| 11 Luglio 2024

Cuneo e la bici: un territorio in continua evoluzione

La gran fondo La Fausto Coppi, che si è svolta lo scorso 30 giugno, ha fatto vivere il territorio del cuneese e lo ha collocato nuovamente al centro del panorama ciclistico e cicloturistico. Una manifestazione che ha portato tanti appassionati su queste strade e ne ha fatto assaporare il profumo e la fatica, ma anche la bellezza dei panorami. Davide Lauro, uno dei fondatori di Officine Mattio, sponsor dell’evento e patron della gran fondo La Fausto Coppi, ci aiuta a scoprire questi luoghi che vivono tra mito e leggenda

«La nostra manifestazione – racconta Lauro – fa vivere ben cinque vallate: la Val Varaita, Valle Grana, Valle Stura, Valle Gesso e Val Maira. Una gran fondo, La Fausto Coppi, che è anche una via di sviluppo territoriale. Le strade ci portano nelle parti più elevate del territorio e ci permettono di scoprire panorami mozzafiato. Si instaura un profondo legame con la natura e con la cittadinanza visto che attraversa ben 25 comuni, tra cui quello di Cuneo. Da un lato è fantastico, mentre dall’altro denota una complessità organizzativa».

La gran fondo La Fausto Coppi parte da Cuneo, un centro abitato ben collegato e ricco di servizi comodi per i cicloturisti (foto Facebook)
La gran fondo La Fausto Coppi parte da Cuneo, un centro abitato ben collegato e ricco di servizi comodi per i cicloturisti (foto Facebook)

Dalla città alla montagna

La gran fondo La Fausto Coppi ha da sempre come base di partenza la città di Cuneo e le sue bellezze architettoniche. Il percorso, tuttavia, abbraccia diversi luoghi e salite tutte diverse tra di loro, uno delle più caratteristiche è il Colle Fauniera

«Ci sono anche la salita di Val Valmala, la Piatta Soprana e la Madonna del Colletto – continua Davide Lauro – ma quella più significativa rimane il Fauniera. I suoi 2.481 metri sono un unicum a livello nazionale ed europeo. Vi si può accedere da tre vallate e in cima non ci sono servizi: nessuna connessione telefonica, acqua ed elettricità. Ci si immerge totalmente nella natura e nel silenzio, godendosi anche la solitudine».

In pochi chilometri si passa dalla città alla montagna, arrampicandosi su strade strette e ricche di storia di ciclismo e non solo (foto Faceboook)
In pochi chilometri si passa dalla città alla montagna, arrampicandosi su strade strette e ricche di storia di ciclismo e non solo (foto Faceboook)
Il tutto non lontano da Cuneo.

Partenza e arrivo sono da Cuneo, e questo è un grande vantaggio in termini di servizi visto che i mezzi pubblici come il treno e autobus arrivano comodamente. Chiunque voglia pedalare nelle nostre zone non è detto che debba prendere l’auto, anzi. Per questo arrivano anche tanti partecipanti da parti del mondo tanto diverse. Quest’anno abbiamo avuto 35 nazionalità rappresentate tra cui Guatemala, Kenya, Etiopia, Australia e Brasile. 

Quanto è importante per voi far vivere il territorio anche al di fuori della manifestazione?

Direi fondamentale, la nostra è un’area con una vocazione notevole al cicloturismo raffinato. Non nel senso economico della cosa ma della qualità offerta a livello territoriale e paesaggistico. Ci stiamo muovendo anche per quanto riguarda i percorsi e la ricettività alberghiera.

In che modo?

La Fausto Coppi è uno dei principali propulsori di questa logica di turismo. Speriamo che lo sviluppo possa essere sostanziale perché le opportunità ci sono sia per i percorsi che per le strutture. Abbiamo tante salite, vallate e bellezze paesaggistiche. Non mancano nemmeno le alternative come quelle del ciclismo alpino, con la Via del Sale e la Ciclovia del Duca.

Si tratta di unire le forze

L’idea è quella di mettere insieme tutte le realtà istituzionali e non per creare una rete di percorsi con indicazioni per far muovere il cicloturista per tutto l’anno. Noi abbiamo la tecnica e la capacità per farlo e queste competenze siamo disposti a metterle in campo. 

Legame indissolubile

Officine Mattio ha legato il suo nome a quello della gran fondo La Fausto Coppi da qualche anno e ormai viaggiano su binari paralleli. Giovanni Monge Roffarello, CEO e founder di Officine Mattio, è l’uomo giusto per raccontarci il legame tra il marchio e il territorio del cuneese

«Vi basti sapere – racconta – che il territorio è presente nel nostro logo: Una “O” e una “M” si leggono chiaramente ma noi abbiamo voluto inserire anche il profilo del Monviso, montagna simbolo del cuneese. La gran fondo e Officine Mattio vogliono far scoprire il territorio attraverso la bici e le esperienze legate al ciclismo: cibo e vini si uniscono alla prova sfidante della gran fondo. E’ una cosa quasi naturale, che arriva di conseguenza.

«Nel tempo abbiamo voluto far vivere – conclude Givanni Monge Roffarello – i nostri luoghi anche al di fuori della singola manifestazione. E’ stata creata OM Eventi, un’agenzia che organizza tour guidati sulle strade de La Fausto Coppi. Questa settimana abbiamo ospitato dei russi e bielorussi, a breve arriveranno dei messicani. Le strade devono vivere anche durante il resto dell’anno e la mentalità sta prendendo piede. Un cliente l’altro giorno è entrato in azienda e mi ha detto: “Lo sai che ieri ho fatto La Fausto Coppi?” Vuol dire che qualcosa si sta muovendo».

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