Negli scorsi giorni, la cittadina toscana di Peccioli è balzata agli onori delle cronache per essere stata nominata “Borgo dei Borghi 2024” attraverso un concorso promosso da Rai Cultura e legato alla trasmissione di Rai 3 Kilimangiaro. Peccioli (nella foto di apertura di Andrea Guerra), che succede alla località viterbese di Ronciglione, ha nel mondo del ciclismo un peso specifico importante, essendo teatro da oltre 70 anni della Coppa Sabatini, una delle storiche classiche italiane delle due ruote. Siamo in un territorio, la Toscana, dove il ciclismo ha fondato la sua tradizione e il successo in un concorso molto considerato in ambito culturale e turistico non farà che portare nuovi appassionati sulle sue strade.
Il progetto di smaltimento rifiuti
In questi giorni il Sindaco Renzo Macelloni, in carica attraverso vari mandati sin dal 1988, è stato subissato di chiamate, ma si è sempre mostrato molto disponibile, conscio che questa è una nuova apertura per il suo paese anche sul piano economico. Peccioli si è fatta forte di un particolare progetto legato allo smaltimento rifiuti: quel che altrove è visto con il fumo agli occhi, qui è diventato non solo strategico per tutta la Toscana, ma addirittura un luogo di attrazione turistica contemplato nel Macca, rinomato Museo di Arte Contemporanea a cielo aperto, con i suoi caratteristici giganti che sorgono dal terreno.
Se questa è però la molla che ha attirato l’attenzione su Peccioli in epoca recente, il ciclismo ha avuto un peso notevole nel corso degli anni e Macelloni lo ammette: «E’ grazie alla Coppa Sabatini che siamo diventati competitivi, potrei dire. Se una realtà piccola come la nostra, dove il centro storico non raggiunge le 800 unità, è conosciuta in tutto il mondo lo dobbiamo alla corsa internazionale nata 72 anni fa per ricordare la figura di Giuseppe Sabatini, che corse due Giri d’Italia prima della Guerra e che morì prematuramente nel 1951. Tante volte la gara è stata anche prova premondiale, ha sempre grandi nomi e grandi vincitori. E’ un nostro patrimonio».
Le bici e la (tanta) salita
Professionisti a parte, è chiaro che Peccioli ha dalla sua una forte connotazione ciclistica, anche se girando per il borgo, di bici se ne vedono, ma non così tante come ci si attenderebbe: «Qui la bici è un mezzo prettamente sportivo. Di cicloturisti ne arrivano e ne arriveranno ancora di più, ne sono sicuro, ma se parliamo di bici come mezzo di spostamento, per andare al lavoro o fare la spesa il discorso è diverso. Il centro principale della zona è Pontedera, che dista 15 chilometri e il tragitto è impegnativo, con molta salita. Ora per fortuna la diffusione delle bici a pedalata assistita sta spingendo molti verso un nuovo modo di interpretare la mobilità».
La curiosità intorno all’immagine di una cittadina che ha fatto dello smaltimento rifiuti la sua forza è tanta: «Noi siamo un borgo autentico e credo che abbiamo vinto perché abbiamo saputo coniugare l’innovazione con la conservazione del patrimonio artistico medievale. Prima ci conoscevano solo per la Coppa, dal 1990 siamo diventati con il tempo un esempio, perché non abbiamo voluto nascondere la nostra funzione, ma anzi abbiamo voluto valorizzarla».
Il confronto democratico
Non è, quello di Kilimangiaro, l’unico attestato che Peccioli ha ricevuto: «Nel 2003 il Touring Club Italiano ci ha premiato con la bandiera arancione come luogo esemplare per la tutela dell’ambiente e l’allora presidente ci tenne a sottolineare come quest’attestazione ci fosse stata concessa proprio per la gestione dell’impianto di smaltimento rifiuti. La discarica è un luogo di cultura, gestisce 300 mila tonnellate di rifiuti di tutta la regione generando energia di cui la città si giova. Oltretutto la sia proprietà è per il 64 per cento del comune, il resto è in mano all’azionariato popolare, il che significa ai pecciolesi stessi».
Ma la popolazione ha subito accolto con favore l’idea? «Qui come in tutti i luoghi ci sono opinioni diverse – si infervora il sindaco – noi abbiamo fatto capire il senso del progetto attraverso la dialettica, il confronto. Ci sono voci contrastanti ed è giusto che sia così, fa parte della democrazia e sta a chi governa tenerne conto, ascoltare pur portando avanti le proprie idee. Noi abbiamo portato a casa nel corso degli anni un risultato incredibile e di questo tutti ce ne danno atto».
Appuntamento al 12 settembre
Peccioli ha dalla sua, pur in uno spazio ridotto, tanti luoghi che meritano una visita, da La Pieve di San Verano al Palazzo Senza Tempo oltre al già citato Macca, senza dimenticare il Palazzo Pretorio con il suo museo di icone russe e il curioso Parco Preistorico con ben 22 ricostruzioni di dinosauri, feroce T-Rex compreso.
La nuova popolarità che il borgo toscano ha riscontrato avrà un ricasco anche a livello culturale: «Ci attendiamo un incremento – ammette Macelloni – anche da parte dei cicloturisti che hanno fatto di Peccioli, ma di tutta la zona della Valle dell’Era un polo di attrazione. Noi speriamo che, venendo, sappiano cogliere gli elementi virtuosi del nostro esempio urbano e magari possano promuoverlo anche in altri luoghi. Poi chiaramente aspettiamo tutti gli appassionati il prossimo 12 settembre, per una nuova edizione della Coppa Sabatini».