Eddy Merckx, il ciclista più vincente di tutti i tempi, il “Cannibale” icona delle due ruote, compirà 80 anni il prossimo 17 giugno. Pochi giorni dopo, il 28 giugno, si potrà festeggiare con lui su una delle tante salite in cui ha sfoderato la sua classe: il Mont Ventoux (foto apertura). Il nome della pedalata? LaCannibale…
Ad organizzare questa festa è stato il suo amico, il dottor Toon Claes che è un chirurgo ortopedico (da poco più di un anno in pensione) attivo nella prestigiosa clinica belga di Herentals. Sotto i suoi ferri dove passati fior di campioni, da Tom Boonen a Greg Van Avermaet, fino ai fuoriclasse di oggi, Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert.
Abbiamo contattato proprio il dottor Claes per farci spiegare cosa sarà LaCannibale.

Dottor Claes, come è nata l’idea di festeggiare gli 80 anni di Eddy Merckx sul Mont Ventoux?
A Eddy è sempre piaciuto andare sul Mont Ventoux e per questo abbiamo festeggiato lì il suo 70° compleanno alla presenza dei suoi amici Jozef “Jos” De Schoenmaker, Jos Spruyt e Willy Vekemans. Così abbiamo pensato che sarebbe stato bello festeggiare anche il suo 80° compleanno sul Ventoux con la stessa compagnia. Partecipando a LaCannibale tutti potranno festeggiare con Eddy, dato che mi ha confermato la sua presenza.
Che atmosfera troveranno i partecipanti all’evento? Ci saranno classifiche o l’evento sarà non competitivo?
Fondamentalmente LaCannibale non è una vera e propria gara: non ci saranno classifiche ufficiali, cerimonie sul podio né premi, a parte qualche gadget-ricordo per tutti. In compenso ci sarà una partenza comune e i partecipanti riceveranno un chip per registrare il tempo. Quindi, chi vuole essere tra i migliori del gruppo, potrà provarci. Oltre all’aspetto sportivo, però, presteremo molta attenzione alla socialità: in alcune aree di rifornimento fermeremo i crono individuali e organizzeremo ogni 15 minuti una nuova partenza per favorire il raggruppamento senza che nessuno perda il proprio tempo. La sera, dopo l’evento, ci sarà una grande festa per tutti, con musica dal vivo. E tutto il gruppo indosserà la bella maglia da corsa dell’evento, inclusa nella quota di iscrizione (c’è tempo per iscriversi fino al 15 giugno, ndr)
Per quanto riguarda la bici (ci sarà spazio anche per runner ed hand-bike, ndr), verranno resi disponibili ben sei percorsi. Come mai questa ampia scelta di possibilità?
Vogliamo aprire il Mont Ventoux a tutti i tipi di ciclisti, non solo ai più esperti, ma anche ai principianti. Si potrà quindi scegliere tra la singola salita da Malaucene (45 km) o Sault (50 km) e le diverse distanze di 90, 150, 190 o 220 km. Alla fine tutti diventeranno… Cannibali.
Data la sua amicizia con Eddy Merckx, ha un aneddoto divertente o a cui è particolarmente affezionato?
Mi viene in mente che nel 2008 abbiamo scritto insieme un libro molto popolare per i ciclisti alle prime armi. Lo abbiamo scritto sia in lingua olandese (titolo “Fietspassie”) che in lingua francese (dal titolo “Passion du vélo”). Ebbene, l’editore ce ne chiede il rifacimento di una nuova versione, ma non ne abbiamo mai il tempo…
Partecipando a LaCannibale si contribuirà anche ad una raccolta fondi per To Walk Again. Questa scelta è dovuta alla sua carriera di chirurgo ortopedico?
Sì, sono presidente della To Walk Again da 20 anni e vogliamo aiutare le persone paralizzate (sia bambini che adulti) offrendo loro la possibilità di cimentarsi in diversi tipi di attività sportive, comprese alcune estreme come lo sci, le immersioni, la vela… Siamo il più grande centro al mondo che utilizza esoscheletri per persone paralizzate, ma tutte le nostre attività costano molto. Speriamo che LaCannibale possa contribuire in modo significativo. E speriamo anche che vengano molti ciclisti italiani!
In conclusione, abbiamo approfittato della disponibilità del Dott. Claes per farci giungere una dichiarazione dell’illustre festeggiato. Ecco, allora, cos’è il Ventoux per Eddy Merckx:
«Non appena ci si avvicinava al Mont Ventoux durante il Tour de France – ricorda il Cannibale – il gruppo diventava sempre molto silenzioso perché tutti sapevano cosa li aspettava. Il rispetto per quella montagna era enorme. E fino ad oggi tutto questo non è cambiato… Essere festeggiato sul Mont Ventoux mi ricorda quei tempi meravigliosi e non vedo l’ora di esserci!».