Festival Ciclista Lento a Ferrara, foddis guida la pedalata più lenta del mondoFestival Ciclista Lento a Ferrara, Foddis guida la pedalata più lenta del mondo

| 20 Ottobre 2025

Ferrara capitale della lentezza: torna il Festival del Ciclista Lento

Per chi vive la bici senza fretta, il prossimo weekend a Ferrara ci sarà la 9ª edizione del Festival del Ciclista Lento (24-26 ottobre), un evento unico nel suo genere che celebra la lentezza, la normalità e la gioia di pedalare senza l’assillo della performance. Ideato e diretto da Guido Foddis, giornalista, musicista e inviato del Giro d’Italia per Radio Popolare di Milano, il festival è ormai un appuntamento cult. Ma come è nato?

«Il Festival del Ciclista Lento nasce nella mia Ferrara – ci racconta Foddis – una città che non ha mai avuto campioni del Giro d’Italia, ma dove la bici è parte della vita quotidiana. Qui la bici non è un vezzo ecologico: è semplicemente il modo più pratico per spostarsi. A Ferrara chi ha fretta va in bicicletta, non in macchina. E a 18 anni non si spinge per avere il foglio rosa e la patente. Il mio ispiratore è stato ed è Marco Pastonesi (scrittore che per anni è stato giornalista della Gazzetta dello Sport, che anche quest’anno sarà presente al festival, ndr) il quale, con i suoi scritti, ha scelto di raccontare i personaggi del ciclismo non celebri per le loro vittorie, ma per i loro aneddoti, anche strampalati».

Perché un festival del Ciclista Lento?

E’ partito come una provocazione. Da giornalista seguivo eventi ciclistici dove si celebrano i campioni e le imprese eroiche, ma mancava qualcosa che parlasse della bici come strumento di vita quotidiana. Ho pensato allora di creare un festival che celebrasse la lentezza, la mediocrità in senso buono, la normalità. Volevo valorizzare quelli che non hanno nulla da rivendicare, i “non-campioni”, quelli che semplicemente amano pedalare.

Com’è cresciuto il festival negli anni e cosa rappresenta oggi?

All’inizio era una goliardata, con il tono ironico che ancora ci contraddistingue. Ma col tempo è diventato anche un momento di riflessione. Ci siamo accorti che ci sono persone che “vanno piano” non per scelta ma per necessità, come chi usa la bici per la riabilitazione o come terapia. Da qualche anno partecipano gruppi di parkinsoniani che usano la bici per rallentare il progresso della malattia. E’ una grande lezione: la lentezza può essere anche una forma di resistenza.

Qual è lo spirito con cui si affronta il weekend del Ciclista Lento?

Ironico, inclusivo e conviviale. Nessuno vince, nessuno perde. Si pedala, si chiacchiera, si mangia. E’ un evento che mescola comicità, buona cucina e cultura della bicicletta. Si pedala per scoprire Ferrara e le sue storie, non per fare tempi o record. La lentezza diventa un modo per guardarsi attorno e riconnettersi con la città.

Ci racconti il programma di quest’anno?

Come sempre, saranno tre giorni di festa. Dopo l’opening party di venerdì sera, al sabato c’è la “Pedalata più lenta del mondo”, cinque chilometri da percorrere in cinque ore. E’ un modo per scoprire Ferrara e le storie che porteremo con noi. Ai ristori i ciclisti non troveranno maltodestrine e zuccheri sciolti, ma i ciccioli, i cappellacci di zucca, il pasticcio estense con tartufo… Ti assicuro che alla fine la gente è stremata. Andare piano è più difficile di quello che si pensi.

E la domenica?

La domenica c’è la “Gran Fondo del Merendone”, 45 chilometri in compagnia di Beppe Saronni, il nostro ospite d’onore per l’edizione di quest’anno. Anche qui, vale tutto: bici d’epoca, city bike, bici-cargo, monopattini a pedali… L’importante è esserci e divertirsi.

La città di Ferrara come sarà coinvolta?

Le partenze e gli arrivi saranno all’Officina Ricicletta, una cooperativa che recupera vecchie bici abbandonate e le rimette in strada coinvolgendo persone con disabilità o fragilità. E’ un modo per unire sostenibilità, inclusione e recupero urbano. Le serate invece si terranno al Circolo La Casona, un luogo simbolo del volontariato ferrarese, dove ci saranno cene, spettacoli e il concerto a pedali: la nostra band suona e illumina il palco pedalando…

In passato avete ospitato Gianni Bugno a Gilberto Simoni, oggi Saronni. Tutti vincitori del Giro d’Italia: come li avete coinvolti?

Ogni anno invitiamo un campione “pentito” della velocità, pronto a prendersi in giro e a condividere la leggerezza del nostro spirito. Saronni, come prima di lui Bugno o Simoni (ma voglio ricordare anche Silvio Martinello e Davide Formolo che è ancora in attività), viene a giocare con noi, a raccontare storie e a ricordare che anche chi ha corso per vincere può godersi la bellezza di andare piano.

Festival del Ciclista Lento

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