| 18 Marzo 2024

Fausto Coppi: sul Colle della Fauniera a passo lento

«La scalata al Colle della Fauniera è purificatrice». Basta questa frase di Davide Lauro, patron della gran fondo Fausto Coppi per capire come viva e cosa pensi del “gioiello” della sua creatura. Da Cuneo a Cuneo, 177 chilometri di un viaggio che sa di buono. Buono come i sapori che incontra. Buono perché interseca valli che non sono state assalite dal turismo di massa o dal cemento.

«Il mio punto della Coppi? Il monumento a Marco Pantani. Ho vissuto la sua epopea e quando mi trovo di fronte a queste quattro tonnellate di marmo è un’emozione forte ogni volta».

È da qui che riprende dunque il nostro viaggio per delle più importanti prove amatoriali, dislocate lungo l’arco alpino. Dopo Stelvio-Santini e Maratona dles Dolomites è la volta della Fausto Coppi, in Piemonte.

Il monumento dedicato a Marco Pantani sul Colle della Fauniera. I dati della scalata: 22,3 km, pendenza media 8%, massima 14%
Il monumento dedicato a Marco Pantani sul Colle della Fauniera. I dati della scalata: 22,3 km, pendenza media 8%, massima 14%

Per la Fauniera

La filastrocca delle scalate della Fausto Coppi dice: Valmala, Piatta Soprana, Fauniera e Madonna del Colletto. Per un totale di 4.125 metri di dislivello

«Cosa c’è di bello secondo me? Avete citato il Fauniera una delle pochissime, se non l’unica, salita in Italia presente nelle granfondo che a 2.500 metri offre solo paesaggio e nient’altro. Solo i fischi delle marmotte. Niente alberghi, impianti di risalita, acqua, bancarelle di souvenir. Il Fauniera è una salita wild per davvero. Anche per questo suo essere spoglia oserei definirla catartica. Ci sono spuntoni di rocce che ricordano l’Izoard, in Francia».

Il Fauniera si può scalare da tre versanti. La Fausto Coppi l’attacca dal Santuario di Castelmagno, in Valle Grana e scende in Valle Stura, lungo quello che è noto come il Vallone dell’Arma. «E’ questo il versante che fu reso famoso per l’attacco in discesa di Paolo Savoldelli nel Giro del 1999, che gli valse il soprannome di Falco», aggiunge Lauro.

L’altimetria del percorso maggiore. Ci sono anche un medio da 111 km e 2.500 m di dislivello e il “Fauniera Classic” (non competitivo) da 101 km e 2.187 m di dislivello
L’altimetria del percorso maggiore. Ci sono anche un medio da 111 km e 2.500 m di dislivello e il “Fauniera Classic” (non competitivo) da 101 km e 2.187 m di dislivello

Da Cuneo…

Ma le peculiarità della Fausto Coppi e del suo percorso non riguardano solo le scalate. Cuneo stessa merita e la location della manifestazione ancora di più.

«Dove farei fermare i miei amici? Neanche li farei partire! Li farei restare nella meravigliosa Piazza Galimberti di Cuneo: 24.000 metri quadrati, la seconda più grande d’Italia dopo quella di Trieste. Una piazza ottocentesca, elegante, in stile neoclassico, ricca di storia e che consente alla Fausto Coppi di essere raccolta tutta lì, esaltando la qualità dei servizi. Poi, chiaramente i posti dove fermarsi lungo il percorso sono tantissimi».

I suggestivi fondovalle della Fausto Coppi, gran fondo perla delle Alpi Occidentali
I suggestivi fondovalle della Fausto Coppi, gran fondo perla delle Alpi Occidentali

Alle Alpi Cozie

Scopriamoli dunque questi posti nel cuore delle Alpi Occidentali, le Cozie. Nell’ordine c’è la salita di Valmala.

«Qui il protagonista è il Monviso, il Re Di Pietra. E’ davvero uno scorcio che merita. Poi c’è Castelmagno in Valle Grana, Santuario posto a 1.772 metri. E’ del 1400, arroccato, quasi irraggiungibile, ma al suo interno conserva affreschi pazzeschi. Ed è visitabile tranquillamente».

Lauro esalta un aspetto della Fausto Coppi: il fatto che tanti impiegano più di 10 ore a farla. A fine della giornata spendono almeno un paio d’ore a scattare foto lungo il percorso.

Il bello di questa prova sono anche i fondovalle. I segmenti di collegamento.

E’ lì che si può percepire l’essenza stessa della Coppi. Infilare borghi in pietra o costeggiare un tumultuoso corso d’acqua. Vedere mucche e covoni di fieno. E’ la “mezza montagna”: roba da intenditori.

Il Santuario di Castelmagno dista poco meno di 40 chilometri da Cuneo
Il Santuario di Castelmagno dista poco meno di 40 chilometri da Cuneo

A passo lento

Prima si parlava dell’aspetto poco turistico di molte valli piemontesi. Alcune di queste, vedi la Valle Gesso, ne hanno fatto un punto di forza. Spingono per un certo tipo di turismo: quello slow, dei sapori, della bici, dell’escursionismo d’estate e delle ciaspole d’inverno. La Fausto Coppi in qualche modo riprende questa filosofia.

«Assolutamente sì – prosegue Lauro – io ed Emma Mana, la mia collega, nel 2009 abbiamo deciso di eliminare le griglie a favore di un raggruppamento iniziale, che normalmente sostiene un progetto benefico, e a seguire un gruppo unico di ciclisti. L’intento era quello di frenare l’agonismo. Quindi già 15 anni a introducevamo concetti di un ciclismo slow, di una comunità riunita per un giorno di festa condiviso».

Il risotto al Castelmagno, prelibatezza da non perdere
Il risotto al Castelmagno, prelibatezza da non perdere

Sapori piemontesi

Ne abbiamo accennato poc’anzi. In 177 chilometri, l’Italia è in grado di regalare dialetti diversissimi, figuriamoci i piatti. Formaggi e vini la fanno da padrona da quelle parti. E il Castelmagno è anche un formaggio pregiatissimo.

«Vero, la Fausto Coppi è anche la gran fondo dei sapori. Attraversiamo 25 Comuni, cinque vallate alpine: Valle Varaita, Valle Maira, Valle Grana, Valle Stura e Valle Gesso. Ci sono pertanto cinque comunità alpine. E ogni valle, quasi ogni paese, ha il suo piatto tipico. Si passa dalle “ravioles” della Valle Varaita, che sono degli gnocchi ripieni di toma, al risotto al Castelmagno. Dalle patate e formaggio della Valle Gesso ai vini delle colline».

Per chi volesse prendere parte alla Fausto Coppi, l’evento si terrà il prossimo il 30 giugno, appunto a Cuneo. Qui, tutte le informazioni utili.

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