La “Menzione Speciale Stampa e Comunicazione” che la Ciclovia Bar to Bar ha ottenuto agli Oscar del Cicloturismo sancisce un salto di qualità per tutto il territorio di Langhe Monferrato e Roero. Perché le radici della ciclovia affondano nel tempo e prendono spunto per certi versi da un mondo parallelo ma diverso. Quello delle ultramaratone podistiche, considerando che l’Ecomaratona del Barbaresco è nata 15 anni fa e da lei si è sviluppato anche il Trail Barbaresco-Barolo.
Perché niente come l’attività all’aria aperta può celebrare queste terre dove il vino permea la cultura, la società, la natura. Il vino da queste parti è ragione di vita, lo è sempre stato e ha permesso a queste terre di farsi conoscere nel mondo. Ma il vino può e deve essere anche un motivo di riflessione, di visita, di godimento puro all’interno del territorio e la ciclovia è lo strumento giusto per apprezzarlo appieno.
Apertura a nuove tendenze della mobilità
La Ciclovia Bar to Bar è un tracciato ad anello, di 124 km diviso in 7 tappe che ha il suo epicentro ad Alba e si sviluppa attraverso i luoghi più iconici di una terra che non a caso è Patrimonio dell’Unesco. Un tracciato adatto anche al trekking o alla mountain bike, altro strumento che qui ha trovato casa anche agonisticamente parlando. Il percorso (che naturalmente può essere fatto anche a ritroso) parte da Barbaresco verso Neive e Treiso per poi inoltrarsi nell’Alta Langa e scendere in Valle Belbo. Il Passo della Bossola è una delle poche asperità di un tracciato percorribile comunque da tutti. Si rientra sulla dorsale principale delle Langhe verso la Valle Tanaro e poi si va verso Serravalle e Monforte, da cui Novello e Barolo.
E’ interessante la motivazione data al premio: un territorio che tramite la ciclovia si apre a nuove tendenze della mobilità, esaltandosi grazie ai nuovi strumenti tecnologici come le bici a pedalata assistita, offrendo a tutti i cicloturisti inimitabili ricompense paesaggistiche, tra gusti e profumi tipici delle uve locali.
L’eredità e il ricordo del Giro 2014
«I giornalisti hanno colto l’essenza di questo progetto attivo ormai da poco meno di un decennio – spiega Marco Gabusi, Assessore Trasporti e Infrastrutture, Opere Pubbliche e Protezione Civile della Regione Piemonte – Ma noi abbiamo iniziato a promuovere queste terre attraverso lo sport già molto prima, proprio attraverso la corsa podistica che ha diffuso la fama del nostro territorio a livello internazionale. Poi è arrivato il Giro d’Italia, la cronometro del 2014 è rimasta una pagina indelebile nella memoria per tutti noi che l’abbiamo vissuta. La ciclovia è un passo ulteriore, un nuovo modello di sviluppo e promozione».
Gabusi sottolinea come la bici a pedalata assistita abbia dato un nuovo impulso: «E’ innegabile, grazie alle e-bike anche chi non è allenato, chi farebbe un po’ fatica lungo le nostre colline può affrontare questi percorsi e godere della sua bellezza. Fare un’esperienza unica, toccando borghi rimasti incastonati nel tempo e apprezzando i profumi di vigneti dalla bellezza incomparabile. Bisogna considerare d’altronde che il percorso non è semplicissimo, le colline hanno pendenze che arrivano al 7-8 per cento ma che richiedono sforzi prolungati. Per questo le E-bike sono fondamentali e la loro esplosione ha favorito anche l’aumento di presenze sul territorio».
Si entra nell’alta stagione
Già, le presenze. E’ innegabile che il cicloturismo da queste parti sia un fenomeno in rapida espansione e il territorio si sta adeguando con piacere, conscio della sua portata innanzitutto economica: «Non ho dati alla mano per dare cifre, ma posso fare un semplice esempio: sabato pomeriggio, passando per Barolo, in un minuto ho visto almeno 40 persone pedalare sulla ciclovia, il che significa che in queste ore è presa d’assalto e la ricettività delle strutture logistiche, quasi tutte sold out in questo periodo quando ancora non siamo nell’alta stagione, dice tutto».
Gabusi sottolinea un altro aspetto importante legato alla Ciclovia Bar to Bar: i servizi a disposizione. «Noi abbiamo spinto fortemente per adeguare la ciclovia alle esigenze dei cicloturisti, innanzitutto con una segnaletica abbondante e molto precisa per non renderla schiava degli strumenti tecnologici ma perché sia percorribile anche “alla vecchia maniera”. Inoltre ci siamo adoperati per diffondere lungo il suo percorso punti di ricarica per le bici a pedalata assistita. Ma devo dire che è il territorio stesso che ha risposto, che ha messo in campo molte risorse innanzitutto imprenditoriali, con tante strutture ricettive nate per l’occasione e altre, soprattutto gli agriturismi, che si sono adeguate».
Si pedala da aprile a novembre inoltrato
Il periodo migliore per affrontare la Ciclovia Bar to Bar? L’ideale è da aprile a novembre. «Sono i tempi dettati dal vino, dalla maturazione delle uve fino al periodo della vendemmia. Ma anche dal meteo che qui ha un’importanza tutta particolare. Quando capita una grandinata è una grande preoccupazione perché i raccolti sono l’essenza stessa di questo territorio e ogni occasione di maltempo è un pericolo, ma anche, nel caso della pioggia, una necessità. Si vive sempre in un sottile equilibrio e l’esperienza cicloturistica racconta anche questo».
La Ciclovia però non è ancora del tutto completata: «Abbiamo in progettazione nuovi tratti, in particolare quello da Alba a Canelli che in questo modo darà nuovi connotati al percorso toccando tutti i punti fondamentali della sua tradizione vitivinicola. Perché la forza di questo percorso è che sa offrire allo sguardo paesaggi simili ma sempre diversi».