Torna l’appuntamento con Pedala con il Giro. La Corsa Rosa, lo ricordiamo, non è solo una gara di tre settimane, ma molto di più. Il Giro d’Italia porta con sé tantissimi messaggi, iniziative parallele, ci guida alla scoperta di luoghi, genti, sapori e sempre più vuole condividere la sua essenza con appassionati e curiosi.
In questa seconda puntata scopriamo i percorsi “paralleli” che il Giro d’Italia propone in Piemonte, Emilia-Romagna e Basilicata (in apertura il Lago di Sellata in Lucania, foto di Michele De Bonis).


Piemonte, Oropa firmato Pantani
La grande regione del Nord-Ovest propone ben otto tracciati. Si va dalle pianure del Grande Anello del Biellese alla Riserva Naturale delle Baragge, dai Laghi di Avigliana a Superga, fino alle ciclabili lungo il Po, le strade del Campionissimo e il Santuario della Regina Pacis.
Noi vi portiamo in cima a Oropa e al suo Santuario, una classica del Giro e una pagina memorabile che ricorda a tutti l’impresa di Marco Pantani, quando nel 1999, dopo un salto di catena, riprese oltre 60 corridori e andò a vincere.
Il percorso parte e si chiude a Santhià, toccando appunto il tetto di Oropa. In parte siamo sulla Ciclovia della Serra. Il tracciato proposto da Pedala con il Giro è un anello completamente segnalato e dotato di strutture di accoglienza.
Si parte dalla stazione ferroviaria di Santhià e, pian piano, si prende quota fino ai 1.142 metri del Santuario di Oropa. Non si sale dal classico versante della Corsa Rosa, bensì da quello più selvaggio e agricolo di Zimone. È una salita a gradini: quando sale, sale bene, ma lascia anche margini di recupero.
Dalla pianura, tra risaie e pioppeti, si entra tra le colline che anticipano le Prealpi Biellesi. Da lì, stradine strette tra vigneti in basso e faggete in alto conducono verso i boschi della Serra morenica e, tramite una strada di montagna, al Santuario di Oropa. L’arrivo è in discesa e l’ultimo tratto prima del Santuario è una chicca: un segmento semi-pianeggiante che offre un balcone panoramico sulla Pianura Padana. È un percorso che, dopo aver attraversato la pianura agricola, raggiunge le Alpi Biellesi. Il ritorno chiude l’anello passando da Biella e dalla Riserva Naturale della Bessa.
Qui traccia GPX, altimetria e planimetria del percorso Ciclovia della Serra – Santuario di Oropa.
Emilia-Romagna, a tutta famiglia
Questa è una delle regioni che propone più percorsi: ben nove, sui 63 totali di Pedala con il Giro. L’Emilia-Romagna ha puntato sul turismo in bici in tempi non sospetti e non si è certo tirata indietro di fronte al Giro.
I nove percorsi sono: Val di Taro, la Pianura di Verdi a Busseto, Nelle terre del Prosciutto, la Nove Colli, le Strade del Pirata, la Campagna del Boiardo, le Strade del Tricolore, Sassuolo e Serramazzoni e, infine, quello di cui vi parliamo: la Piana di Lugo.
È forse il miglior tracciato da fare con tutta, ma proprio tutta, la famiglia. Siamo nel punto più basso d’Italia, la zona del basso Polesine e delle Valli di Comacchio, e le uniche asperità sono le salite e discese sugli argini.
Il percorso di circa 44 chilometri prevede anche tratti sterrati, ma molto facili e compatti. Questa è terra di grandi zone agricole: campi di angurie, pesche, ma anche prati verdi. I principali punti di interesse sono i due centri abitati attraversati, Lugo e Alfonsine, perfetti per un aperitivo in centro, baciati dal sole e dallo scorrere tranquillo della vita di provincia. Il resto è semplice: pedalare e godersi il paesaggio e la natura. Le nozioni tecniche sono pressoché trascurabili: basta sapere che anche i bambini possono pedalare in sicurezza, salvo un po’ d’attenzione in caso di attraversamento di qualche strada provinciale. La segnaletica delle varie ciclovie è presente: non resta che saltare in sella per una serena giornata in bici… qualsiasi tipo di bici.
Qui traccia GPX, altimetria e planimetria del percorso la Piana di Lugo.
Basilicata, Lucania Sconosciuta
La terza e ultima regione di questa puntata è la Basilicata. Gli itinerari proposti qui sono tre: la Madonna di Viggiano, l’Anello di Monticchio con i suoi fantastici laghi e quello denominato Lucania Sconosciuta, ad Abriola. Ed è proprio su quest’ultimo che ci mettiamo in sella.
Il percorso, con partenza da Abriola, si snoda attorno al Monte Volturino, nelle Dolomiti Lucane, così denominate per la loro somiglianza morfologica con le Dolomiti più note. Il Monte Volturino offre bellissime escursioni con panorami a 360 gradi. Si vedono le pianure della Puglia e qualcuno dice persino il Mar Tirreno nelle giornate limpide.
Si parte da Abriola, cittadina di 1.200 abitanti a circa 20 chilometri a sud di Potenza. Il percorso è impegnativo: 80 chilometri con circa 1.800 metri di dislivello e due scalate principali, Pierfaone e Marsicovetere. Da qui si entra in una delle zone meno popolate d’Italia: verde, boschi e una strada tutta per voi e la vostra bici. È un vero piacere perdersi in questi luoghi immersi nella frescura, anche d’estate, quando il sole picchia forte.
Se lungo questo anello le località da vedere sono poche, non mancano le attrazioni legate alla natura. A Sasso di Castalda c’è il Ponte alla Luna, un percorso su due ponti tibetani lunghissimi per provare brividi intensi. E sempre in tema di adrenalina c’è il Volo dell’Angelo a Castelmezzano e Pietrapertosa: due zipline che permettono di vivere l’emozione del volo, sospesi a un cavo d’acciaio.
Qui traccia GPX, altimetria e planimetria del percorso Lucania Sconosciuta.
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Pedala con il Giro, iniziamo con castelli, montagne e trabocchi