Un fiume, dodici percorsi e un’idea semplice ma visionaria: raccontare la Valle del Liri in bicicletta, seguendo il corso del fiume dalla sorgente al mare. E’ questo lo spirito di Liris Bike, il progetto ideato da Domenico Bartolomucci, presidente dell’Asd Leone Team e referente cicloturistico per la Federazione Ciclistica del Lazio, che ha trasformato il territorio tra Abruzzo e Lazio in un itinerario tutto da scoprire.
«Liris – spiega Bartolomucci – è il nome latino del fiume Liri e il progetto vuole proprio accompagnare il cicloturista dalla sorgente di Capistrello, in Abruzzo, fino alla foce di Minturno, sul Tirreno».


Un itinerario in dodici tappe
Il progetto, nato nel 2022, propone dodici itinerari cicloturistici organizzati in pacchetti da tre giorni. Ogni proposta prevede percorsi ad anello, con rientro nello stesso punto di partenza, oppure un tracciato lineare completo di circa 160 chilometri che segue l’intero corso del fiume. «Chi vuole può utilizzare anche il treno – racconta Bartolomucci – caricando la bici e raggiungendo la sorgente per poi scendere pedalando fino al mare. La linea ferroviaria regionale che collega Abruzzo e Lazio è perfetta per integrare bici e mobilità sostenibile».
I percorsi, tra cinquanta e settanta chilometri al giorno, si sviluppano quasi interamente su strade secondarie e asfaltate, attraversando borghi storici come Isola del Liri (dove ha sede l’Asd Leone Team, in provincia di Frosinone) Arpino, Santo Padre e Sant’Ambrogio sul Garigliano. «Abbiamo voluto creare un’offerta accessibile – aggiunge Bartolomucci – per cicloturisti con un minimo di allenamento, senza estremizzare né la distanza né il dislivello. L’obiettivo è far pedalare in sicurezza, godendosi il paesaggio».
Percorsi tematici e visite guidate
Ogni percorso ha un tema: le “Vie dell’acqua”, per esempio, seguono i torrenti che confluiscono nel Liri, valorizzando gli aspetti naturalistici della Val Comino; i “Luoghi della storia” conducono invece fino a Cassino, lungo la Linea Gustav, ripercorrendo i tracciati della Seconda Guerra Mondiale e i sentieri della memoria.
Il progetto non trascura la dimensione culturale: in collaborazione con una cooperativa di guide turistiche professioniste, Liris Bike offre la possibilità di prenotare visite guidate nei luoghi d’interesse, come il monastero di Montecassino o il cimitero militare tedesco. «Il cicloturista non è solo un atleta – sottolinea Bartolomucci – ma anche un viaggiatore curioso. Per questo abbiamo voluto dare la possibilità di approfondire ogni tappa con il supporto di chi conosce davvero la storia dei luoghi».
Il passaporto e la randonnée
Come ogni grande avventura, anche il viaggio lungo il Liri ha il suo passaporto cicloturistico. Ogni partecipante può collezionare i timbri delle tappe, testimonianza del proprio percorso tra montagne, borghi e campagne. «E’ un modo per creare appartenenza – racconta Domenico – e per stimolare i ciclisti a esplorare l’intero tracciato. Stiamo completando la rete di punti timbro, ma già oggi si può ricevere il passaporto e far validare le tappe con foto, tracce GPS o selfie lungo il percorso».
Infine, l’esperienza del Leone Team nel mondo delle randonnée ha dato ulteriore forza al progetto. Ogni anno, a fine settembre, si svolge la Randonnée Valle del Liri, con percorsi da 100, 200 e 300 chilometri, un evento che unisce sportivi da tutta Italia. «La randonnée – spiega Bartolomucci – è la nostra vetrina: chi partecipa pedala lungo gli stessi itinerari di Liris Bike, e così promuoviamo il territorio in modo concreto. Dalle cascate di Isola del Liri (foto in apertura) ai paesaggi rurali della Val Comino, dal vino Doc del Cabernet di Atina ai sapori autentici dei fini fini al pomodoro, la pasta fresca tipica della Ciociaria».