allenamento, ma influenza il clima dell’isola intera. Nel nostro itinerario alla scoperta di Tenerife partiamo da sud, quello che viene definito il lato desertico.
«I primi insediamenti urbani – ci racconta Nayra Sánchez, la nostra guida – sono nati nella parte nord. Nella zona in cui ci troviamo noi le popolazioni locali non sono arrivate fino a un centinaio di anni fa. Infatti sono aree prettamente turistiche o comunque più moderne. Lo si nota anche dal fatto che nella parte della costa si hanno anche tante pale eoliche. Una delle strade su cui avete pedalato è nata con lo scopo di facilitare il lavoro di manutenzione di queste strutture».
Durante la prima giornata pedalando sulle strade di Tenerife tra Guimar e Granadilla de Abona siamo rimasti affascinati dal rosso delle rocce e dai panorami aridi. Più avanti, nella seconda parte di questo viaggio, avremo modo di vedere tutt’altri paesaggi, quasi sorprendenti se consideriamo che ai nostri occhi si aprirà una Tenerife completamente diversa.